George Thorogood torna sul palco dopo un grave intervento chirurgico che ha messo a repentaglio la sta stessa vita
Per far conoscere George Thorogood in Italia c’è voluta la pubblicità di una birra. La cui colonna sonora era la sua Bad to the Bone.
Sicuramente gli avrà fatto piacere prestare la sua musica per un prodotto merceologico che è assolutamente nelle sue corde.
In una divertente intervista registrata nel 2013 a Vigevano, Thorogood ammetteva che gli eccessi non facevano solo parte della sua narrativa musicale… “Diciamo che se canto di sbronze, donnacce e tipi loschi non me lo sono fatto raccontare. Un po’ di esperienza l’ho avuta anche se negli ultimi anni mi sono dato una calmata. Amo troppo suonare e girare il mondo. E questo mi consente di stare con gli amici e dunque anche di bere quando posso e divertirmi. Quindi, se devo scegliere tra una vita assolutamente sana e priva di eccessi e una vissuta a pieno, che mi consente anche di scrivere le cose che scrivo, scelgo tutta la vita la seconda”.
Il tutto bevendo uno dietro l’altro un bicchiere di bourbon con ghiaccio e uno di coca gelata.
George Thorogood è un simbolo di quel rock and roll americano che si piega verso il blues e le sue radici esaltando il suono di una chitarra sguaiata e irritante. I suoi concerti sono una via di mezzo tra un party di fine anno alle scuole superiori, dove tutti bevono come se non ci fosse un domani, e un raduno di camionisti.
Tuttavia ad aprile Thorogood è stato costretto a cancellare le date del suo tour in Canada, 18 concerti, per tornare immediatamente a casa e andare sotto i ferri. Non ci sono dettagli: nel suo comunicato si parla di “condizione medica grave”.
Alcune voci negli USA parlano di problemi cardiaci che lo costringeranno a un intervento urgente e a non meno di quattro mesi di riposo. Prima data confermata quella del 14 luglio a Jefferson, nel Wisconsin. Questa estate ha suonato poco e con ritmi blandi. Ma ora ha ripreso ad accavallare le date del suo tour americano che riparte proprio quest’oggi… Lui si dice in forma: “Sono davvero in grande condizione, nuovo di zecca…”
Thorogood, 73 anni compiuti, a dispetto dell’età, gira come un ragazzino per tutto il mondo. Lo scorso anno il suo concerto a Chieri fu straordinario. I suoi Destroyers sono un patrimonio davvero straordinario di un rock festoso, sarcastico e scanzonato di cui soprattutto nei momenti peggiori si sente un’estrema necessità.
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