Patti Smith sta meglio: prima apparizione in pubblico

Dopo il malore e il ricovero del mese scorso a Bologna, Patty Smith appare in pubblico e tranquillizza i suoi fan

Prime immagini pubbliche per Patti Smith dopo il malore che il mese scorso aveva preoccupato moltissimo i fan della leggendaria poetessa e interprete. Alla vigilia di una sua esibizione al Teatro Duse Patti Smith, 76 anni, si era sentita male ed era finita in ospedale.

Patti Smith, 76 anni, torna in pubblico dopo la grande paura
Patti Smith, 76 anni, torna in pubblico dopo la grande paura – Credits ANSA (Velvetmusic.it)

Qui aveva tranquillizzato tutti… “Sto riposando, come mi ha ordinato il medico e sono molto grata a tutti delle cure che mi stanno dedicando. Grata ma anche consapevole della fortuna di avere un’assistenza così qualificata, cosa che so dolorosamente non essere scontata per molte persone non altrettanto fortunate”.

L’impegno sociale di Patti Smith

Patti Smith da moltissimi anni conduce una battaglia culturale e di pensiero contro l’amministrazione americana della sanità pubblica che, come noto, è del tutto privata e affidata alle assicurazioni. Recuperata la condizione dopo diversi giorni di ricovero, Patti Smith è tornata negli Stati Uniti. E giovedì sera ha fatto la sua prima apparizione pubblica presenziando al gala dei National Board of Review Awards dove ha consegnato a Lily Gladstone il premio di migliore attrice per la sua interpretazione nell’ultimo film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon.

Patti Smith, sorridente e distesa, ne ha approfittato per scherzare sul suo stato di salute e sulla sua innata timidezza: “Vi ringrazio tutti, dell’affetto della presenza e della vostra attenzione. Come sapete per me è più facile suonare al Madison Square Garden che stare qui in bella evidenza. Ma è così bello essere circondata da così tanta bellezza e talento” ha detto la cantante davanti a Bradley Cooper e Martin Scorsese che l’hanno applaudita a lungo.

“Devo ancora cantare e viaggiare molto”

Patti Smith ha dedicato parole molto dolci a Lily Gladstone: “Il suo ruolo trafigge la vena della debolezza umana, quello tutto ciò che comporta avidità, codardia e tradimento. Il film è un meraviglioso manifesto di tutte le debolezze della nostra razza. E non c’è niente più penetrante del volto di Lily Gladstone davanti alla cinepresa. Lily è come la luna nuova che può essere percepita, ma non vista. É qualcosa che senti, che percepisci anche quando non la vedi…”

Patti Smith davanti al red carpet e ai giornalisti presenti ha voluto tranquillizzare tutti sulle sue condizioni di salute: “In Italia mi hanno rimesso in sesto costringendomi a dare una regola ad alcune cose sulle quali troppo spesso sorvolo. Sto abbastanza bene considerando il ricovero e il periodo piuttosto complicato. Non credo sia il caso adesso di fare programmi. Devo ancora recuperare ma sono convinto che i miei appuntamenti con il pubblico non verranno meno”.

L'ultima esibizione di Patti Smith nel Duomo di Modena
L’ultima esibizione di Patti Smith nel Duomo di Modena – Credits ANSA (Velvetmusic.it)

Dopo la cancellazione dello show di Bologna, Patti Smith non è più tornata a esibirsi dal vivo. I suoi ultimi show sono proprio quelli italiani al Duomo di Modena, a Schio e Siena in un programma che doveva essere di otto date nel nostro paese. Cancellati anche gli show del 27 dicembre a Chicago e quelli di Brooklyn, in programma il 29 e 30 dicembre.

Malaticcia da sempre

A causare il malore una forte insufficienza respiratoria, aggravata da una forma particolarmente aggressiva di coronavirus che l’aveva colta nel 2020 a causa della quale oggi la cantautrice soffre di una condizione di sofferenza bronchiale cronica e permanente.

La Smith ci ha anche scherzato sopra: “Vi preoccupate adesso….? – ha detto ai giornalisti – ma è fin da quando ero una ragazzina che passo da una malattia all’altra. Erano addirittura preoccupati che non ce la facessi – ha detto Smith, aggiungendo che da allora si è abituata a una vita di viaggi e tournée. – avere tante responsabilità e un vero scopo mi ha spinto oltre i miei limiti. Restare a casa, in un limbo per quasi 10 mesi a causa della malattia è una condanna per una persona come me a cui non piace stare seduta nello stesso posto per più di due ore. É  stato molto impegnativo. Vagavo da una stanza all’altra come se fossi un lupo”.