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Pietro Castellitto rivive Riccardo Schicchi in ‘Diva Futura’: un viaggio nell'universo femminile
Negli anni Ottanta e Novanta, l’Italia ha vissuto un’epoca di trasformazione culturale profonda, in cui l’utopia dell’amore libero si è evoluta in un fenomeno mediatico che ha rivoluzionato il concetto di sessualità: il porno. Al centro di questa rivoluzione si trova Riccardo Schicchi, fotografo, produttore e regista hard, che ha fondato l’agenzia Diva Futura, una pietra miliare nell’industria dell’intrattenimento per adulti. La sua figura, scomparsa nel 2012, ha lasciato un segno indelebile, contribuendo a lanciare star iconiche come Ilona Staller, conosciuta come Cicciolina, Moana Pozzi, Eva Henger e Rocco Siffredi.
Ora, la vita e l’eredità di Schicchi vengono raccontate nel film “Diva Futura”, diretto da Giulia Steigerwalt e interpretato da Pietro Castellitto nel ruolo del protagonista. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 81, “Diva Futura” arriverà nelle sale il 6 febbraio. Castellitto è stato recentemente ospite di Andy e Mike, dove ha condiviso dettagli sul film e sulla sua interpretazione di Riccardo Schicchi.
La vita di Riccardo Schicchi
“Diva Futura” si propone di raccontare la vita di Schicchi, un uomo che ha saputo coniugare creatività e desiderio di libertà. “Racconta un po’ tutto e racconta la sua parabola”, ha spiegato Castellitto. “Lui ha coniato il termine pornostar ed era un creativo di termini e situazioni. Era chiaramente destinato a frequentare l’universo femminile.” La regista Giulia Steigerwalt ha avuto un approccio antropologico, cercando di catturare l’essenza di Schicchi, la sua ironia e la sua umanità. “Aveva una gestualità iconica”, ha aggiunto Castellitto, evidenziando l’importanza di rappresentare il personaggio in modo autentico.
Un viaggio personale e professionale
Il film non si limita a esplorare la carriera di Schicchi, ma offre uno sguardo approfondito sulla sua vita personale. Nato ad Augusta, in Sicilia, il 12 marzo 1953, Schicchi si trasferì a Roma da bambino, dove si diplomò al liceo artistico e si specializzò in fotografia. La sua carriera iniziò in modo sorprendente, realizzando reportage di guerra in luoghi come Cambogia, Tibet e Vietnam, ma ben presto si avvicinò al mondo dell’intrattenimento per adulti. La sua collaborazione con Ilona Staller, che portò alla creazione di Diva Futura nel 1983, segnò l’inizio di un’era nuova per la pornografia italiana.
Diva Futura si distinse per la scoperta e il lancio di nuovi volti, trasformando attrici come Moana Pozzi e Eva Henger in vere e proprie icone del settore. La trama di “Diva Futura” si intreccia anche con la storia d’amore tra Schicchi e Pozzi, un rapporto vissuto con un profondo senso di libertà. Schicchi, infatti, credeva che la felicità della donna amata dovesse venire prima di tutto, persino quando Pozzi decise di intraprendere una carriera da pornostar. Questo evento, sebbene difficile da accettare, rappresenta una svolta significativa nella vita di Schicchi.
L’eredità di Riccardo Schicchi
La carriera di Riccardo Schicchi, purtroppo, fu segnata dalla malattia. Affetto da diabete mellito di tipo 2, sviluppò gravi complicazioni che lo portarono a perdere quasi completamente la vista. Morì a Roma il 9 dicembre 2021, a causa di un coma diabetico, lasciando un’eredità complessa e controversa.
La trama del film si sviluppa in un periodo in cui il cinema porno italiano stava vivendo una fase di grande espansione. L’apertura del primo cinema a luci rosse a Milano nel 1977 segna un punto di svolta, così come l’introduzione dei registratori VHS, che cambiò radicalmente il modo in cui il pubblico fruiva i contenuti hard. Diva Futura nacque come la prima agenzia italiana specializzata in erotismo e pornografia, segnando un passo importante per l’industria.
Il film si ispira anche al romanzo di Debora Attanasio, “Non dite alla mamma che faccio la segretaria”, che offre uno sguardo inedito sul dietro le quinte dell’agenzia attraverso gli occhi di chi vi ha lavorato. Nel corso degli anni, le pornostar lanciate da Schicchi sono diventate icone popolari, influenzando non solo l’industria del porno ma anche il dibattito politico e sociale in Italia.
La figura di Riccardo Schicchi è stata controversa: sebbene abbia contribuito a portare il sesso nel dibattito pubblico, il suo operato ha anche messo in luce le contraddizioni e le difficoltà del mondo della pornografia. Le sue aspirazioni di libertà e emancipazione femminile si sono scontrate spesso con una realtà che ha tradito questi ideali, riducendo la sessualità a una dimensione maschile e creando una rappresentazione distorta del piacere.
Con l’avvento di Internet e delle nuove piattaforme come OnlyFans, il panorama del porno è cambiato ancora una volta, mescolando contenuti amatoriali con produzioni professionali e alterando il significato stesso di intimità e desiderio. Il lavoro di Riccardo Schicchi e della sua agenzia Diva Futura rappresenta una visione di libertà e creatività che, seppur complessa e problematica, ha segnato un’epoca e continua a influenzare le discussioni contemporanee sulla sessualità e sull’emancipazione femminile.