“Cosa fa per vivere?” chiede il procuratore federale all’attore Leonardo DiCaprio chiamato a testimoniare nel corso di un processo a Washington
Tra i casi più significativi dell’anno c’è stato senza dubbio il processo a carico di Pras Michel, il rapper dei Fugees accusato di essere coinvolto nella gigantesca truffa architettata da un faccendiere a danno del fondo reale malese.
Si tratta di una inchiesta molto importante che cerca di fare luce sulla sparizione di un sacco di soldi. Si parla di un giro di dollari miliardario, e sui guadagni che Pras avrebbe in qualche modo distratto nel suo ruolo di mediatore. Michel aveva anche l’incarico di pagare funzionari pubblici americani che insabbiassero l’inchiesta.
Tra le persone informate dei fatti anche Leonardo DiCaprio, uno dei tanti VIP in qualche modo, loro malgrado, coinvolte nell’indagine. Al centro dell’indagine gli affari dell’uomo di affari malese Jho Low, tuttora latitante, l’uomo che aveva pagato Michel per fare scomparire le accuse federali a suo carico.
Michel si è dichiarato non colpevole delle accuse. DiCaprio non è accusato di alcun illecito. Secondo un rapporto della CNN avrebbe testimoniato davanti a un gran giurì in merito alle indagini precedenti all’incriminazione del rapper di Killing Me Softly.
DiCaprio era collegato all’indagine perché uno dei finanziatori del film diretto da Martin Scorsese The Wolf of Wall Street, per il quale fu nominato all’Oscar, era proprio Low. La presenza di DiCaprio in aula ha creato un notevole scalpore tra i membri della giuria. Spassoso il momento nel quale il pubblico ministero Nicole Lockhart ha chiesto all’attore… “A rischio di fare una domanda stupida, cosa fa per vivere?”
DiCaprio ha parlato della sua amicizia con Michel, del suo incontro con Low, che l’attore ha detto avrebbe invitato le celebrità a ‘feste sontuose in tutto il mondo’.
Low è attualmente un latitante internazionale sospettato di appropriazione indebita di 4.5 miliardi di dollari dal fondo sovrano 1MDB della Malesia.
DiCaprio ha testimoniato per circa un’ora spiegando di avere interrotto ogni rapporto con Low fin dal 2015, non appena venne a conoscenza dell’inchiesta.
L’attore ha anche confermato di avere restituito un dipinto di Picasso ricevutoin regalo da un socio di Low. Un quadro acquistato a quanto pare con denaro di provenienza non lecita. Così come un Oscar che DiCaprio aveva ricevuto dalla casa di produzione Red Granite per The Wolf of Wall Street. L’Oscar non era quello per il miglior attore, che DiCaprio ha vinto poi con Revenant. Ma quella statuetta venne donata all’attore proprio dalla produzione del film fondata da Joh Low che tra le altre pellicole di successo aveva finanziato anche Scemo e Più Scemo (Jeff Daniels e Jim Carrey), oltre al remake di Papillon. Travolta dallo scandalo dopo la fuga di Low la casa di produzione ha cessato le attività nel 2018. Ma il processo che riguarda il suo fondatore non si è ancora concluso.
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