Una giornata memorabile per Dave Grohl che dribbla la stampa e serve un brunch americano agli homeless di Melbourne durante il suo tour
“Sono qui solo per dare una mano…” Si è presentato così, del tutto a sorpresa e non annunciato, Dave Grohl che ha approfittato di una breve pausa del tour australiano dei Foo Fighters per un gesto che ha avuto un enorme clamore.
Che era probabilmente proprio quello che il musicista non avrebbe voluto.
Dave Grohl dribbla la stampa
Grohl da sempre è una persona estremamente sensibile sul fronte della beneficenza. Senza molta pubblicità né promozione, senza propagandare fondazioni o iniziative mediatiche, Grohl da molti anni è molto attivo sul fronte della raccolta di denaro destinato alle associazioni che si occupano di senza tetto.
Un fatto che chi segue da anni le sue attività conosce bene, anche se Grohl pare non abbia alcun piacere che di questa cosa si scriva. Tant’è che di quest’ultimo episodio non ci sono foto.
Quando è stato riconosciuto, cosa che ha immediatamente scatenato il tam tam di giornali e agenzie di stampa, il cantante e fondatore dei Foo Fighters ha chiesto e ottenuto da tutte le persone presenti una promessa: “Starò qui il più possibile, farò tutto quello che mi chiederete. Ma per favore… non voglio che diate nessuna foto ai giornali. Mi dispiacerebbe. Sono qui solo per dare una mano…”
Te la offriamo noi una birra
Grohl ha accettato l’invito di un amico che conosce da molti anni, fin dai tempi del primo tour dei Foo Fighters in Australia, quando la band era molto lontana dall’immensa popolarità di cui gode oggi.
All’epoca il cantante era finito sui giornali, certo non con il clamore che ne deriverebbe oggi, anche per via di una denuncia. In un giorno di libertà aveva preso un motorino in affitto e dopo avere acquistato la classica six pack, ovvero una dotazione di sei lattine di birra leggera, si era messo alla guida dello scooter perché aveva in testa l’idea per una canzone. E voleva scriverla. Disgraziatamente una pattuglia lo ha fermato: ed è scattata la denuncia. Nonostante Grohl non avesse nemmeno ancora bevuto.
In tribunale gli venne incontro Justin Dickinson, un suo fan che lo invitò in un rifugio senzatetto per il giorno dopo… “te la offriamo noi una birra”. Grohl andò e il suo rapporto con gli homeless di Melbourne caratterizza ogni sua visita in Australia. Da questa esperienza secondo i biografi Gtohl ja tratto ispirazione per la sua canzone My Hero che parla per l’appunto di eroi della porta accanto… “gente ordinaria capace di fare cose straordinarie e di cui non parlerà mai nessuno”.
My Hero
L’eroe dovrebbe essere Dickinson. Che oggi è un filantropo con una organizzazione benefica, The Big Umbrella Foundation, che coinvolge un esercito di volontari e distribuisce pasti caldi, coperte, provvedendo ad assistenza medica e scolastica a migliaia di persone bisognose. Tra le quali tantissimi impiegati travolti dalle numerose crisi finanziarie che hanno aumentato considerevolmente le schiere dei nuovi poveri.
Dickinson e Grohl sono sempre rimasti in rapporti di autentica amicizia. Nessuno dei due lo ha mai ufficializzato: ma il cantante ha costantemente sovvenzionato l’attività dell’ente. Che per festeggiare il ritorno in Australia della band ha organizzato un brunch americano per i propri assistiti: barbecue, insalata di patate, torta di mele… e birra. Ovviamente.
Grohl si è presentato insieme a roadie e cuochi della band senza che nessuno lo sapesse poco dopo le 12. In due ore ha servito 430 pasti grigliando personalmente numerose porzioni di quasi 120 chili di costolette che lui stesso aveva pagato. Ha firmato autografi, scattato foto per uscire dalla porta di servizio: mentre fuori lo aspettavano i giornalisti.
Puoi vendere il mio autografo se vuoi…
Quando la stampa si è accorta che Grohl se ne era già andato, la band aveva appena decollato per Sydney.
Dickinson ha rivelato che il pranzo era in preparazione da giorni e che Dave Grohl aveva confermato la sua presenza due mesi fa. Chiedendo il massimo riserbo.
Insieme a lui anche Nate Mendel, il bassista e fondatore della band e Pat Smear, che ha affiancato Grohl anche nei Nirvana: “Ha firmato qualsiasi cosa gli mettessero davanti, tovaglioli, fazzoletti, piatti di carta. A un ragazzo che gli ha promesso che non avrebbe mai venduto il suo autografo su EBay ha risposto… ‘se ti serve fallo. É solo una firma’. Il ragazzo ha chiesto e ottenuto una foto. É rimasto la persona umile e disponibile che ho conosciuto molti anni fa” ha dichiarato Dickinson al termine della giornata.