Loredana Bertè dal palco lancia l’appello, ricordando l’episodio che l’ha vista protagonista in prima persona. Furono attimi drammatici per lei.
Loredana Bertè continua a rappresentare una leggenda, un punto di riferimento per tanti artisti e, ovviamente, anche un’icona per migliaia di donne. Di recente l’abbiamo vista sul palco del Festival di Sanremo, dove ha portato la canzone Pazza ottenendo un inaspettato settimo posto. Solamente qualche mese fa la cantante era tornata su un drammatico episodio del suo passato, le sconvolse letteralmente l’esistenza: aveva sedici anni.
Una vicenda che non smette di rievocare, soprattutto per ricordare ciò di cui gli uomini sono capaci. È per questo che, nonostante debba ogni volta riaprire la ferita, cerca di parlarne il più possibile, che sia durante i concerti o nelle interviste. Ha avuto modo di rivivere quegli attimi tragici proprio ultimamente, raccontando nel dettaglio quando le è accaduto. Era giovanissima: “Facevo serate con le collettine e andavamo in giro per l’Italia”, dice e poi sottolinea: “Ero l’unica ragazza vergine del gruppo”.
Loredana Bertè e lo stupro: “Traumatizzata per anni ma non ho denunciato”
L’estate scorsa mentre si esibiva a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, Loredana Bertè si è presa un momento per tornare a parlare delle vittime di violenza sessuale, riagganciandosi alle vicende di cronaca di Palermo e Caivano. Dal palco ricorda quanto ha dovuto subire quando era solamente una ragazzina, a sedici anni: “Io stessa sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato, massacrato di botte e lasciata su una strada del caz*o a Torino. Ogni 6 ore succede un femminicidio!”.
E poi ha continuato: “Per non parlare poi degli abusi, come quelli di Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne. Io non sono carne!” . Lo stesso episodio lo ha raccontato più volte, anche da Silvia Toffanin, nel salottino di Verissimo: “Una sera sono uscita con un ragazzo che da un mese mi regalava le rose. Mi ha portato in un appartamento. Quando ho sentito che chiudeva la porta con il lucchetto ho avuto terrore, mi ha riempita di botte e mi ha violentata”.
Per anni ha scelto di non parlare: “Questa cosa non l’ho potuta dire a nessuno e non ho denunciato. Ma per parecchio tempo non mi sono fatta avvicinare dagli uomini, ero traumatizzata”.