K-Pop in lutto: la superstar muore a soli 24 anni

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Ancora una tragedia nel mondo del K-Pop, fan estremamente colpiti dalla morte improvvisa di una superstar deceduta a soli 24 anni

L’unica conferma è quella dell’avvenuto decesso. Ma di come sia morte la popolarissima cantautrice sudcoreana Nahee a soli 24 anni di età rimane per il momento ancora qualcosa da chiarire.

Né la famiglia né la sua agenzia ed etichetta, la Mun Hwa In, che segue alcuni tra i maggiori artisti sudcoreani di grande successo internazionale, ha rilasciato alcun dettaglio a riguardo pur confermando la notizia della scomparsa della cantante.

K-Pop, la morte di Nahee

Lim Nahee era estremamente popolare in Corea del Sud e si era guadagnata una considerevole popolarità in tutta l’Asia anche perché la sua proposta era molto più vicina al cantautorato, ispirato soprattutto da interpreti nordamericane come Sheryl Crow, Alanis Morissette, era considerato più trasversale e alternativo rispetto alle proposte K-Pop più rivolte alla dance music internazionale.

Un pop molto radiofonico e di facile ascolto. Le sue prime canzoni in inglese, in un secondo momento, erano state tradotte e prodotte con video destinati anche al pubblico sudcoreano.

Mistero intorno alla morte improvvisa della cantautrice – Credits Nahee Official (VelvetMusic.it)

La cantante ha iniziato la sua carriera come artista indipendente incidendo in modo autoprodotto la sua prima canzone, Blue City. Una scelta la sua di cantare in inglese che spesso non paga in Corea del Sud e che invece nel suo caso è diventata un fattore distintivo consentendole di entrare anche nelle rotazioni delle radio americane.

Il suo primo brano ha raccolto molto interesse da parte delle major asiatiche e poche settimane dopo che la sua canzone era entrata in classifica, Nahee ha firmato il suo primo contratto discografico a 19 anni.

Chi era Lim Nahee

Molto attiva sotto l’aspetto della produzione, estremamente capace anche sotto l’aspetto delle realizzazione dei video, che lei stessa curava personalmente e che chiamava ‘microcuts’, come se fossero dei piccoli spaccati di vita quotidiana che assemblati insieme portavano alla narrazione di una canzone, Nahee ha impiegato pochissimo tempo a mettere insieme il suo primo album pubblicando altri due singoli di grande successo: sempre in lingua inglese, Gloomy Day e Blue Night.

Cinque anni di attività molto intensa ed estremamente prolifica. Stando alle informazioni diffuse dalla sua agenzia Nahee era in piena attività per la realizzazione del suo secondo album e aveva in programma un tour.

Lim Nahee, aveva soltanto 24 anni – Credits Nahee Official (VelvetMusic.it)

Che cosa sia accaduto di preciso non si sa. La morte della cantante sembra risalire all’8 novembre. La cosa assurda è che per una ragazza così conosciuta e affermata il suo account ufficiale su Instagram è poverissimo: un solo post, una sola foto in evidenza, un bel primo piano che è diventato virale tra i suoi numerosissimi fan. All’interno un breve video del suo ultimo viaggio a New York e alcune immagini del suo cagnolino, un chihuahua. Scatti e immagini che ricordano i suoi microcuts.

La dichiarazione ufficiale

La sua famiglia non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali e la causa della sua morte è attualmente sconosciuta. Tuttavia, l’etichetta musicale di Lim Nahee, Mun Hwa In, ha confermato la notizia in una dichiarazione ufficiale.
“La cantautrice Nahee ci ha lasciato ed è diventata una stella nel cielo. Siamo profondamente dispiaciuti di darvi questa notizia improvvisa ed esprimiamo le nostre condoglianze a tutti i fan che hanno supportato e amato Nahee. Inviamo le nostre più sentite condoglianze per l’ultimo viaggio del defunto”.

Secondo quanto riferito, il funerale di Nahee si è già svolto, ieri, presso la sala funeraria di Pyeongtaek, nella provincia di Gyeonggi.

La notizia improvvisa ha sconvolto i suoi fan, che hanno espresso il loro dolore nella sezione commenti del suo ultimo post su Instagram, caricato solo poche ore prima della sua morte. Cosa che purtroppo fa pensare.

Non è la prima volta che si parla della grande pressione cui molti artisti di K-Pop sono sottoposti negli ultimi anni a causa di ritmi estremamente stressanti. La tragica morte di Moonbin, fondatore degli Astro, morto suicida ad aprile, è ancora un trauma profondo. Così come quella di Choi Sung Bon, vincitore di Korea’s got talent nel 2011, diventato popolarissimo e suicidatosi dopo avere lasciato un ultimo messaggio di un paio di righe ai suoi fan lo scorso giugno.

 

 

 

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