Ha deciso consapevolmente di non incidere con il cognome di suo padre, famoso in tutto il mondo, un figlio d’arte firma con una banalissima sigla
Molti sostengono che essere figlio d’arte possa essere un aiuto piuttosto che un peso insostenibile. E ognuno può affrontare il suo percorso in modo individuale e personale.
Draven Bennington, figlio del cantante dei Linkin Park Chester Bennington tragicamente scomparso anni fa, ha scelto la strada più ripida. Il suo singolo di debutto pubblicato alcuni mesi fa ha ottenuto un discreto successo. Il tuo titolo è F w/Me ma è inciso con uno pseudonimo e non con il suo nome originale, RVRND.
Il disco ha avuto un lancio straordinario, considerando che appena pubblicato è stato inserito nella docuserie Paramount+ intitolata Family Legacy. Sarà il brano portante del primo episodio dal titolo Dads Who Rock.
Draven Bennington, che oggi ha 21 anni, ne aveva appena compiuto 15 quando suo padre decise di togliersi la vita, sconvolto dal suicidio di Chris Cornell, il cantante di Soundgarden e Audioslave, il suo migliore amico. A dare una mano a Draven, Jay Baumgardner, lo stesso produttore che aveva lavorato con suo padre sia nei Linkin Park che nei Grey Daze.
Chester Bennington è un nome ancora molto amato e rimpianto. In attesa di capire se i Linkin Park decideranno di proseguire la loro attività, la band ha pubblicato una riedizione di vecchi album con alcuni inediti.
La tragica morte di Chester Bennington è una ferita ancora aperta per i moltissimi fan della band alternativa californiana. Dal 2017 a oggi il gruppo i Linkin Park sono entrati in una fase di ‘sospensione creativa’, come l’ha definita Mike Shinoda, il rapper e produttore che si alternava a Bennington, voce solista, al microfono della band.
Nonostante un seguito ancora immenso e una notevolissima influenza anche sulle band di nuova generazione, i Linkin Park non hanno più pubblicato un album dopo One More Light (2017). E anche la riedizione di Meteora è di fatto una ristampa. Il suicidio di Bennington ha sconvolto tutti i componenti originali della band, in particolare Shinoda. Che si è esibito individualmente, soprattutto con dei tributi alla memoria del suo amico e compagno.
Tuttavia la riedizione di Meteora, uscito per festeggiare il ventennale della sua pubblicazione, contiene comunque un elemento di novità. Si tratta di Fighting Myself, uno dei brani che il cantante avrebbe voluto inserire nella scaletta del disco e che invece rimase fuori, inedito e mai pubblicato fino a oggi.
Un brano in qualche modo evocativo, quasi un triste presagio di quello che sarebbe accaduto a Bennington, che si impiccò nella sua casa di Palos Verdes il 20 luglio 2017 nel pieno della sua tournee. La morte del cantante, che aveva 41 anni, è avvenuta la sera in cui il suo grande amico Chris Cornell, comparso poche settimane prima in modo altrettanto drammatico, avrebbe compiuto 53 anni.
Cornell e Bennington erano profondamente legati. Anche la morte del cantante di Soundgarden, Audioslave e Temple of the Dog è stata archiviata come ‘autoinflitta’.
Chris Cornell si sarebbe suicidato con una corda elastica per la palestra. Anche se la vedova aveva sempre dichiarato che la depressione di cui il marito soffriva fosse stata aggravata da alcuni farmaci. Bennington, che quando Cornell morì era in tour, si considerava responsabile di non avere capito il dramma del suo amico. E dopo il fatto entrò a sua volte in una profonda depressione.
Meteora è uscito lanciato da Fighting Myself, il secondo singolo dopo Lost, e rappresenta un classico del repertorio dei Linkin Park con le voci di Bennington e Shinoda, produttore anche di questo brano come degli ultimi dischi della band, che si fondono insieme alla chitarra di Brad Nelson e su ritmi molto elettronici e aggressivi.
L’album è disponibile in diverse edizioni limitate, tra cui un triplo CD, un LP da quattro dischi e un cofanetto superdeluxe. Quest’ultimo pacchetto include quattro CD, tre DVD e cinque dischi in vinile, oltre a un libro di 40 pagine, un poster gigante, una litografia di Delta – l’artista di strada che ha realizzato anche la copertina del disco – e un foglio di adesivi vintage dei Linkin Park.
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