Giorgio Zito ha lavorato per molti anni in ambito artistico come musicista, produttore e tecnico del suono insieme a Edoardo Bennato
Era in tutto e per tutto un Bennato: “Il più giovane e il più saggio di noi tre…” ha scritto ricordandolo sulla sua pagina Facebook il fratello maggiore Edoardo.
Giorgio Bennato, 74 anni, è scomparso stroncato improvvisamente da un attacco cardiaco. La notizia è stata ufficializzata e confermata dalla sua famiglia.
Giorgio Bennato era molto conosciuto nel panorama della musica napoletana e della scena rock italiana: ma con il suo nome d’arte, Giorgio Zito. Un po’ per distinguersi dalla scia dei due fratelli maggiori, Edoardo ed Eugenio, che erano già attivi da tempo. Zito era il cognome della madre dei tre fratelli, molto uniti e legati, e recentemente di nuovo insieme anche da un punto di vista artistico quando nel 2017 avevano realizzato un singolo dal titolo Domani pubblicato insieme a un video celebrativo che li vedeva ritratti nel loro quartiere, Bagnoli.
Musicista napoletano, polistrumentista di grande talento, tecnico del nuovo molto esperto, Giorgio Zito aveva lavorato a fianco di Edoardo in diverse occasioni. Con lui aveva suonato e prodotto alcuni dei classici del rocker napoletano comparendo nei credit di numerosi singoli e album.
I tre fratelli si erano esibiti insieme giovanissimi nel Trio Bennato, prima che Edoardo decidesse di volare a Londra e fare esperienza come musicista di strada prima di rientrare, prodursi il suo primo disco e iniziare la sua scalata verso il successo.
Giorgio nel frattempo continuava a suonare con i gruppi che avrebbero dominato la scena rock e blues di Napoli per almeno venti anni, un collettivo musicale e artistico davvero straordinario.
Quando Edoardo ha incontrato il grande successo, in particolare dopo Io che non sono l’Imperatore, Giorgio lo affianca in studio e sul palco collaborando alla registrazione e alla cura del suono della sua band. In Cantautore, che compare su La Torre di Babele, ci sono anche la sua voce e la sua chitarra. Da quel momento la sua carriera si profila in modo quasi del tutto autonomo tornano solo di tanto in tanto a collaborare con Edoardo ed Eugenio.
Fonda i Diesel sempre mantenendo nei quali canta e suona la chitarra eseguendo canzoni che lui stesso scrive. Partecipa da esordiente al Festival di Sanremo del 1980 con Ma vai, vai! pubblicando con la band due album in poco più di un anno. Poi si dedica alla produzione. Fonda la Edizione Cinquantacinque, poi la casa discografica Cheyenne collaborando a un gran numero di realizzazioni che vedono la luce nella sua Napoli e lavorando a diverse canzoni che arriveranno al grande pubblico. Con gli anni pubblica altri due album insieme ai Demonilla (Evoluzione e In attesa di Giudizio), registra e pubblica fino al 2019.
A stroncarlo un improvviso malore: aveva 74 anni.
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