Il frontman del gruppo ha parlato della possibilità che i singoli membri del gruppo facciano esperienze al di fuori della band.
Damiano David è stato il protagonista di una delle ultime puntate di “Passa dal BSMT!”, un podcast che ogni settimana ospita celebrità e personaggi che, in qualche modo, hanno una storia da condividere. Il giovane cantante ha raccontato una storia che tutti noi conosciamo molto bene: l’ascesa dei Måneskin, dalle strade di Roma fino ai palcoscenici degli Stati Uniti.
Nel corso della chiacchierata, Damiano e il conduttore Gianluca Gazzoli hanno affrontato diversi argomenti: il percorso della band dalle origini a oggi, le passioni dei singoli membri, il rapporto con l’Italia e con i media dopo il successo internazionale. Uno dei momenti più interessanti dell’intervista è stato quello in cui Damiano ha condiviso i dettagli del rapporto tra i membri della band. E ha parlato anche della possibilità che, un giorno, i quattro ragazzi prendano strade diverse.
“Siamo tutti e quattro in grado di esistere da soli”: Damiano parla della possibile separazione del gruppo
“Credo che siamo stati in grado di creare questa visione che è un mix tra le quattro visioni, quindi non sarà mai una cosa ripetitiva“, ha dichiarato Damiano parlando delle dinamiche che si creano tra i membri della band. “Siamo tutti e quattro in grado di esistere da soli. È questo che ci rende un buon nucleo“.
Si tratta di un’analisi molto lucida e sincera da parte del cantante. Se di solito di una band si conosce il frontman e gli altri componenti rimangono nell’ombra, i Måneskin sono un quartetto in cui ogni componente è ben distinto e riconoscibile agli occhi del pubblico.
Gazzoli ha quindi colto l’occasione per porre una delle domande più temute dai membri di un gruppo: “Ti sei mai chiesto come mai nelle band del passato il frontman da un momento all’altro se ne andava?“.
E la risposta di Damiano, ancora una volta, è stata incredibilmente lucida: “Penso che prendere e andarsene sia il modo tossico per farlo. Però credo che dall’altra parte sia un processo naturale. Andare a vedere altri contesti, provare a collaborare con altri artisti, fare una roba da solo, fare una roba diversa che non sia musica. Secondo me sono cose quasi necessarie, perché c’è bisogno di stimoli. E non vuol dire che abbandoni il progetto principale. Semplicemente si cresce, si cambia“.
Il cantante conclude questa parte dell’intervista con una dichiarazione che potrebbe far preoccupare i suoi fan, ma che dimostra anche la sua maturità come persona e come artista: “Per noi come band, magari tra cinque anni sarebbe anche utile fare un anno di pausa, fare tutti e quattro progetti diversi, e poi magari ritornare insieme“.