In concomitanza con la pubblicazione del film Barbie con Ryan Gosling e Margot Robbie torna d’attualità anche la celeberrima Barbie Girl degli Aqua
Mentre Barbie il film continua a spopolare nelle sale, Barbie: The Album – la sua colonna sonora originale – resiste nelle classifiche di mezzo mondo. E si candida a un ruolo da grande protagonista ai prossimi Grammy Awards.
Molti magari si stupiranno del fatto che la canzone più famosa di sempre legata al mito della bambola della Mattel, Barbie Girl degli Aqua, nella compilation del film non ci sia. Non per lo meno nella sua versione originale.
Vale davvero la pena ricostruire alcuni aneddoti estremamente interessante di quello che è stato uno dei maggiori successi commerciali degli ultimi cinquant’anni. Anche perché in alcuni paesi Barbie Girl è clamorosamente rientrata in classifica come singolo. E gli Aqua ovviamente ne stanno approfittando con un tour e una presenza sempre più massiccia sui social che sta regalando alla band danese una seconda giovinezza.
Barbie Girl esce nel 1997 con un vero e proprio terremoto mediatico che finirà non solo nelle classifiche e negli studi di produzione televisiva. Ma anche in tribunale. Tutto comincia quando il video entra pesantemente nelle rotazioni di MTV e la canzone diventa un tormentone. Alla Mattel reagiscono: ma ormai è troppo tardi. Il colosso dei giocattoli tenta in tutte le maniere di bloccare la canzone e di impedire la sua distribuzione ma il brano è un treno in corsa che non si può fermare. E la Mattel ne esce letteralmente travolta.
Inutile la richiesta di sospendere la distribuzione. Inutile anche una richiesta danni milionaria alla band danese e all’etichetta discografica. A mettere in imbarazzo la Mattel non è tanto la citazione di Barbie, diminutivo del nome di battesimo Barbara che viene considerato del tutto legittimo da parte dei tribunali. Quanto piuttosto il testo della canzone che è pieno di doppi sensi e allusioni sessuali nemmeno troppo nascosti: “Sono Barbie Girl e nel mio mondo Barbie la vita di plastica è fantastica, puoi toccarmi, puoi spogliarmi e farmi fare le cosacce ma solo se mi dici che sarò tua per sempre”.
Il ruolo di Barbie nel video è ovviamente interpretato dalla splendida Lene Nystrøm, voce solista del gruppo pop danese. Mentre il cantante-rapper danese René Dif, suoi i doppi sensi che Barbie raccoglie ed elabora, è Ken. La frase “Dai, Barbie, andiamo a festeggiare” che apre la canzone oggi sarebbe di viralità inaudita. Allora, venticinque anni fa, diventò un claim anche per le pubblicità.
Detestata dai fan del rock – un sondaggio dei lettori di Rolling Stone del 2011 l’ha classificata come la peggiore canzone degli anni ’90, una delle peggiori di sempre – Barbie Girl è stata un inno transgenerazionale e internazionale al disimpegno.
Ha raggiunto la vetta delle classifiche in almeno quindici paesi portanti tra i quali il Regno Unito, dove gli Aqua hanno marcato altri due #1. Il più controverso Turn Back Time, inserito nella colonna sonora di Sliding Doors, e Doctor Jones, altra citazione cinematografica ispirata al personaggio di Harrison Ford Indiana Jones.
In America, dove la band pop scandinava era popolarissima, ha portato l’album di debutto degli Aqua – Aquarium – a un clamoroso triplo disco di platino. Il tutto mentre la Mattel faceva fuoco e fiamme in tribunale, contribuendo a rendere ancora più clamorosa ed estesa la popolarità della canzone.
Impressionanti i dati airplay radiofonici e televisivi del 1997 che vedono Barbie Girl debuttare al numero #7, guarda caso la stessa posizione dove quest’anno ha debuttato la colonna sonora Barbie World. Due milioni di americani acquistarono Aquarium entro la fine del 1997, tre milioni entro il 1999. Senza che la Mattel potesse guadagnarci mezzo dollaro… ‘perché il termine Barbie è sui vocabolari, e dunque di dominio e patrimonio comune’… dissero i giudici.
E mentre il testo della canzone riecheggia nella sua leggerezza – vestimi, spogliami, toccami, stringimi forte, sono la tua bambola – con René Dif che risponde baciami qui, toccami lì, fazzoletto… (inutile dettagliare a cosa dovesse servire il fazzoletto, definito con un gioco di parole hanky-panky) – Mattel si è rassegnata.
Fallite le citazioni in giudizio per Aqua e MCA Records presso un tribunale federale per violazione del marchio. Respinte le istanze sui temi sessuali e sgradevoli abbinati al loro marchio.
La Mattel ha addirittura rischiato l’autogol quando a controquerelare furono gli avvocati di MCA e Aqua ipotizzando l’accusa di diffamazione. Il giudice anche in questo caso archiviò tutto. E la Mattel si rassegnò definitivamente arrivando persino ad accettare quella canzone quasi come una forma di pubblicità. Che oggi fa comodo. Tanto da rievocare la canzone, se non altro con un campionamento, in quello che è uno dei brani portanti della colonna sonora del ‘loro’ film.
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