A distanza di 32 anni dalla loro ultima presenza all’Ariston, Sanremo 2024 riaccoglie i Ricchi e Poveri con una canzone che scatena il pubblico
Non capita spesso a chi ha l’abitudine di seguire il Festival di Sanremo da molti anni di vedere un teatro Ariston così scatenato come lo si è visto durante l’esibizione di martedì sera dei Ricchi e Poveri.
La band genovese, oltre cinquant’anni di carriera festeggiati con una clamorosa reunion proprio tre anni fa a Sanremo, è tornata sul palco del Festival dopo 32 anni di assenza. E il loro passaggio non è certamente passato inosservato.
La loro canzone si intitola Ma non tutta la vita e promette di essere un autentico tormentone considerando l’accoglienza che ha avuto dal pubblico dell’Ariston. Una presenza davvero surreale quella dei Ricchi e Poveri che hanno dimostrato come fare spettacolo indipendentemente dalla qualità e dal coinvolgimento del loro brano. Per un paio di giorni hanno imperversato sulla passerella di via Matteotti che conduce davanti all’Ariston presentandosi a numerose interviste tra live televisivi in diretta e trasmissioni radio.
Festeggiatissimi, fotografati, si sono prestati con estrema disponibilità e con grande consapevolezza delle regole del gioco di Sanremo: la prima delle quali è… farsi notare.
Lunedì pomeriggio si sono presentati alle prove generali con un completo davvero molto bizzarro: rosso… Angela Brambati vestiva un gigantesco cuore luccicante di paillettes, Angelo Sotgiu un lungo cappotto con tanti cuori ricamati. Da qualche giorno i Ricchi e Poveri sono estremamente attivi su tutti i loro profili social, in particolare su Tik Tok con brevi dirette e molte foto. Il loro pubblico on-line non è mai stato così numeroso e interattivo. Un pubblico oltretutto estremamente giovane che dimostra di apprezzarli.
Al momento di salire sul palco i Ricchi e Poveri, ormai solo due dopo l’uscita di scena definitiva di Marina Occhiena al termine della reunion del 2021 e la morte di Franco Gatti avvenuta nell’ottobre del 2022, hanno letteralmente dato il bianco, come si dice a Genova, dalle loro parti.
Al momento di entrare in scena altra sorpresa: Angelo e Angela si sono presentati stretti in un gigantesco fiocco. Una trovata decisamente molto divertente e inconsueta rispetto alla eleganza pretesa dal copione del festival soprattutto per i veterani, ai quali fino a qualche anno era imposto addirittura lo smoking o l’abito da sera. Fin dalle prime note della canzone il pubblico si è alzato in piedi battendo le mani a ritmo. Una scena non così consueta all’Ariston dove molto spesso gli artisti si sono anche lamentati di una certa freddezza. Non così per i Ricchi e Poveri quasi sorpresi da un’accoglienza davvero entusiastica. Alla fine dell’esibizione è scattata una lunga standing ovation.
Reazioni contrastanti sui social e nelle pagelle degli addetti ai lavori. Da una parte il giovanissimo pubblico dei social li ha premiati divertendosi: parte della loro esibizione è già diventata virale con alcuni meme. Dall’altra alcuni giornalisti che provvedono alle pagelle del festival hanno trovato fuori luogo il travestimento e la loro esibizione sopra le righe considerando anche l’età dei due cantanti, più vicina agli 80 che ai 70.
L’atmosfera festosa e disincantata della canzone tuttavia ha spostato l’attenzione del pubblico che probabilmente non si è reso conto del messaggio del brano, che in effetti è di un certo spessore.
I Ricchi e Poveri con questa canzone si rivolgono proprio ai giovanissimi dei social: ti aspetto ma non tutta la vita. É una storia d’amore tra due giovani che si incontrano in un locale, un sabato sera, si piacciono, ma nessuno dei due si fa avanti, ognuno distratto dalle proprie cose. E persa questa opportunità che potrebbe cambiarti la vita, non ce ne sarà un’altra.
É una riflessione sulla fragilità della vita e dei rapporti. Lui chiede a lei scendi in pista, non stare incollata a ciò che non dura, perché… “la notte è finita e le stelle stanno già cadendo…”
Una riflessione che riporta a uno dei messaggi più amati della letteratura italiana. La Canzona di Bacco di Lorenzo il Magnifico: Chi vuole esser lieto, sia: di doman non c’è certezza. Un verso scritto nel 1490 che oggi sembra avere sempre più senso per i giovanissimi. Distratti da tante cose…
Due signori attempati sul viale del tramonto, non ce ne vogliano, che cantano di un amore adolescenziale, all’alba della domenica mattina e della vita.
Sembra un paradosso e non lo è. Dietro al senso della loro canzone c’è anche un altro significato, molto più personale, che Angelo Sotgiu e Angela Brambati devono avere chiesto all’autore del brano di inserire tra le pieghe del testo. Ed è la nostalgia per Franco Gatti, l’amico scomparso con cui si sono esibiti in tutto il mondo per oltre 50 anni. Gatti, morto un anno e mezzo fa, li aveva incaricati di portare avanti il nome della band. E loro hanno rispettato le sue ultime volontà.
“Prima di salire sul palco pensiamo sempre a lui, proprio come se fosse ancora con noi – ha detto Angela poco prima della sua esibizione di martedì sera – sarebbe stato molto felice di cantare questa canzone…”
Il testo della canzone è opera di Cheope, nome d’arte di Alfredo Rapetti, il figlio di Mogol autore di grande successo che ha già vinto Sanremo con Diodato (Fai Rumore).
Che confusione il sabato
È quasi peggio di quello che dicono, con te però
C’è un non so che di magico
C’è un non so che, c’è un non so che bellissimo
Dimmi quando arrivi così ti tengo il posto
Prendo già da bere, i tuoi gusti li conosco
Entra che ho lasciato il tuo nome all’ingresso
Tanto in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Lo sanno tutti che, il tempo vola via
Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
Soffriamo tutti un po’ di mal di mare e nostalgia
È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli
Vedo nei tuoi occhi quello sguardo che conosco
E sul collo hai l’impronta del mio rossetto rosso
Te l’avevo detto che dovevi fare presto
Perché in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
No, no, no, no, non senti un brivido
Non pensarci, no, solo vivilo
Fino a che si può, fino all’ultimo
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
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