Elvis Presley, parla l’ultima fidanzata: com’è morto il re del rock

A distanza di pochi giorni dalla tragica fine della figlia di Elvis Presley, Lisa Marie, l’ex fidanzata del mito rivela nuovi dettagli sulla morte del re del rock

Quello della morte di Elvis Presley resta un giallo destinato a fare discutere anche a distanza di anni in attesa della pubblicazione dei dati della sua autopsia.

Si tratta forse del più grande giallo del rock and roll. Più della morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana. Più dei decessi, mai completamente chiariti di Jim Morrison, Michael Jackson, Prince o Jimi Hendrix.

La morte di Elvis Presley

La morte di Elvis Presley, deceduto a soli 42 anni per un attacco cardiaco poche ore dopo il Ferragosto del 1977, resta un giallo di cui di tanto in tanto si torna a parlare. In particolare in questi ultimi mesi, soprattutto dopo il successo del film Elvis che ha ricostruito il dramma personale del cantante, e la discussa relazione con il suo impresario, il colonnello Tom Parker. E a maggior ragione oggi, con la pubblicazione di Priscilla, il film di Sophia Coppola dedicato alla vedova di Elvis, Priscilla Beualieu.

La morte di Lisa Marie Presley, l’unica figlia riconosciuta del re del rock, avvenuta a gennaio dopo un duplice attacco cardiaco, ha in qualche modo riportato d’attualità anche il decesso di Elvis. Sul quale lo storico agente del musicista, il colonnello Tom Parker, d’accordo con la famiglia di Elvis, impose un silenzio assoluto.

Una posa iconica di Elvis a Las Vegas
Una posa iconica di Elvis a Las Vegas – Credits Elvis Trust Press (VelvetMusic.it)

Molte discussioni anche intorno all’accordo che ha imposto a tutta la famiglia Presley, compreso il padre, morto due anni più tardi, la vedova Priscilla – ancora in vita – e la figlia Lisa Marie, appena deceduta, a mantenere un assoluto riserbo. L’accordo prevede che l’esito sull’esame autoptico e tossicologico eseguito su Elvis Presley sarà reso noto solo nell’agosto del 2027, a cinquant’anni esatti dalla morte.

Parla la fidanzata di allora

Tuttavia in questi giorni ha parlato Ginger Alden, all’epoca 21 anni, l’ultima donna che ha dormito con Presley. Si tratta della sua ultima fidanzata, una delle pochissime persone che aveva libero accesso a Graceland, la mitica residenza del King a Memphis, oggi museo, e che ha vissuto gli ultimi giorni di Elvis.

Stando ai report degli investigatori sarebbe stata proprio lei a trovare il cantante in fin di vita, forse già morto, e a dare l’allarme. La donna, che oggi ha 67 anni, ha appena pubblicato un libro di memorie nelle quali ricostruisce minuziosamente le ultime ore di Elvis.

Ginger Alden si dice di aver trovato Elvis già morto: “Era nella sua stanza da letto, pancia a terra, con le braccia lungo i fianchi e i palmi delle mani rivolte verso l’alto. La mia impressione è che fosse caduto in quel modo e che non fosse stato in grado di rialzarsi, né di muoversi”.

Un mistero mai completamente risolto

La Alden riferisce di averlo girato, di aver cercato di capire se fosse vivo: “Ho girato il suo volto verso di me, aveva la lingua stretta tra i denti, il suo viso era sporco, aveva gli occhi chiusi. Ho cercato di alzare le sue palpebre: aveva gli occhi fissi, si vedeva una traccia di sangue al loro interno. Non respirava, era freddo. Ho dato l’allarme”.

Elvis in una foto del 1972, oggi avrebbe 88 anni
Elvis in una foto del 1972, oggi avrebbe 88 anni – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

Tra i primi a precipitarsi a Graceland, ovviamente, Tom Parker. Sarebbe stato lui il primo a essere informato del malore fatale di Elvis. La notizia sarebbe arrivata solo dopo a Priscilla, la ex moglie, e a suo padre Vernon. Parker avrebbe imposto alla ragazza di Elvis il silenzio assoluto, nascondendola all’interno della tenuta mentre fuori stavano cominciando ad arrivare i primi giornalisti.

Elvis Presley, overdose o attacco cardiaco?

La morte di Elvis Presley è stata archiviata come un attacco cardiaco fulminante. Ma gli esami autoptici e tossicologici non sono ancora stati svelati. Si sa che gli ultimi anni di Elvis siano stati drammatici per la sua dipendenza da farmaci e oppiacei.

Ma il primo coroner che stilò il verbale del decesso, il dottor Joseph Davis, aveva sempre sostenuto che a ucciderlo non sarebbe stato la droga: “É morto fulminato, senza muoversi minimamente. – ha dichiarato Davis che nel 1994 aveva chiesto una riapertura dell’indagine – se fosse stata un’overdose di droga, Elvis sarebbe scivolato in uno stato di sonno crescente. Ci vogliono ore per morire di droga…”

In casa di Elvis sono stati trovati farmaci e painkillers di ogni tipo: per il mal di testa, il mal di schiena, cortisonici e antinfiammatori che usava sia per la voce che per muoversi meglio oltre a un forte cardiotonico. Della morte di Elvis si è parlato anche recentemente a seguito del tragico e improvviso decesso della sua unica figlia naturale riconosciuta, Lisa.