La scomparsa di Maurizio Costanzo ha profondamente colpito anche il mondo della musica che ha visto il conduttore impegnato per anni nella stesura di testi
Non ci sono cose che Maurizio Costanzo non abbia fatto, una carriera immensa costellata da grandi successi
Gli aneddoti che riguardano la vita professionale di Costanzo, scomparso il 24 febbraio a 84 anni, sono innumerevoli. Alcuni davvero divertenti, confermati dallo stesso conduttore e giornalista nel corso delle sue molteplici chiacchierate.
Oltre ai numeri da record del Maurizio Costanzo Show, quasi 50mila ospiti in oltre 4500 puntate per 24 anni, numeri che rendono il suo programma il più longevo nella storia della televisione italiana, bisogna ricordare altri aspetti della passione artistica di Maurizio Costanzo: che era soprattutto musicale.
Il ‘dottor Costanzo’ come tutti i suoi ospiti lo chiamavano con deferenza, ma che in effetti non era laureato se non per honoris causa, ha scritto almeno una cinquantina di canzoni, alcune delle quali di notevole successo. Tutti ricordano il testo di Se Telefonando, recentemente cantata persino da Harry Styles, brano scritto da Ennio Morricone che ebbe una genesi davvero bizzarra. Secondo la leggenda, per altro confermata dallo stesso giornalista, la canzone sarebbe nata per colpa di un’ambulanza.
Costanzo ed Ennio Morricone erano in Costa Azzurra: nel bel mezzo di una camminata passa un’autoambulanza con la classica sirena tritonale francese… Tiii,too,toooo… Tiii,too,toooo. Morricone la canticchia. E dice… “belle note, ci si potrebbe fare una canzone”.
“Io scrivo il testo” disse Costanzo. E dopo due giorni Se telefonando era al vaglio di Mina che decise di inciderla immediatamente rendendolo il grande successo che conosciamo.
Costanzo aveva una vera passione per la musica. Suonava discretamente il sassofono: “Autodidatta” diceva spesso. Amava il jazz americano e le grandi orchestre.
Passioni che gli hanno ispirato diversi altri brani di discreto successo. Ha scritto per Toto Cutugno, anche lui scomparso poco tempo fa, per i Ricchi e Poveri, che quest’anno torneranno a Sanremo, per Cristiano Malgioglio. Una delle sue canzoni compare su un album di Andrea Bocelli. Ma c’è un’altra delle sue ultime produzioni musicali che ha avuto una genesi inconsueta. Edizione 2003 di Amici, il programma di Maria De Filippi, la signora Costanzo.
Uno dei ragazzi in gara si chiama Andrea Cardillo. Tra gli studenti la bellissima Valeria Monetti: parte lo ship. I due si mettono insieme e diventano una delle tante storie sentimentali rese popolarissime dalla trasmissione. Prima di Rita e Niveo che si sono messi insieme nell’edizione dello scorso anno. Ma anche di Sangiovanni e della ballerina Giulia Stabile, che hanno fatto coppia per diversi mesi dopo avere trionfato. O di Emma Marrone e Stefano di Martino, piuttosto che Elodie e Lele Esposito p Biondo ed Emma Muscat.
Costanzo vede la trasmissione, segue la vicenda si appassiona alla coppietta e un giorno, ospite in studio chiede… “vi va se vi scrivo una canzone?”
Nasce “Ma no, ma sì, ma su, ma dai” che diventerà un tormentone per qualche mese e che sarà spesso eseguita anche da Demo Morselli nelle ultime edizioni del Maurizio Costanzo Show.
Maurizio Costanzo sarà invece più volte citato in numerose canzoni di notevole successo. Il primo a renderlo protagonista del suo testo è Rino Gaetano che lo chiama in causa in Nun te reggae più. Costanzo, uomo di grande ironia, lo invita immediatamente nel suo talk show Bontà Loro e lo mette a confronto con Susanna Agnelli, anche lei citata insieme a tutta la famiglia di industriali nel testo del brano.
Il conduttore viene tirato in balla anche dai Vallanzaska nel video di Sì, sì, sì, no, no, no. Costanzo compare nei panni di un opulento Buddha quando il testo dice “Voglio essere come e più di Buddha, che niente più mi sfugga! Non l’hai deciso tu, l’ha detto la tv”. Pare non l’avesse presa benissimo.
Citazione anche in “Italiano Medio” degli Articoli 31 (“provo felicità se Costanzo fa il trenino”) ma soprattutto in “La famiglia disgraziata”, scritta da Gian Piero Alloisio per Giorgio Gaber: “A Roma c’è lo zio Renzo che è analfabeta ma ha scritto un romanzo… è sempre lì da Maurizio Costanzo”.
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