Chiara Francini, attrice e scrittrice di grande talento, ha recentemente attirato l’attenzione con il suo nuovo progetto cinematografico, “Coppia aperta quasi spalancata”. Questo docu-film esplora le dinamiche del poliamore e ha debuttato alla Mostra del Cinema di Venezia, aprendo le Giornate degli Autori. La pellicola, che rappresenta il primo lavoro prodotto da Francini, trae ispirazione dall’omonimo spettacolo teatrale di Dario Fo e Franca Rame, affrontando con ironia e profondità le complessità delle relazioni umane.
Nell’intervista rilasciata al Trio Medusa durante il programma radiofonico “Chiamate Roma Triuno Triuno” su Radio Deejay, Francini ha condiviso le sue riflessioni sul film e sulla sua personale esplorazione del poliamore. “Coppia aperta quasi spalancata” non è solo un titolo intrigante, ma un vero e proprio viaggio all’interno delle relazioni moderne, dove la ricerca della felicità si intreccia con la libertà di amare più di una persona.
Francini ha spiegato che, insieme ad Alessandro Federico, ha voluto rappresentare un punto di vista monogamo, confrontandolo con il mondo poliamoroso. “Mi sono chiesta: ma oggi esiste la coppia aperta?” ha dichiarato, evidenziando come il film nasca dalla sua curiosità e dalla necessità di comprendere questa forma di relazionarsi. In un’epoca in cui i valori tradizionali sono messi in discussione, il poliamore emerge come una possibile alternativa alle convenzioni, ma non senza le sue sfide e complessità.
Durante il film, Chiara e Alessandro incontrano diversi protagonisti del mondo poliamoroso, tra cui Carlo Consilio, il poliamoroso più anziano d’Italia, che a 96 anni vanta ben sei fidanzate. Queste storie, raccontate con sincerità e senza giudizio, pongono interrogativi sulla natura dell’amore e della felicità. Francini ha messo in evidenza come, nel poliamore, la chiave sia il consenso e la comunicazione aperta: “Poliamore non significa tradimento, ma una scelta consapevole di condividere l’amore”, ha affermato.
Una delle storie più toccanti raccontate nel docu-film è quella di una donna che vive una vita poliamorosa, sposata con un uomo e convivente con un’altra persona. Francini ha rimarcato che queste narrazioni sono tutte vere, evidenziando come le relazioni possano assumere forme diverse e come la felicità possa essere ricercata in modi alternativi. “È un’indagine in cui porto il mio essere tristemente – o sinceramente – monogama, per parlare con le persone nei circoli poliamorosi”, ha spiegato.
Il messaggio centrale del film è quello di stimolare una riflessione profonda. “Solitamente dopo che si finisce di vederlo, ti rimane in testa perché è una rappresentazione di un altro modo di vedere l’umanità”, ha affermato Francini. Il film non pretende di dare risposte definitive, ma invita il pubblico a porsi domande significative sulle proprie relazioni e sulla propria concezione dell’amore.
Il percorso di Francini nel mondo del teatro e del cinema è caratterizzato da una continua ricerca e da una volontà di affrontare temi complessi. “Coppia aperta quasi spalancata” non è solo un adattamento del lavoro di Fo e Rame, ma un’opera che si inserisce in un contesto contemporaneo, dove la monogamia e il poliamore si confrontano in un dialogo aperto. Con il suo approccio ironico e incisivo, Chiara Francini riesce a dare vita a una narrazione che riflette le contraddizioni delle relazioni moderne, mettendo in luce le sfide e le opportunità che emergono quando si rompono le convenzioni tradizionali.
La commedia originale di Dario Fo e Franca Rame, scritta nel 1983, affrontava già questioni relative alla libertà e alla gelosia in un matrimonio borghese. Con il divorzio, l’aborto e la riforma del diritto di famiglia, il contesto sociale stava evolvendo rapidamente, e la commedia metteva in scena le tensioni tra la voglia di libertà individuale e le aspettative tradizionali. Francini ha preso spunto da queste dinamiche per interrogarsi su cosa significhi realmente avere una “coppia aperta” oggi, in un momento storico in cui la definizione di famiglia e amore è in continua evoluzione.
L’abilità di Francini nel mescolare il comico al profondo è evidente anche in questo progetto, dove si affrontano questioni di grande rilevanza sociale con leggerezza e acutezza. I suoi lavori non solo intrattengono, ma invitano anche a una riflessione critica sulle relazioni e sui modelli affettivi contemporanei, rendendo “Coppia aperta quasi spalancata” un contributo prezioso al dibattito sul poliamore e sulle nuove forme di amore.
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