Dopo gli attacchi di Hamas su Israele ci si aspettava una presa di posizione di Roger Waters che ha spiazzato il suo pubblico di Londra
Roger Waters è ancora in giro con il suo This is not a Drill Tour in attesa di trasferirsi oltreoceano per una serie di date negli Stati Uniti e in Sudamerica.
In realtà l’ex Pink Floyd in questi giorni era a Londra per una serie di spettacoli in programma al Palladium dove ovviamente il suo pubblico, biglietti esauriti e introvabili da mesi, si sarebbero aspettati gran parte del suo repertorio storico. Niente di tutto questo…
Roger Waters a muso duro con il pubblico
Secondo quanto riferito, Roger Waters prima dello show ha avvertito che lo spettacolo sarebbe stato diverso dal gigantesco tour che ha portato in giro negli ultimi due anni e che sarebbe stato diviso in varie parti. Molti si sarebbero aspettati la nuova versione di The Dark Side of the Moon in apertura. E invece il musicista, vestito completamente di nero, si è presentato sul palco con quindici minuti abbondanti di ritardo per leggere alcuni frammenti della sua autobiografia Dark Side Of The Moon: Memoirs Of A Lanky Prick. Il libro è annunciato, ma non è ancora uscito.
La fase di letture è andata avanti piuttosto a lungo e qualcuno tra il pubblico ha cominciato a rumoreggiare. Si sono alzate anche un po’ di proteste. Waters ha commentato in modo sarcastico che chi voleva poteva anche andarsene: e in effetti qualcuno ha cominciato a uscire dalla struttura non senza un paio di fischi di disapprovazione.
É stato a quel punto che Waters è sbottato: “Andate a farvi fottere” ha detto in modo estremamente distinto l’ex Pink Floyd proseguendo la lettura dei suoi appunti dal proprio laptop.
Tensione dopo gli attacchi a Israele
La parte musicale è iniziata solo qualche minuto dopo. Va sottolineato che lo show è andato in scena poche ore dopo gli attacchi di Hamas su Israele e il clima al Palladium era un po’ teso per via delle recenti polemiche che hanno diviso la comunità di fan di Roger Waters che da molti anni è un sostenitore della causa palestinese.
Cosa che gli è costata parecchie polemiche, inclusa un’accusa di antisemitismo che pochi mesi fa ha bloccato un suo concerto a Francoforte coinvolgendolo anche in una indagine della procura di Berlino per i contenuti del suo spettacolo. Colpa del suo travestimento da gerarca, una personificazione che porta in scena da oltre quarant’anni e che fa parte della narrativa di The Wall, e di una stella di David che compare tra i simboli che bombardano le città insieme a quelli di alcune multinazionali e social network in un frammento dello spettacolo.
Waters ha recentemente affrontato accuse di antisemitismo da Polly Samson, la moglie di David Gilmour ma anche da Bob Ezrin, il produttore di The Wall che recentemente ha rilasciato dichiarazioni molto forti sul musicista.
Cosa pensano i fan
I fan dopo il controverso spettacolo hanno lasciato recensioni molto controverse on line. Alcune lo hanno definito ‘un narcisista senza speranza’. Altri hanno ammesso che la prima parte dello spettacolo è stata ‘egocentrica, pomposa, autoreferenziale e molto deludente’.
C’era attesa anche per la pubblicazione del documentario The Dark Side of Roger Waters che esplora le accuse di antisemitismo nei confronti del co-fondatore dei Pink Floyd. Il film è uscito la scorsa settimana dal gruppo di difesa con sede nel Regno Unito Campaign Against Antisemitism.
Waters afferma che i realizzatori lo hanno contattato per un commento all’inizio di questo mese e che lui ha rifiutato qualsiasi dichiarazioni. Poi però ha risposto più tardi, in un lungo post sul suo sito web.
Il pensiero di Waters
Questa la traduzione letterale del suo intervento.
“In sintesi, il film è un fragile e impenitente pezzo di propaganda che mescola indiscriminatamente cose che si presume abbia detto o fatto in momenti diversi e in contesti diversi, nel tentativo di ritrarmi come un antisemita, senza alcun fondamento”.
Chi segue Roger Waters da sempre sa che la sua interpretazione del gerarca in trench nero con un emblema simile a una svastica (sono in realtà i martelli incrociati resi famosi da The Wall) è parte della narrativa del leggendario album in cui il protagonista, vittima di un’allucinazione immagina se stesso come un dittatore che spara all’impazzata sulla folla.
Tuttavia Waters ha dovuto affrontare una reazione significativa dopo lo spettacolo di Berlino con una contestazione, mentre alcuni attivisti hanno effettuato un picchetto e un sit-in prima del suo show a Francoforte dove un contestatore ha invaso il palco.
Il 31 maggio a Birmingham Waters si è sfogato sul palco dicendosi “incazzato per le stronzate antisemite” che lo hanno circondato e affermando che i critici stavano cercando di cancellarlo “così come avevano fatto con Jeremy Corbyn e Julian Assange”.