A distanza di cinque anni dalla sua tragica morte, Avicii ha ottenuto un record assolutamente straordinario
Sono passati oltre cinque anni dalla scomparsa di Avicii, il musicista e produttore svedese morto suicida nell’aprile del 2018. Una vera tragedia che ha letteralmente sconvolto il mondo della musica internazionale.
Perché Avicii, il cui vero nome era Tim Bergling, era all’apice del suo successo e aveva appena compiuto 28 anni.
Avicii, una morte tragica che fa pensare
C’erano stati alcuni problemi di salute per Bergling, cui qualche mese prima era stata diagnosticata una forma di pancreatite acuta causata da eccessivo consumo di alcol. Progressivamente, già da tempo. il musicista aveva deciso di ridurre considerevolmente la sua attività live nonostante le sue serate, anche solo per un semplice DJ set, fossero le più pagate in assoluto.
Nel ranking dei DJ più pagati Avicii nel 2017 era al primo posto con cachet superiori a 200mila dollari a sera. A causa delle sue condizioni di salute Avicii aveva interrotto anzitempo la sua tournée e cancellato un intero tour mondiale rinunciando a un sacco di soldi. Ma la sua incredibile produzione musicale, davvero di altissima qualità, non lasciava minimamente immaginare quelle che erano le sue condizioni di salute emotiva, evidentemente disperate.
Nell’aprile del 2018 Avicii era in Oman per un breve periodo di vacanza. Aveva appena trascorso alcuni giorni in un resort esclusivo e molto riservato insieme a Chris Martin, il cantante dei Coldplay cui era legato da una forte amicizia, e ad alcuni altri amici e collaboratori. Il gruppo aveva esplorato le isole dell’arcipelago, nuotato con le testuggini, fatto immersioni e giocato a tennis e a calcio.
Tim sembrava tranquillo. Al termine di una lunga passeggiata aveva consegnato a Chris Martin un chip con alcune delle sue ultime canzoni che aveva rielaborato al computer per fargliele ascoltare.
Poi, dopo qualche giorno in compagnia, Tim ha improvvisamente deciso di lasciare la compagnia per dedicarsi alcuni giorno di isolamento… “sto scrivendo un nuovo brano”, aveva detto per giustificarsi con gli amici. È stata l’ultima volta che i suoi amici lo hanno visto.
Una tragedia annunciata
Il 20 aprile 2018 alcuni inservienti del lussuoso resort di Muscat dove si era registrato da due giorni, lo trovano morto nel bagno. Inizialmente la polizia locale dichiara di non avere rinvenuto alcun segno che potesse far pensare a una morte violenta o sospetta. Un tentativo di difendere la privacy del musicista: perché quello che era accaduto sembrava davvero chiaro a tutti.
Dopo qualche giorno è la famiglia di Tim a rivelare che il musicista aveva deciso di farla finita: si era ubriacato fino a stordirsi per poi tagliarsi le vene con un bicchiere.
Il tempo di fare rimpatriare la salma di Tim con un volo privato a Stoccolma. Tutti gli amici che erano con lui in Oman, compreso Chris Martin, si ritrovano disperati davanti al feretro. Un peso dannatamente insopportabile. Sono ancora una volta i genitori di Tim a tranquillizzare tutti. Pubblicando un messaggio struggente dedicato alla vita di Tim: ma soprattutto al senso della sua morte.
Contestualmente istituiscono un fondo a suo nome dedicato alle vittime dell’alcolismo e della depressione che in particolare in Svezia nel corso degli ultimi anni sono in costante e preoccupante aumento. Oggi la Tim Bergling Foundation è una realtà importante che sostiene e appoggia centinaia di giovani in difficoltà e bisognosi di assistenza medica e psichiatrica. Non c’è dubbio che il contributo della sua fondazione abbia salvato molte vite, ed evitato numerose tragedie.
L’eredità di Avicii
Da allora la musica di Avicii è sempre costantemente presente in tutte le scalette che contano. Il suo ricordo viene perpetuato dai suoi stessi colleghi nei festival e in tutti i raduni musicali dove si propone musica elettronica. Alcune delle sue canzoni sono ancora in classifica.
Il tributo che ogni anno gli viene riservato in eventi come Tomorrowland richiama decine di migliaia di persone. Ancora pochi giorni fa l’evento ha ospitato una serata dedicata ad Avicii cui hanno presenziato autentici monumenti internazionali della musica dance come Chainsmokers, Skrillex, Marshmello e Calvin Harris. Una delle sue canzoni inedite più belle, un autentico capolavoro – pare fosse proprio la canzone cui disse che stava lavorando pochi giorni prima di farla finita – è uscita pochi mesi dopo la sua morte. Con la voce di Chris Martin.
