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Lutto gravissimo, il DJ muore un incidente frontale all’alba

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Uno dei più popolari DJ della scena elettronica si è schiantato dopo una serata: non c’è stato nulla da fare… lascia moglie e un figlio

Aveva suonato spesso anche nel nostro paese, alternando serate tra Milano, Riviera Romagnola e Garda. E quando arrivava in Italia agli amici chiedeva sempre la stessa cosa: “Carbonara please…”

Jamie Tiller, DJ, produttore, grande esperto di musica internazionale ed elettronica, fondatore della Music From Memory, adorava il nostro paese ed era un grandissimo appassionato della musica italiana anni ’80 che spesso chiedeva di ascoltare in macchina, durante i suoi transiti nel nostro paese.

Lutto nella musica dance: Jamie Tiller

Jamie Tiller era un DJ vecchio stile, uno di quelli che amava ancora usare le lacche, i vinili che spesso si stampava per conto proprio per lavorare con i vecchi Technics che chiedeva personalmente in consolle quando quasi tutti i suoi colleghi si limitavano a caricare una chiavetta USB e portarsi il computer sul quale caricavano effetti, software, a volte l’intera serata.

“Una volta che sai suonare sui piatti puoi fare qualsiasi cosa” diceva spesso… E Jamie Tiller era davvero in grado di suonare qualsiasi cosa. Aveva il vezzo di ascoltare un brano per radio, che a volte non conosceva. Farsi suggerire il titolo da Shazam, acquisirlo e sconvolgerlo con una serie di campioni e loop che de-strutturavano la canzone rendendola completamente nuova.

Altre volte si recava a seconda dei viaggi in negozi di dischi chiedendo di ascoltare vecchi remix. Li comprava, se li portava a casa e li ri-produceva. Musica che non aveva mai sentito ma che, diceva lui, poteva funzionare. E quando la suonava nei festival funzionava sempre: anche se la gente rimaneva sconvolta ad ascoltare un disco che ricordava qualcosa, ma nessuno sapeva che cosa ricordasse.

La de-strutturazione della dance

Grande appassionato di musica elettronica ha animato la scena dance del nightground londinese per almeno una quindicina d’anni rassegnandosi a viaggiare moltissimo nonostante la sua vita fosse profondamente legata all’Inghilterra. Negli ultimi anni viveva soprattutto a Berlino dove era resident di club popolarissimi come Club OST e ÆDEN.

Jamie Tiller, londinese, era uno dei DJ di musica elletronica più affermati – Credits Music from Memory (VelvetMusic.it)

Ad Amsterdam, dove ha vissuto e lavorato a lungo, aveva fondato insieme ai colleghi e amici Boris Van Der Hoff, Tako Reyenga e Nick Verbakel la Music from Memory, casa di produzione che offre un catalogo straordinario, tutto autoprodotto, di brani dance, techno, trance, eletrofunk che produceva musica in quantità industriale. Pur con un sistema profondamente artigianale e partendo sempre da un presupposto, la musica deve divertire.

La Music from Memory ha una cinquantina di artisti in catalogo che arrivano da ogni parte del mondo: Giappone, Belgio, Germania, Francia, Spagna, ma soprattutto Inghilterra e Olanda dove la casa discografica ha mantenuto sede e attività produttiva. Tra i nomi che distribuisce artisti straordinari come Suso Saiz, Suzanne Kraft, RAMzi, Yu Su.

Un vero artista

A dare la notizia sono proprio i suoi soci e amici: “Siamo profondamente rattristati e con il cuore spezzato nell’annunciare che il nostro caro amico e fondatore di Music From Memory, Jamie Tiller, è morto domenica 15 ottobre a seguito di un tragico incidente”.

Non ci sono altri dettagli. L’incidente sarebbe avvenuto nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 dopo una serata. Jamie si sarebbe schiantato frontalmente con la sua auto, forse per un malore o un improvviso colpo di sonno. Il DJ è rimasto ricoverato in gravissime condizioni per alcuni giorni e si è spento domenica. Lascia la moglie e un figlio.

Direttore artistico della Music from Memory, non aveva mai voluto rinunciare alla sua attività di DJ lavorando in tutto il mondo e non solo in Europa. Era spesso ospite di rassegne importante anche in Canada, Stati Uniti, Australia, Messico, Thailandia partecipando a numerosi Festival.

La sua passione era sempre la stessa: ad ogni viaggio tornare a casa con un disco semisconosciuto, consigliato da un amico, o ascoltato in una programmazione radiofonica locale, de-strutturarlo, riprodurlo e trasformarlo in qualcosa di completamente nuovo. La ristampa dei suoi successi del passato era un onore per qualsiasi produttore di musica dance.

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