Immagini e ricordi di un funerale che a quanto pare non avuto niente di triste, il modo migliore per ricordare Shane McGowan
“É stata una festa meravigliosa”. La frase di Vickie Clark, la moglie di Shane McGowan, scomparso la scorsa settimana a 65 anni dopo una lunga malattia, sarà poco comprensibile al pubblico italiano. O per chi non ha mai assistito a un funerale in Irlanda.
Gli irlandesi sono un popolo straordinario. Il funerale per loro è un fatto sociale. Molti lasciano precise disposizioni perché alle proprie esequie tutti gli ospiti mangino e bevano in abbondanza. Alcuni istituiscono un fondo perché il funerale sia davvero un evento memorabile.
E quello di Shane McGowan lo è stato. Dal 2018 il cantante e fondatore dei The Pogues è stato proclamato cavaliere della patria per il suo incommensurabile contributo alla musica, all’arte e alla letteratura irlandese. Oggi, a pochi giorni della sua morte, è probabilmente uno degli irlandesi più famosi del mondo, poco meno di Bono degli U2.
I funerali di McGowan sono un evento del quale si parlerà per molto, molto tempo. Nessun altro fatto in questi ultimi mesi ha riscosso un tale risalto sui social: nemmeno così tanta commozione. Video, foto, immagini, pensieri. Tutti oggi conoscono Shane, e tutti oggi vogliono partecipare a quella che è l’ultima dimostrazione di affetto nei confronti di un artista straordinario. Portare la sua Fairytale of New York al primo posto della classifica di Natale. E non solo perché la classifica britannica di Natale è la più seguita e importante dell’anno. Ma anche perché il giorno di Natale è quello del compleanno di McGowan. Avrebbe compiuto 66 anni.
Impressionante il numero di persone che hanno seguito il suo feretro a Dublino da dove il carro nero trainato da due cavalli è passato attraversando tutte le strade della capitale: decine e decine di migliaia di persone in attesa per tutto il giorno del loro poeta e cantante più amato.
Oltre diecimila persone hanno affollato il piccolo villaggio di Nenagh, luogo di origine della madre, restando fuori dalla chiesa, stipata all’inverosimile.
Una cerimonia deliziosa, molto irlandese, diversa dalle nostre.
Chissà se in Italia permetterebbero mai l’esecuzione integrale e non censurata – parolacce e insulti compresi – di Fairytale of New York.
La meravigliosa versione di Fairytale of New York durante i funerali di Shane McGowan
In prima fila la moglie, la sorella Siobhan, il padre e un numero straordinario di amici. Tra i quali Nick Cave, suo testimone di nozze, Johnny Depp e Bob Geldof.
A poca distanza dalla bara, ricoperta da una cesta di vimini e sormontata da un grande cuscino di rose rosse e dalla sua foto più bella, il presidente irlandese Michael D. Higgins. Tutta la cerimonia è stata costellata di splendida musica.
Davanti al feretro i The Pogues, la band che McGowan ha fondato e condotto fin dai primi anni ’80 fino al loro scioglimento definitivo, una decina di anni fa. Ma anche un gran numero di amici. Al suo posto, a cantare le sue canzoni, Glen Hansard, il cantante di The Frames e Swell Season. Lo scorso anno era in tour con Eddie Vedder. Qualcuno lo ricorderà molto più giovane nel meraviglioso film The Commitments, era il chitarrista della band.
A parlare dal podio tutti i suoi parenti e amici. Anche Johnny Depp che ha letto un breve e molto emozionato elogio funebre e il testo di una delle preghiere.
A officiare la cerimonia il diacono Pat Gilbert, sacerdote di famiglia e vecchio amico di MacGowan. La sua omelia è stato il momento più applaudito: “In fondo era un predestinato. É nato nel giorno del compleanno di Gesù ha deciso di morire lo stesso giorno di Oscar Wilde e Patrick Kavanagh. Oggi i funerali, nel giorno della celebrazione di Maria Vergine e del compleanno di Sinead O’Connor. Shane ha fatto tutto per bene…”
Nick Cave è arrivato in chiesa qualche minuto in ritardo. Poi si è esibito al pianoforte in uno dei capolavori di McGowan, A Rainy Night in Soho.
Imelda May e il frontman degli Hothouse Flowers Liam Ó Maonlaí hanno cantato You’re The One. Mundy e Camille O’Sullivan hanno cantato Haunted la canzone scritta da MacGowan e cantata insieme a Sinead O’Connor. A leggere altre preghiere l’attore Aidan Gillen, l’ex presidente del Sinn Féin Gerry Adams. Bono ha inviato una lettera personale al padre, alla sorella e alla vedova.
