Dopo la diagnosi di ulcera peptica Bruce Springsteen torna gradualmente al lavoro, a parlarne è il suo chitarrista
‘Little’ Steven Van Zandt ha commentato le condizioni di salute di Bruce Springsteen cui qualche mese fa una diagnosi di ulcera peptica è costata prima il rinvio e poi il definitivo annullamento di tutta la parte conclusiva del suo lungo tour mondiale.
Tutti i concerti previsti da settembre a fine anno negli Stati Uniti sono stati ri-schedulati in primavera. E a questi si sono aggiunte le date europee del tour.
Insomma… se i problemi di salute di Springsteen hanno spesso caratterizzato il suo lungo tour nel 2023, il suo ritorno dal vivo non è mai stato in discussione. Tuttavia tra Covid, qualche problemino fisico al braccio sinistro, messo a durissima prova dalle lunghissime sessioni dal vivo e continuamente protetto da una fascia muscolare e la fastidiosissima ulcera peptica diagnosticata già questa estate, la stagione non è stata una passeggiata per Springsteen.
A parlarne oggi è il suo chitarrista storico, ‘Little’ Steven Van Zandt, l’amico di tutta una vita che sul palco e nella quotidianità ha condiviso la vita pubblica di Springsteen.
Il leggendario chitarrista della E Street Band era tra i testimonial della cerimonia di induzione della Rock & Roll Hall of Fame che si è tenuta pochi giorni fa: “Bruce sta bene, molto bene. E torneremo insieme più forti che mai a marzo per il riavvio del nostro tour mondiale”
Little Steven ha aggiunto che l’ulcera peptica potrebbe essere una conseguenza dell’intensissimo ritmo del tour che era iniziato lo scorso anno negli Stati Uniti già a marzo: “I primi sei mesi del tour sono stati molto, molto intensi, forse è stato il nostro tour più intenso di sempre. Faticoso, certo. Ma fantastico. E quindi torneremo con la stessa intensità, e sarà di nuovo altrettanto fantastico”.
La dimensione live di Bruce Springsteen è uno degli aspetti più fondamentali della incredibile carriera di quello che è considerato uno dei più grandi rocker di tutti i tempi: “Siamo mancati dalla scena per sette anni. Quindi non eravamo davvero del tutto sicuri di cosa sarebbe successo. Magari avrebbero potuto anche ignorarci. Una cosa tipo…E Street chi….?” ha scherzato Van Zandt.
In realtà, il tour mondiale del Boss che è passato anche dall’Italia con tre concerti a Ferrara, Roma e Monza è stato uno dei più grandi successi commerciali del 2023: “I numeri dicono che siamo tornati più forti che mai in termini di business e di entusiasmo. Tutto esaurito ovunque, immediatamente. Quindi è stata una meravigliosa sorpresa e, credo, semplicemente un omaggio al grande lavoro e alla grande passione che ci abbiamo sempre messo. Lui e noi”.
Intanto i biglietti di Bruce Springsteen per la doppia data italiana dello stadio di San Siro a Milano sono andati rapidamente in carenza di disponibilità per quasi tutti i settori. I due settori del prato sono andati bruciati in pochissimo tempo. Restano ancora alcuni biglietti nei settori di tribuna più cari, e non dureranno molto.
Quelli in programma a San Siro saranno gli unici concerti italiani del tour europeo di Springsteen del prossimo anno, che torna nello stadio che lo ha visto protagonista di alcune tappe leggendarie dopo diversi anni di assenza. E potrebbero anche essere gli ultimi della sua straordinaria carriera.
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