Bella iniziativa da parte di una municipalità inglese che rende omaggio alle sue due cittadinanze più illustri, Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones
Quella di realizzare monumenti dedicati a personaggi ancora in vita diventata una sorta di operazione di marketing quasi obbligata per realtà locali che sono diventate famose proprio per avere dato i natali a personaggi straordinariamente famosi e a rappresentativi.
Ed è esattamente questa la storia che riguarda la piccola cittadina di Dartford e due tra i musicisti più importanti, influenti e famosi del nostro tempo. Mick Jagger e Keith Richards, voce e chitarra nonché fondatori dei Rolling Stones.
Anche se quasi tutte le biografie a costano la storia dei Rolling Stones a Londra, dove la band si è trasferita quando ancora doveva raggiungere la fama, per lavorare alle sue prime canzoni, i Rolling Stones in realtà sono nati a Dartford.
Dartford è un piccolo centro del Kent sulla riva destra del Tamigi a un’oretta di macchina dalla capitale. Qui Mick Jagger e Keith Richards sono andati a scuola, hanno vissuto le loro prime amicizie e, stando alle biografie ufficiali, proprio a Dartford avrebbero comprato i loro primi strumenti.
Pochi sanno per esempio che Mick Jagger, molto prima dell’arrivo nella band di Brian Jones – poi tragicamente scomparso – era il chitarrista ritmico del gruppo. E la sua chitarra la comprò proprio nell’unico negozio di strumenti musicali del villaggio per poche sterline. Una Vox…
Prima dell’esplosione dei Rolling Stones Dartford era famosa soprattutto per pochi monumenti legati a Enrico VIII, il famoso re che ebbe sette mogli e che attuò il cosiddetto scisma anglicano avviando la riforma protestante. Il re soggiornò a lungo a Dartford trovando il tempo per conoscere e sposare la quarta delle sue sette mogli, in un matrimonio che durò sette mesi appena e che si concluse non appena il re decise che la donna non gli piaceva abbastanza per consumare le nozze e decise di divorziare di nuovo.
Al momento uno dei motivi di maggiore interesse turistico di Dartford sembrano essere proprio le origini dei due Rolling Stones.
Le sculture sono in bronzo, commissionate dal consiglio comunale della città, con l’obiettivo di catturare quella stessa energia e intensità Jagger e Richards suscitano sul palco. Ed è proprio sul palco che l’artista che ha disegnato i bozzetti e realizzato la fusione, Amy Goodman, li ha voluti rappresentare. Amy è una fan della band da sempre e questa non è la sua prima opera pubblica di grande importanza. L’artista ha già raffigurato personaggi storici famosi come Florence Nightingale, la madrina delle infermiere britanniche e Sir Stirling Moss, un leggendario campione di automobilismo britannico.
Il risultato dello studio mostra Jagger in giubbotto e pantaloni attillati, in una delle sue caratteristiche pose davanti al pubblico. Con Richards poco lontano aggrappato alla sua Fender Telecaster Micawber, la stessa che secondo la biografia della band gli è stata regalata da Eric Clapton.
Le statue sono state svelate dopo il loro posizionamento al One Bell Corner di Dartford. Alla cerimonia di inaugurazione il presidente del consiglio comunale di Dartford, Jeremy Kite: “In termini di cultura e musica, diventa difficile pensare di essere più influenti dei Rolling Stones. La loro musica ha cambiato il volto della musica popolare e questi ragazzi di Dartford sono ora due delle persone più riconoscibili e amate al mondo. Era da molto tempo che volevamo dedicare loro un piccolo spazio che fosse di riconoscimento e di stima e abbiamo voluto uno spazio aperto perché questi due grandi musicisti siano a disposizione della gente”.
L’allestimento, infatti, sembra essere creato apposta per scatenare la voglia di selfie e di foto celebrative da parte di tutti i colori quali desiderino venire a Dartford per uno scatto ricordo. Le due statue sono posizionate proprio per esaltare la possibilità di interagire con loro.
Secondo le biografie ufficiali della band Mick Jagger e Keith Richards si sarebbero incontrati per la prima volta nel 1960 sulla banchina della stazione ferroviaria di Dartford prima di un viaggio a Londra. Alcuni sostengono che stessero andando a cercare un lavoro part-time, altri che stessero andando a vedere un concerto. In realtà i due si conoscevano già da tempo, perché andavano alla stessa scuola, ma pare che non si fossero particolarmente simpatici.
Secondo quanto annota Mick Jagger sulla propria autobiografia l’incontro fatale sarebbe avvenuto il 17 ottobre del 1961 sul binario di Dartford diretto a Londra: “Avevo con me alcuni dischi di Chuck Berry e Muddy Waters e Keith, che fino a quel momento mi aveva salutato a malapena, mi disse che finalmente avevamo qualcosa di cui parlare. Mi venne a trovare a casa e iniziamo a suonare qualcosa assieme…”
I due erano molto diversi: Jagger era figlio di una famiglia benestante, borghese di ottima estrazione culturale. Richards aveva già avuto problemi con la giustizia, era rissoso ed estremamente aggressivo. E della sua famiglia parlava pochissimo. Solo dopo si seppe che suo padre, un mezzadro, gli aveva trasmesso la passione per il jazz e la musica facendogli ascoltare musica di Duke Ellington, Louis Armstrong. La sua prima chitarra fu un regalo del nonno, discreto chitarrista autodidatta che sapeva a malapena leggere e scrivere e che suonava esclusivamente a orecchio. Cosa che Richards fa tutt’ora: “Mai imparato a leggere e scrivere la musica, troppo noioso…” disse nel 2013…
Il resto è storia la strana coppia, destinata a litigare, a scontrarsi ma anche a suonare insieme per tutto il resto della sua vita fino ai concerti di poche settimane fa, si sarebbe trasferita a Londra in un piccolo e squallido appartamento dove di lì a poco li avrebbe raggiunti Brian Jones con il quale avrebbe firmato prima ancora dell’arrivo del bassista Bill Wyman il primo contratto per una esibizione dal vivo. Al leggendario Marquee Club di Londra fin dall’anno successivo.
I Rolling Stones, al momento, stanno preparandosi per la partenza del loro ennesimo tour mondiale in promozione del loro nuovo album, Hackney Diamonds.
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