La fortuna di Prince, tragicamente scomparso nel 2016, torna a essere oggetto di discussione in tribunale tra gli eredi
Pochi artisti hanno lasciato un valore davvero inestimabile in termini di brani, catalogo, materiale inedito, strumenti musicali e pezzi da collezione come Prince, scomparso improvvisamente nel 2016 senza avere lasciato disposizioni testamentarie chiare.
Dal giorno della morte del geniale e leggendario musicista si è aperta una disputa senza esclusione di colpi che ancora non è arrivata alla sua soluzione finale.
Sono passati ormai quasi otto anni dalla morte di Prince, stroncato il 21 aprile del 2016 da un malore improvviso. Il musicista è morto dopo un attacco cardiaco nella sua leggendaria residenza di Paisley Park, a Minneapolis, diverse ore dopo avere rifiutato un ricovero per un altro malore.
Reduce da un infortunio, Prince non aveva voluto cancellare i suoi impegni ed era andato in scena imbottito di antidolorifici: lo avevano salvato con una dose di Narcan. Una volta ritornato a casa il malore decisivo, causato da un’altra overdose di antidolorifico.
Da allora la battaglia legale per gli immensi interessi economici che riguardano il suo catalogo musicale e un gran numero di brani ancora inediti conservati nel suo studio di registrazione, è proseguita tra alterne vicende. A contrapporsi ci sono quelli che sono i quattro eredi dell’artista e due ex soci di Prince che con lui avevano costituito la prima impresa editoriale del musicista i cui interessi oggi sono gestiti dalla Prince Legacy LLC e dalla Primary Wave. Secondo una stima molto approssimativa il patrimonio del musicista ammonta a 156 milioni di dollari.
A fare causa agli eredi sono L. Londell McMillan, suo agente nei primi anni ’90, e Charles Spicer che hanno fatto causa agli eredi del musicista. Prince quando è morto non era sposato e non aveva figli. Il suo unico figlio Amiir, avuto dalla moglie Mayte Garcia, morì sette giorni dopo la nascita a causa di una rara malattia.
A causare disputa è stata proprio la decisione di Prince di non lasciare alcun dispositivo testamentario. Una scelta controversa per un musicista che aveva impegnato moltissime energie nel difendere la sua musica e il suo nome rispetto alle ingerenze di case discografiche e global company della distribuzione musicale.
McMillan e Spicer hanno presentato una denuncia molto articolare. E in particolare sostengono che… “gli eredi non hanno alcuna esperienza commerciale e gestionale, non hanno esperienza nei settori della musica e dell’intrattenimento come nella negoziazione e nella gestione di accordi di alto livello nel settore dell’intrattenimento” così com’è scritto testualmente nella denuncia.
Chiamate in causa sono le sorellastre di Prince, Sharon Nelson e Norrine Nelson, così come i nipoti Breanna e Allen. Inizialmente altri sei fratellastri di Prince furono determinati come eredi prima che la proprietà fosse divisa equamente tra Prince Legacy (di proprietà di McMillan, Spicer e gli eredi rimanenti) e Prince Oat Holdings, di proprietà di Primary Wave. Una vicenda estremamente controversa sulla quale dovrà ora fare chiarezza un giudice.
Sull’eredità pesano il futuro di Paisley Park, immensa proprietà all’interno della quale Prince ha custodito migliaia di strumenti musicali e oggetti di scena e di collezione personale ma anche un gran numero di server e bobine sulle quali sarebbero incise centinaia di ore di musica del tutto inedita che potrebbero valere una fortuna. Prince era legatissimo al suo studio.
Da tempo le sorelle di Prince vorrebbero farne un museo aperto al pubblico sfruttando il teatro per una esibizione olografica che riporti in scena il musicista per lo meno da un punto di vista virtuale.
Secondo le accuse presentate nella denuncia, Sharon Nelson avrebbe cercato di sostituire l’intero staff di Paisley Park nominando suo figlio come stagista nel reparto marketing per controllare progressivamente l’azienda in modo esclusivo e unilaterale.
Una battaglia senza precedenti che potrebbe culminare con una delle cause più clamorose degli ultimi anni.
Prince, personaggio amatissimo e mai dimenticato, va in scena quasi tutte le settimane sia negli Stati Uniti che a Londra, insieme a quello che resta dei suoi collaboratori e delle due band che lui stesso creò e che lo accompagnarono al successo, i Revolution, con Wendy Melvoin e Lisa Coleman, e i New Power Generation, tornati d’attualità in queste ultime settimane dopo la pubblicazione di un nuovo cofanetto celebrativo del loro capolavoro Diamonds and Pearls pubblicato originariamente nel 1991.
Alcuni componenti dei New Power Generation sono ancora in piena attività e animano ogni settimana una esclusiva notte di musica dal vivo interamente dedicata alla produzione di Prince che sta ottenendo enorme successo e che nel corso di quest’anno è ospite a Londra. Dove da pochi giorni è ufficialmente iniziata la produzione del musical Purple Rain, uno dei capolavori assoluti del genio di Minneapolis.
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