Le parole le ha scritte per lui proprio il cantante dei Coldplay che ha scelto un titolo emblematico per questo brano meraviglioso, Heaven.
L’ultimo video
Nel video, sulle immagini di una loro vacanza in Madagascar, Avicii e i suoi amici di sempre, il produttore Levan Tsikurishvili, regista della clip, e Awan, suo amico di infanzia, nuotano e visitando le isole, girando in barca e giocando con gli animali. Tutta la clip mostra immagini di luoghi splendidi, con e senza Tim, quasi sempre impegnato con una chitarra a scrivere musica…
Il testo scritto da Martin suona come un messaggio, una sorta di eredità spirituale: “A terra, colpito e sporco di sangue. Sono scaraventato a terra dal tuo amore. E ora che ti sei mostrato per quello che sei anche io penso di essere morto. Ma solo per andare in paradiso. Giocheremo ancora insieme, siamo uccelli… e voleremo, daremo luce al mondo e voleremo tutti insieme. Nel nostro paradiso”.
Il bellissimo video di Heaven, musica di Avicii, parole di Chris Martin
Quando viene pubblicato il brano va dritto alla numero #1 in diversi paesi. Avicii era scomparso ormai da un anno. I proventi del disco sono destinati alla sua Fondazione e alla creazione di un centro di assistenza per giovani in difficoltà emotiva.
Il brano viene proposto ogni anno come elemento conclusivo della scaletta di uno degli eventi principali di Tomorrowland. Quest’anno l’onore di suonarlo con un nuovo remix è toccato a David Guetta. Il singolo ha anticipato il suo album postumo Tim, anche quello destinato alla numero #1.
Wake Me Up, due miliardi di stream
Ma c’è un brano che più di ogni altro ha illustrato il progetto di Avicii. Ed è Wake Me Up, altra canzone che viene proposta ogni anno in tutti i festival che contano. Qualche settimana fa la canzone ha superato i due miliardi di stream su Spotify, la piattaforma proprietà di Daniel Ek, multimiliardario svedese che di Avicii era amico personale.
La cosa singolare tuttavia è che i due miliardi di stream rappresentano il record che vede il produttore diventare il primo musicista svedese superare questo iconico traguardo. Meglio degli Europe con The Final Countdown, che sta per festeggiare quarant’anni di vita. Meglio persino degli ABBA che sono considerati una delle band di maggiore successo di sempre anche sulle piattaforme digitali di distribuzione musicale.
La notizia è stata salutata con entusiasmo da DJ e produttori alcuni dei quali si apprestano a realizzare un nuovo remix del brano, una splendida fusione di musica dance elettronica con forti elementi folk, pubblicato nel 2013 come parte dell’album di debutto in studio di Avicii, True.
Daniel Ek, CEO e fondatore di Spotify, ha espresso la sua soddisfazione per questo risultato significativo in una dichiarazione molto intensa e accorata: “È davvero sorprendente vedere l’influenza e lo straordinario lavoro di Avicii continuare a portare gioia a così tante persone in tutto il mondo. Questo sentimento sottolinea l’impatto profondo e duraturo che la musica di Tim ha avuto su milioni di ascoltatori in tutto il mondo, favorendo un senso di connessione ed esperienze condivise attraverso culture e confini”.
Wake Me Up, oltre due miliardi di stream anche su Tou Tube
Lo struggente messaggio di commiato della famiglia di Avicii
Il nostro amato Tim era un viaggiatore, un’anima fragile impegnata nella ricerca artistica di risposte a domande esistenziali. Un perfezionista di grande successo che ha viaggiato e lavorato duramente a un ritmo che lo ha portato a uno stress estremo. Quando ha smesso di andare in tournée, voleva trovare un equilibrio nella vita per poter essere felice e fare ciò che amava di più: la musica. Ha davvero lottato strenuamente sul significato della vita, sulla felicità. Ma non poteva più andare avanti. Voleva trovare la pace.
Tim non era fatto per la macchina imprenditoriale in cui si trovava; era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma evitava i riflettori.
Tim, sarai per sempre amato e purtroppo mancherai. La persona che eri e la tua musica manterranno vivo il tuo ricordo. Ti ameremo per sempre, La Famiglia