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Marco Bocci esplora l’amore tossico in ‘Nelle tue mani, nella sua pelle’: un viaggio tra esperienze e contaminazioni emotive

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Marco Bocci, attore e regista noto per le sue interpretazioni in serie televisive italiane come “Squadra Antimafia”, torna in libreria con un nuovo romanzo dal titolo evocativo “Nelle tue mani, nella sua pelle”. Questo libro, descritto da Gazzology come un thriller d’amore, affronta tematiche profonde e complesse legate alla natura delle relazioni affettive, in particolare alle dinamiche dell’amore tossico.

Ospite del programma di Gianluca Gazzoli, Bocci ha condiviso la sua passione per la scrittura, un’espressione che ha scoperto e coltivato nel tempo. Sebbene non si consideri un autore professionista, ha rivelato quanto questo processo creativo lo emozioni e lo aiuti a comunicare le sue idee e sentimenti. “Ogni volta che porto un libro è un’emozione nuova”, ha dichiarato l’attore, sottolineando come la scrittura sia diventata per lui un modo per esplorare e raccontare ciò che gli sta a cuore.

L’amore tossico e la contaminazione delle esperienze

“Nelle tue mani, nella sua pelle” si concentra sulla figura di Laura, la protagonista femminile, attraverso la quale viene esplorato il tema dell’amore tossico. Bocci definisce il suo romanzo come un thriller d’amore che racconta come una relazione possa deteriorarsi e come le esperienze passate possano influenzare le relazioni future. “Spesso siamo contaminati da quello che abbiamo vissuto anche nelle storie prima di noi”, ha spiegato l’autore, riflettendo su come gli amori tossici possano lasciare segni indelebili. Questo concetto di “contaminazione” è centrale nell’opera di Bocci, poiché invita il lettore a riflettere sulle proprie esperienze e su come queste possano influenzare la propria vita affettiva.

L’ispirazione per il personaggio di Laura

La scelta del nome della protagonista, Laura, non è casuale. Bocci ha rivelato che ha preso ispirazione dalla moglie, l’attrice Laura Chiatti, per costruire il personaggio. “Io con i nomi faccio fatica, quindi metto sempre quelli più facili”, ha scherzato, ma ha poi aggiunto che l’ispirazione reale è stata fondamentale per sviluppare la storia. Laura si trova al centro di un triangolo amoroso che coinvolge due uomini con approcci radicalmente diversi all’amore: uno più fisico e passionale, l’altro più mentale e distaccato. Questa dualità permette a Bocci di esplorare le varie sfaccettature delle relazioni, mettendo in luce la complessità dell’amore moderno.

Riflessioni personali e autenticità

Bocci ha anche condiviso come le sue esperienze personali abbiano influenzato la scrittura di questo romanzo. “Io sono sempre stato uno un po’ dipendente affettivo, dipendente d’amore”, ha confessato, rivelando una vulnerabilità che arricchisce la sua narrativa. Con il tempo e l’età, ha imparato a gestire questa dipendenza, riflettendo su come le esperienze passate possano interagire con quelle attuali. “Avendo sempre sofferto questa cosa e sentendone parlare molto di amore tossico, mi è venuto quasi spontaneo raccontare in un’altra forma anche le mie esperienze attraverso però il punto di vista femminile”, ha aggiunto. Questo approccio consapevole e riflessivo rende il romanzo non solo un’opera di fiction, ma anche una sorta di ricerca interiore sull’amore e le sue insidie.

In un momento più leggero durante l’intervista, Bocci ha raccontato anche della sua storia d’amore con Laura Chiatti, un rapporto che dura ormai da undici anni. La loro relazione ha avuto un inizio lampo, con il matrimonio celebrato solo due settimane dopo il loro incontro. “Non avrei mai pensato di arrivarci solo per un motivo: perché mi ha chiesto il divorzio il giorno del matrimonio”, ha rivelato, suscitando le risate del pubblico. Questa aneddoto mette in luce la natura ironica e imprevedibile delle relazioni, dimostrando che anche le coppie più affiatate possono attraversare momenti di incertezza.

La durata del loro matrimonio è anche frutto di una sana distribuzione dei ruoli all’interno della coppia. Entrambi hanno trovato un equilibrio naturale, evitando di portare il lavoro a casa. “Abbiamo fin da subito cercato di distribuirci i momenti”, ha detto, sottolineando l’importanza di avere spazi separati nelle loro vite professionali. Questo approccio ha contribuito a creare un ambiente familiare sano, soprattutto per i loro figli, di cui Bocci ha parlato con affetto.

In questo contesto, “Nelle tue mani, nella sua pelle” non è solo un romanzo che esplora l’amore tossico, ma anche un’opera che riflette l’autenticità delle esperienze umane e delle relazioni. Marco Bocci, attraverso la sua scrittura, offre ai lettori un’opportunità per riflettere sulle proprie vite e sulle proprie relazioni, invitandoli a considerare quanto il passato possa influenzare il presente e il futuro.

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