Si fa sempre più pesante la posizione del rapper e produttore Sean ‘Diddy’ Combs per alcune accuse di molestie e violenza
Con questa sono quattro. Ma di tutte le accuse formalizzate nei confronti di Sean ‘Diddy’ Combs l’ultima è sicuramente la più grave.
Il ricchissimo rapper e produttore americano è infatti accusato di essere il principale responsabile di una violenza sessuale di gruppo avvenuta in una delle sue proprietà insieme ad altre persone a carico di una ragazza di 7 anni.
L’identità della donna che ha presentato la denuncia non è stata resa nota e le autorità inquirenti l’hanno pertanto nominata Jane Doe, così come previsto dalle norme statunitensi che tutelano la privacy delle ‘special victims’.
I fatti si riferiscono a una ventina di anni fa. La donna oggi di anni ne ha 37 e le sue accuse si riferiscono a un episodio avvenuto nel 2003.
Stando alle accuse, piuttosto circostanziate, che sono al momento al vaglio degli investigatori, la donna sostiene di essere stata trasportata su un jet privato dal Michigan, dove viveva con la famiglia, allo studio di registrazione di Combs, famoso anche con il nome d’arte di Puff Daddy, a New York. Qui sarebbe stata violentata da tre persone, tra cui Combs e Harve Pierre, il presidente della Bad Boy Entertainment.
Secondo le accuse Combs e i suoi amici l’avrebbero stordita con una dosi molto massicce di droghe e alcol. Drammatica la ricostruzione della violenza che ha visto la donna ricordare dettagliatamente ogni singolo momento, i suoi protagonisti e i diversi episodi che si sarebbero estesi nel corso di un intero fine settimana.
La denuncia è registrata a New York dove, come noto, una nuova norma consente alle vittime di violenza sessuale di formalizzare le proprie accuse anche relativi a episodi che sarebbero ormai soggetti di prescrizione o archiviazione. Negli ultimi mesi le accuse formalizzate sulla base di denunce di questo tipo sono state diverse decine e hanno interessato numerose personalità di spicco. Su tutti Marilyn Manson e Donald Trump.
La donna avrebbe deciso di farsi avanti dopo aver letto di un’altra causa intentata il mese scorso da Casandra Ventura, star dell’R&B conosciuta come Cassie, che ha accusato Combs di averla violentata e picchiata nel corso di una relazione intima durata per quasi dieci anni. In tutto le cause che vedono al centro dell’attenzione della procura di New York il ricchissimo magnate sono quattro.
Sean Combs, che dopo il grande successo alla fine degli anni ’90 è diventato uno dei più ricchi imprenditori americani nel settore dei media e delle nuove tecnologie, ha categoricamente respinto ogni addebito. Il musicista, famoso per una controversa relazione con Jennifer Lopez quando la cantante era agli albori di una carriera che sarebbe poi diventata fortunatissima, ha diffuso un durissimo comunicato. Pur avendo sempre negato le accuse, come Manson, anche lui ha deciso di trovare un accordo extragiudiziale con Casandra Ventura.
“Nelle ultime settimane, sono rimasto seduto in silenzio e ho guardato persone che cercavano di assassinare il mio personaggio, distruggere la mia reputazione e la mia eredità. Accuse disgustosemosse contro di me da persone in cerca di un rapido guadagno. Vorrei essere assolutamente chiaro: non ho fatto nessuna delle cose orribili che mi vengono addotte. Combatterò per il mio nome, la mia famiglia e per la verità”
Nel frattempo però Sean Combs ha deciso di dimettersi provvisoriamente dalla carica di presidente di Revolt, la rete televisiva musicale che lui stesso ha fondato dieci anni fa. Poche settimane fa Combs aveva ricevuto un riconoscimento alla carriera nel corso degli MTV Video Music Award.
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