Non solo un revival nostalgico ma una vera e propria ricostruzione di un’epoca unica, quella degli anni ’80 e delle Hair Band
Le avevano definite Hair Band ed era un gioco di parole molto divertente. Perché negli anni ’80 erano diventate estremamente popolari le… AIR BAND, ovvero l’imitazione della gestualità di cantanti e musicisti (basso, chitarra e batteria) usando solo faccia e braccia. Contorsioni, smorfie, pose.
Hair Band e… Air Band
Le Air Band nei primi anni ’80 furono un capitolo davvero spassoso che ottenne anche un notevolissimo successo. Nel mondo che stava scoprendo il karaoke, con uno stuolo di imitatori di talento che pensavano di poter arrivare al successo nei locali molto, ma molto prima della genesi dei talent show, c’erano persone che volevano semplicemente divertirsi e che con una goliardata, per una notte, giocavano a essere i Queen, gli Iron Maiden o i Led Zeppelin. Le serate di gara Air Band diventarono un grande successo negli USA con gare in locali anche estremamente illustri e conosciuti che offrivano consistenti premi in denaro per chi mettendosi in gioco vinceva.
Le Air Band vengono citate in numerosi video musicali di successo: su tutti The Miracle dei Queen in cui quattro bimbi imitatori si esibiscono al posto e poi insieme ai fondatori della band. Il serial Scrubs, per anni in onda su MTV, riportava continuamente i medici dell’ospedale impegnati in contest di Air Band.
Sull’onda di questo successo un manager intelligentissimo e scaltro – Peter Mantas – definì la propria band, i Bon Jovi, la prima Hair Band del pianeta. Era nata una nuova moda che avrebbe rivoluzionato il mondo del rock e del pop.
Anni importanti non solo per la musica
Per la verità gli anni ’80 sono stati decisivi non solo per la realizzazione di progetti artistici importanti, ma anche per l’immagine di moltissime band. Basta dare un’occhiata alle foto di gruppi come Wham! o Duran Duran e ci si rende immediatamente conto che l’acconciatura fosse fondamentale.
Capelli voluminosi, spesso tinti, sempre molto glam. In questo, proprio a cominciare dai Bon Jovi, si sono distinte diverse band di hard rock ed heavy metal che a poco a poco si sono imposte all’attenzione generale anche per il loro look.
È iniziata la moda del glam, dello shock-rock e delle Hair Metal Band. In pochi anni il successo è stato assoluto con gruppo di grande importanza come Skid Row, Winger, Twisted Sister, Vixen e Scream che insieme ai Bon Jovi avevano preso piede e importanza. Seguiti da gruppi di successo ancora maggiore: gli americani Motley Crue, gli inglesi Def Leppard e soprattutto i Guns N’ Roses, fotografati nelle loro prime uscite per la stampa americana con capigliature cotonatissime e gigantesche. Erano i tempi del loro pirmo grande successo, Appetite for Destruction dal quale sono uscite canzoni leggendarie, come Sweet Child O’ Mine e Welcome to the Jungle
Un documentario sugli anni ‘80
Ricordando l’esplosione di queste band ma anche la loro grandissima influenza nell’ambito della moda e del look, la Paramount ha creato un nuovo documentario negli Stati Uniti e ora a disposizione anche in Italia sulla piattaforma Paramount+. Si intitola I Wanna Rock come la canzone dei Twisted Sisters rievocata non molti anni fa dallo splendido musical Rock of Ages che ha portato al cinema in un ruolo per lui assolutamente inedito Tom Cruise.
La serie si divide in tre episodi: I Wanna Be Somebody, una carrellata sulle band dei primi anni ’80 che armati di chitarra, lacca, asciugacapelli cercavano di inseguire la fama partendo dal nulla. Un segmento interessante che fa luce anche su concetti spinti, spesso sessuali che hanno portato in poco tempo ad altre conseguenze epocali. Il famoso bollino ‘liriche esplicite’ che è comparso su numerosissimi album.
Il secondo episodio è Headed for Heartbreak, dall’apice del picco ai problemi legati a dipendenze dalla droga e dall’alcol, violenze, abusi e molto altro. Con conseguenze in qualche caso purtroppo anche tragiche.
Il terzo e ultimo episodio è Smells Like Change il glam lascia il posto al grunge e dunque all’annullamento del culto dell’immagine e dell’evidenza. Molte band sono scomparse, altre sono resistite fino ai giorni nostri. Alcune anche con enorme successo. Ma non senza pagare un grande tributo personale e umano.
La serie è prodotta da uno dei marchi di punta del mondo Paramount, e dunque MTV Entertainment, ed è diretto e curato da un nome importante nel mondo dei documentari musicali, Tyler Measom. Tantissime le interviste di grande prestigio che ripercorrono tutti gli aspetti di quindici anni storici per il mondo del rock e della musica in senso più generale.