Roberto Vecchioni, il cantautore si racconta a cuore aperto. Quel dolore così forte che ha rischiato di trascinarlo giù nel baratro.
Roberto Vecchioni è uno dei più grandi esponenti della musica italiana. Non solo un cantante di grande successo, ma anche poeta, scrittore e professore. Il suo estro, il suo genio lo vede trattare temi di grande risonanza. L’esordio arriva sul finire degli anni ’60 con una serie di testi già profondamente complessi e ancora oggi attuali.
Come si può descrivere la musica di Roberto Vecchioni? Nelle sue canzoni, nella sua musica sono molteplici i riferimenti letterari. Esplora tematiche importanti, come quelle della crescita, del senso della vita con una discografia che lo vede alternare ballate a brani rock.
Recentemente ospite al festival di Sanremo in duetto con Alfa, negli occhi del cantante si percepisce ancora il dolore della perdita di suo figlio Arrigo. In una recente intervista, il cantante si è raccontato a cuore aperto spiegando cosa gli ha dato realmente speranza.
Arrigo Vecchioni è il secondogenito di Roberto, venuto a mancare lo scorso 18 aprile dopo una lunga malattia. Il 36 enne con accanto tutta la sua famiglia. Famiglia che è caduta nel baratro e, come dichiarato dal cantante stesso, il dolore più grande della sua vita.
In una recente intervista, il cantautore ha spiegato di essersi aggrappato alla fede e di aver provato a darsi spiegazioni razionali circa il terribile dramma. E quindi lentamente capire che c’è un senso, oscuro ma c’è – queste le sue parole. Riportando le parole di Eschilo, Vecchioni ha ribadito che proprio dalla sofferenza che si impara. Nei momenti più difficili, paragonati al mare agitato, si comprende come riuscire a navigare.
Al suo fianco, in questo momento di così forte dolore, solo il calore e l’amore della moglie ha potuto contribuire ad andare avanti. Il loro è un sentimento duraturo; da oltre 43 anni insieme. Abbiamo costruito una sintassi dell’esistenza comune – questa la dichiarazione dell’artista. Un andare avanti molto complesso, a volte quasi impossibile ma reso più semplice dalla fede.
Come egli stesso ha dichiarato, un lento approccio ed un lenta costruzione. Un cammino che è stato progressivo e soprattutto ponderato e pensato. Fede che lo ha aiutato a rendersi conto che anche il dolore è un segno che va assunto ed interpretato e non considerato solo il male che vince.
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