L’enorme successo di Taylor Swift si traduce anche non solo in una crescente attenzione da parte dei media ma anche nell’interesse delle istituzioni culturali
Quando un artista raggiunge il grande successo e diventa punto di riferimento non soltanto artistico ma culturale, le prime a rendersene conto, di solito, ci sono proprio le depositarie della divulgazione della cultura. In modo particolare le università.
É proprio in questo senso che nascono le cosiddette lauree honoris causa che riconoscono il merito culturale di artisti che spesso non si rendono nemmeno conto di quanto siano riusciti a influenzare, in modo quasi sempre estremamente positivo, le generazioni più giovani.
Taylor Swift, un corso di psicologia sui suoi brani
Per Taylor Swift, tuttavia, in una stagione assolutamente da record che coincide con quello che diventerà il più grande tour mondiale di sempre per incassi e numero di spettatori coinvolti, era necessario fare un’eccezione.
Di pari passo con la considerazione comune che Taylor Swift sia diventata la più grande superstar musicale del pianeta, arriva infatti nuovo corso dell’Arizona State University che la vede oggetto di studio e di approfondimento.
Il tema è davvero molto interessante a cominciare dal titolo del corso di studi: Psicologia di Taylor Swift. A tenere il corso una laureata che sta realizzando un dottorato di ricerca: una studentessa evidentemente molto giovane, grande appassionata delle liriche e delle composizioni della cantautrice americana, che ha proposto con successo al preside e al rettore un corso destinato a fare notizia, assolutamente unico nel suo genere.
La relatrice e curatrice del corso, che sarà mutuato dalla facoltà di studi psicosociali della Arizona State University, si chiama Alexandra Wormley: “Il corso utilizza fondamentalmente Taylor Swift come un esempio semestrale su diversi fenomeni di carattere. Pettegolezzi, relazioni, ma anche sentimenti di rivincita e vendetta” scrive il sito dell’ASU, ricalcando le parole della relatrice.
Le canzoni come forma di vendetta
Taylor Swift ha scritto diverse canzoni su relazioni interrotte bruscamente (Hey Stephen, Picture to Burn, All too Well), altre che nascono con difficoltà legate magari alle imposizioni della famiglia (Love Story). Molte di queste canzoni sono state utilizzate spessissimo sui social contro la cantautrice, come se fossero un modello distorsivo nei confronti delle nuove generazioni.
Ma la dottoressa Wormley cita una delle canzoni più importanti della cantante, Reputation del 2017 proprio come esempio cardine di quelli che saranno i valori del corso: “La lezione non è un seminario su quanto ci piace o non ci piace ma uno strumento per capire come le canzoni pop possono diventare uno strumento per aiutarci a capire qual è il loro impatto a livello psicosociale. In questo senso il sesto album di Taylor, Reputation, è un esempio estremamente indicativo. L’album è uno strumento che spiega come la cantante si sia dovuta difendere da alcuni conflitti social con personalità estremamente influenti del web come Kim Kardashian e Kanye West. Alcune canzoni mettono in atto una vera e propria strategia di rivalsa che va molto al di là del valore artistico dei brani perché ha un impatto enorme attraverso i media e i social”.
Di qui l’insegnamento del corso: “Gli studenti dovranno capire qual è il valore della vendetta, perché la mettiamo in atto e quali sono gli strumenti più sottili che ci portano a rovesciare il giudizio delle persone in modo vendicativo. Si tratta di uno studio di grandissimo valore”.
Le università studiano Taylor Swift
Per la verità quella della Arizona State University non è la prima iniziativa didattica all’interno della quale compare il nome di Taylor Swift che è stata già frequentemente oggetto di studio e di ricerche soprattutto negli Stati Uniti, ma non solo. Il tutto in perfetta sintonia con la crescente attenzione che circonda la sua attività e i suoi enormi successi commerciali.
Nel febbraio 2022, il Clive Davis Institute of Recorded Music della New York University ha lanciato il suo primo corso sulla superstar tenuto dalla giornalista di Rolling Stone Brittany Spanos. Lo scorso agosto, l’Università del Texas ad Austin ha lanciato un nuovo corso di arti liberali intitolato Literary Contests and Contexts – The Taylor Swift Songbook, in cui il lavoro della cantautrice è stato studiato insieme a artisti del calibro di Chaucer, Shakespeare, Wyatt, Coleridge, Keats, Dickinson e Plath con ‘testi obbligatori’ inclusi quattro dei suoi album più recenti.
Più di recentemente la prestigiosissima Università di Stanford, California, una delle più importanti istituzioni universitarie del mondo, ha annunciato un corso invernale dal titolo All Too Well (10 Week Version), che – in modo molto bizzarro – fa anche il verso a quelli che sono i nuovi titoli delle ripubblicazioni di Taylor Swift. Il corso illustra in 10 settimane di lezione una analisi approfondita dei testi emotivi della hit numero #1 della cantante spiegata attraverso le interpretazioni di Nona Hungate, una dottoressa specializzata in comunicazione creativa, sociale e letteraria.