Il corteo funebre attraversa tutta Dublino tra decine di migliaia di persone
Lei e Shane erano insieme da 45 anni: “Nessuno giudichi Shane, tutti sappiamo come ha scelto di vivere, tutti sappiamo che ha vissuto molto considerando quanto ha indebolito il suo corpo con tante scelte sbagliate. Gli hanno ripetuto che sarebbe morto in sei mesi quando aveva vent’anni e ci eravamo appena conosciuti. Io ho amato la sua anima, il suo immenso talento, la sua straordinaria creatività e la sua dedizione a questo paese e alla sua gente”.
Gli amici all’offertorio hanno portato all’altare oggetti cari alla memoria del cantante scomparso: una copia in vinile dell’album Led Zeppelin II, il suo disco preferito, una maglietta della sua squadra di calcio, una bottiglia di gin, una piccola immagine del Buddha, un dvd del Padrino, una foto del suo matrimonio oltre al vassoio di metallo che lui e Spider Stacey si picchiavano in testa durante gli show della band.
Al termine della funzione i The Pogues hanno cantato The Parting Glass, l’ultimo bicchiere, una delle tradizioni che segue ogni funerale irlandese che si rispetti. Si alza il bicchiere alla salute di chi resta: nella memoria di chi giace. Si sorride, non si deve piangere. E si pronunciano in gaelico le parole che si imparano fin da bambini… “il cielo sia enorme per la tua anima”.
Il coro del Temple Pub Bar nella cerimonia del Parting Glass di Dublino dove Shane McGowan si recava spesso
A Dublino i fan della band hanno cantato e ballato tutta la notte sulle note di Dirty Old Town. Molti hanno sostato fuori dal suo pub preferito, il Temple Bar Pub di Dublino, fino a notte fonda, cantando le sue canzoni. Durante Fairytale of New York suonata dalla Artane Band che ha aperto il corteo funebre tra le strade della capitale in una cornice di folla impressionante, la gente ha intonato rispettosamente solo il coro e il ritornello… “E i ragazzi del coro della polizia di New York cantavano ancora Galway Bay, e le campane suonavano a squarciagola per il giorno di Natale”.
Passato il feretro non se ne è andato nessuno. Sono tutti rimasti in mezzo alla strada a bere, ballare e cantare. Come spiega il testo di The Parting Glass…
Ha piovuto per tutto il giorno a Dublino, una pioggia battente e incessante: che si è fermata mezz’ora prima del passaggio del corteo funebre. Per riprendere subito dopo. La gente ha continuato a bere e ballare fino a notte fonda: “Torneremo a casa quando i soldi saranno finiti. Oggi un giro di Guinness non lo si nega a nessuno. Anche la nostra anima attende cieli giganteschi, ma intanto cerchiamo di stare leggeri qui, in questa valle di lacrime…” ha detto Spider Stacey, che uscito dalla chiesa dopo avere cantato con voce malferma e rotta dall’emozione la canzone del suo amico è andato al The Temple Bar. Spider, fondatore dei The Pogues insieme a Shane McGowan è il musicista che per tutta la vita ha suonato accanto a lui il tin whistle un flauto che ha caratterizzato il sound della band per quarant’anni.
Molte le presenze da ogni parte del mondo. Tanti semplici fan arrivati da ogni dove. New York e Boston, Francia e Germania. Qualcuno anche dall’Italia dove The Pogues e McGowan erano molto amati e dove la Festa di San Patrizio è qualcosa di più di una tradizione di altri che ci imponiamo solo per bere ottima birra.
L’ultima parola è stata affidata a sua sorella Siobhan: “Ho visto Shane piangere poche volte. Pianse quando venne insignito della più grande onorificenza che spetta a un uomo irlandese. Era felice, orgoglioso e grato. Sapeva di avere fatto qualcosa di davvero grande. Voleva solo essere ricordato. E tutti lo ricorderanno. Ma indipendentemente dagli altri, da chi continuerà ad ascoltare la tua musica e cantare le tue canzoni, lascia che ti dica che io, la tua sorellina, e tuo padre siamo profondamente orgogliosi dell’uomo che eri. E che, usando le tue parole, proprio come il tramonto che sfiora la collina, fammi dire che ti ho sempre amato, ti amo e ti amerò sempre”.
Sulle note di Fairytale in New York i familiari del leader dei The Pogues e gli amici di Shane McGowan hanno lasciato i banchi della austera chiesa dei Nostra Madre del Rosario e hanno ballato sorridendo… “É stata una festa meravigliosa”.
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