I Maneskin, sempre più in auge dopo la pubblicazione del loro album “Rush!” incassano i complimenti del guru della musica internazionale David Massey
“I Maneskin sono il classico esempio che decine di artisti dovrebbero seguire, in un mondo che cambia costantemente l’evoluzione è l’unica chiave per raggiungere il successo…”
Una frase significativa che riguarda la band romana e che arriva da uno dei personaggi di punta nel mondo della pubblicazione e della distribuzione musicale e artistica.
Si tratta di David Massey, amministratore della Arista Records, uno degli uomini di punta della Sony, richiamato alla guida del colosso major nel 2018 dalla Island Records dove aveva lavorato molto ai cosiddetti progetti global…
Per dare un’idea di chi sia Massey forse vale la pena fare un esempio. Massey sta all’industria discografica come Elon Musk sta a quella automobilistica. É un rivoluzionario, uno dei primi che ha davvero capito che la musica non sarebbe più stata la stessa con l’avvento del digitale e dello streaming. Fu lui a incoraggiare gli artisti a lasciare la ‘comfort zone’ di dischi e tournee per puntare su prodotti più trasversali e alternativi. E i Maneskin sono stati una delle sue grandi intuizioni.
Sotto contratto e seguiti da vicino, i Maneskin hanno ricevuto un impulso importante dal punto di vista promozionale e di marketing da parte di un’azienda sicuramente ricca e che non ha fatto mancare loro nulla. Ma senza il contenuto della band forse non ci sarebbe stata nemmeno la promozione. E ora la Sony non incasserebbe uno dei suoi più clamorosi successi commerciali degli ultimi venti anni.
In una lunga intervista David Massey sottolinea la grande qualità dei Maneskin: “In un catalogo straordinario che andava dai Killers e Demi Lovato, da Bon Jovi a Elton John questi ragazzi avevano qualcosa di davvero nuovo e speciale, qualcosa di fresco. Ci abbiamo puntato e non abbiamo sbagliato. Anche perché i Maneskin sono la dimostrazione che noi, come produttori abbiamo il dovere di cercare con sempre maggiore attenzione talenti che siano tali a 360 gradi. E loro lo sono”.
Massey ha lavorato con tutti i più grandi. Dagli esordi con Barry Manilow, all’esplosione di Whitney Houston, al rilancio di Patti Smith, per poi puntare su qualcosa di davvero diverso. Con Oasis o Shakira. In cosa sono diversi i Maneskin? “Sono veri artisti, con una visione specifica e molto individuale. Non hanno nulla di precostruito, non sono dei pezzi unici che sanno fare solo una cosa. Sono caleidoscopici. La Arista in questo sta facendo il lavoro giusto e creando basi importanti per il futuro con artisti di talento che sanno come abbracciare i tempi che stiamo vivendo”.
David Massey è davvero un personaggio straordinario. Il suo primo grande successo risale agli anni ’80 con i Wang Chung. Aveva vent’anni, e il gestì come produttore e manager. Tra le sue grandi scoperte Oasis, Jonas Brothers, Avicii e ora i Maneskin, ormai indirizzati verso i dieci miliardi di streaming.
Consigli per Damiano, Victoria, Ethan e Thomas? “Continuare a seguire il flusso, evolversi, accettare il cambiamento non bisogna mai avere paura di accettare la sfida di sapersi rinnovare”.
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