Le principali borse europee stanno affrontando una fase di debolezza, seguendo il trend negativo degli indici di Wall Street. Questa situazione è stata influenzata da recenti dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione è sceso al 4% a gennaio, e dalla diminuzione della fiducia dei consumatori, che ha registrato un calo da 74 a 68,7 punti secondo un sondaggio dell’Università del Michigan.
Particolarmente preoccupante è il calo della produzione industriale tedesca, che ha mostrato una contrazione maggiore delle attese, registrando un -2,4%. Questo dato si aggiunge alle preoccupazioni generali riguardo alla crescita economica nella zona euro, con ripercussioni sui mercati azionari. Di seguito i risultati di alcune borse europee:
Nonostante la debolezza in Europa, Wall Street ha mostrato segni di ripresa. Il Dow Jones è in rialzo dello 0,1% e il Nasdaq ha guadagnato 0,28%. Questo contrasto tra i mercati può essere attribuito a diversi fattori, tra cui la resilienza del settore tecnologico statunitense e le aspettative di un possibile allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve, che potrebbe avvantaggiare le aziende americane.
Sul fronte delle materie prime, il prezzo del greggio WTI è aumentato dello 0,93%, raggiungendo 71,28 dollari al barile. Anche il gas naturale ha mostrato un incremento dell’1,88%, arrivando a 55,53 euro al MWh. Inoltre, l’oro ha registrato un aumento dello 0,29%, toccando i 2.867,59 dollari l’oncia, riflettendo un crescente interesse per beni rifugio in un contesto di incertezze economiche.
Il cambio euro/dollaro si è stabilizzato a 0,96, mentre la sterlina ha guadagnato terreno, salendo a 1,24 dollari. Un dato interessante è l’aumento del differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che ha raggiunto i 107,6 punti.
In un contesto di incertezze, il comparto del lusso ha sofferto significativamente, in particolare a causa dei dazi annunciati dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Marchi come Puma e Kering hanno registrato flessioni rispettivamente del 2,46% e del 2,2%. Al contrario, alcune aziende hanno ottenuto risultati finanziari positivi:
Nel settore bancario, l’offerta pubblica di scambio di Bper ha spinto il titolo a una flessione del 6,96%, mentre Popolare Sondrio ha visto un incremento del 6,2%. Le banche come SocGen, BNP Paribas, Unicredit e Crédit Agricole hanno chiuso in terreno positivo, con guadagni compresi tra l’1,14% e l’1,99%.
In sintesi, l’andamento delle borse europee e di Wall Street evidenzia una fase di incertezza e volatilità, con i mercati che continuano a monitorare attentamente i dati economici e le politiche monetarie, cercando di orientarsi in un contesto globale in continua evoluzione.
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