Paul McCartney spiega come è stato realizzato il brano dei Beatles che nasce grazie al contributo dell’intelligenza artificiale
Sono molti gli artisti che hanno deciso di sperimentare quelle che possono essere le potenzialità dell’intelligenza artificiale. E anche se molti si sono dichiarati categoricamente contro questa eventualità, alcuni hanno deciso di fare esperienze con le potenzialità di questa nuova opportunità.
Sting ha escluso che la musica prodotta con il contributo dell’intelligenza artificiale sia morale e soprattutto artistico. Nel frattempo la RIAA, la potente associazione che riunisce le industrie della produzione musicale e discografica, ha detto che persino i Grammy Awards in futuro potrebbero contemplare questa novità, con una categoria dedicata alla musica creata in laboratorio artificialmente.
Ormai il mondo musicale sembra essersi apertamente schierato tra chi vede nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale delle potenzialità e chi invece la considera un vero e proprio nemico della creatività.
Oltre a Sting ci sono artisti che hanno anticipato la propria intenzione di diffidare gli editori, in particolare le case discografiche, dall’utilizzare qualsiasi strumento digitale per rielaborare o riadattare le proprie creazioni artistiche. Non solo Sting, ma anche Neil Young che per altro è stato uno dei primi a togliere da qualsiasi catalogo on line tutto il proprio archivio musicale.
Paul McCartney, che al momento insieme agli eredi di John Lennon detiene la maggior parte dei diritti editoriali su tutto quello che i Beatles hanno prodotto e pubblicato, da sempre è molto interessato a qualsiasi novità. E così come con la band di Liverpool fu uno dei primi a espandere il concetto di suoni elettronici arrivando a brevettare la prima tastiera non tradizionale in assoluto (ribattezzata Mellotron), McCartney è stato anche uno dei primissimi artisti a incidere in tecnologia digitale. E ora guarda con una certa curiosità all’intelligenza artificiale.
I Beatles hanno pubblicato anche dopo la morte di John Lennon e George Harrison: cofanetti celebrativi e collezioni per lo più. Il loro ultimo inedito risale al 1995 quando, con Harrison ancora vivo, i tre Beatles superstiti pubblicarono Anthology la compilation più importante della band dal giorno del loro scioglimento. E Paul McCartley scelse dagli archivi qualcosa che non fosse mai stato pubblicato prima. Il primo brano a venticinque anni di distanza da The Long and Winding Road fu Free as a Bird.
Il brano era stato recuperato da una cassetta registrata in mono da Lennon: audio pessimo, ma McCartney la digitalizzò nel suo studio personale nel Surrey per poi re-incidere le parti vocali e musicali insieme a Ringo e George, che allora era ancora vivo. Il disco, con la benedizione del produttore storico della band – John Martin – fu affidato a Jeff Lynn e ottenne un grande successo.
Oggi invece la cosa è completamente diversa. Si parla di utilizzo della intelligenza artificiale. Ma in realtà su questo progetto c’è poco di artificiale: “Abbiamo utilizzato una tecnica assolutamente legittima, molto innovativa ma non invasiva – ha spiegato Paul McCartney in una intervista alla BBC – si tratta del de-mixing. In pratica abbiamo estrapolato la voce di John Lennon da una vecchia registrazione demo”.
Si tratta della stessa tecnologia utilizzata lo scorso anno per la riedizione digitale di Revolver.
Ancora Paul McCartney: “Quanto Peter Jackson ha realizzato il film di Get Back abbiamo fatto la stessa cosa. Avevamo la voce di John e il suo pianoforte su una vecchia cassetta analogica che avevamo salvato dal catalogo delle cose che aveva lasciato Abbiamo chiesto alla macchina di separare ogni singola traccia insegnandole quali fossero le frequenze da isolare sulla base di quello che ci interessava. Adesso siamo in grado di prendere la voce di John e di renderla quasi pura attraverso questa tecnologia. Quindi, siamo riusciti a mixare il disco come avremmo fatto normalmente. Ci sono aspetti positivi ed entusiasmanti sotto l’aspetto creativo. Altri spaventosi. Abbiamo deciso di non spaventarci e di seguire con curiosità la strada della sperimentazione per capire dove ci porta”.
Era giugno. In poche settimane i Beatles hanno realizzato Now and Then che sabato è entrata nella storia tornando al primo posto della classifica britannica a 54 anni di distanza dall’ultimo singolo della band di Liverpool. Non ci era riuscita nemmeno Free as a Bird.
Si tratta del primo e unico inedito dei Beatles da Free as a Bird, ma anche del primo brano inedito firmato da John Lennon dal 1978. Molto bello il video che descrive attraverso un’altra tecnica di de-mixing visuale la vita dei Beatles, quella attuale con McCartney e Ringo Starr impegnati in studio, Lennon presente con alcune immagini digitalizzate e la sua voce incisa su una vecchia TDK analogica e Harrison, catturato da video di repertorio..
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