Una confessione scioccante che Fulminacci ha voluto rendere pubblica, preoccupando così i suoi fan: il cantante prova vergogna.
Un cantautore pronto a stupire, ogni volta. Fulminacci è così, straordinariamente versatile con un pizzico di genialità. Approdato al Festival di Sanremo 2021 con la canzone Santa Marinella, tale partecipazione gli ha regalato quella giusta visibilità, benché le sue doti non fossero del tutto ignote, ma si sa che la kermesse canora permette di conquistare i cuori anche dei più scettici. Oggi, grazie all’uscita dell‘album Infinito+1 e l’arrivo del tour imminente nonché la versione estiva, a partire dal mese di luglio, Filippo si ritiene soddisfatto e consapevole del proprio lavoro.
Nonostante il grande successo conquistato e la pioggia di consensi che ottiene quotidianamente, una nube scura adombra il suo viso poiché, attraverso alcune dichiarazioni rilasciate, ha parlato di vergogna, uno stato d’animo caratterizzato da forte turbamento interiore che getta nella più profonda apprensione il pubblico medesimo. Difatti nell’intervista si è confidato a cuore aperto e con sincerità, non lasciando spazio né a dubbi né ad interpretazioni. Ma è la verità o c’è dell’altro? L’artista coglie tale opportunità per lanciare una profonda riflessione su stesso e il mondo che lo circonda.
Fulminacci dice basta e confessa: “abbiamo vergogna”
Personalità eclettica, Fulminacci è figlio del cantautorato italiano sperimentando numerosi generi musicali. A questo proposito si è reso consapevole nel dover trovare la strada più consona o maggiormente praticata da molti colleghi perché: “sono uno che non capisce dove vuole andare o non vuole capirlo. Mi auguro di riuscire a costruire un’identità più chiara” così ha ammesso a Fanpage, proseguendo: “questa cosa (l’aspetto più multiforme del suo carattere ndr) si riflette anche nei miei gusti musicali, difficilmente mi appassiono a unico progetto“. L’essere caleidoscopici non sempre è un difetto, anzi, sovente una qualità molto apprezzata.
Ad un certo punto, ha descritto i suoi esordi, illustrando anche quanto il panorama musicale sia cambiato: “sono nato professionalmente quando stava finendo la questione dell’indie. È stato abbattuto il muro che c’era tra rap e cantautorato, tra indie e cose più mainstream” giungendo a una rilevante conclusione: “c’è un dialogo più aperto con la cultura underground” notando che il pubblico si è aperto ed è più libero all’ascolto di generi diversi da quelli classici o commerciali: “devo fare i complimenti alla mia generazione e a quelli più giovani di me (il cantante ha 26 anni ndr)” perché si è così sdoganato il pop senza più provare vergogna.
Una conquista poter decidere assecondando le proprie inclinazioni, lasciandosi perciò scivolare addosso giudizi non richiesti, legati a una cultura strettamente convenzionale, come lo stesso Fulminacci fa ben intendere, manifestando contentezza per tale traguardo.