Il Generale Roberto Vannacci si improvvisa cantante su Radio Rock 106.6 cantando La Locomotiva di Francesco Guccini
L’autore del discusso libro “Il Mondo al Contrario” recentemente è stato ospite al Karaoke Reporter di Radio Rock 106.6 Fm Dejan Cetnikovic, sbalordendo tutti con un esibizione inaspettata.
“Il mondo al contrario” com’è noto, è un libro che sta facendo molto discutere: è un best seller che riflette le opinioni e il punto di vista di un generale che attraverso un linguaggio anche piuttosto colorito esprime i suoi pensieri razzisti, xenofobi e omofobi.
Il caso Vannacci ha tenuto banco per molto tempo tra le colonne dei giornali e sui portali web e come sempre, visto che siamo in Italia, si conclude a tarallucci e vino. L’ autore del libro che è in testa alle classifiche, protagonista di un fenomeno editoriale che ha raggiunto quasi 1000 recensioni su Amazon (la maggior parte delle quali festosi), è stato persino sollevato dal suo incarico dal ministro della Difesa Guido Crosetto, anche se molti esponenti dell’esecutivo lo hanno difeso.
La connotazione politica del libro è ben evidenziata e ha reso famoso il militare che ha una carriera di rilievo alle spalle, come quella si essere stato comandante dell’unità militare Task Force 45 nella guerra in Afghanistan, del contingente italiano durante la guerra in Iraq, della Folgore e del reggimento paracadutisti Col Moschin. Il generale ha anche ricevuto delle onorificenze, come l’Ordine al merito della Repubblica italiana, il più alto degli ordini italiani.
È ovvio che sentire il generale Roberto Vannacci cantare La Locomotiva di Francesco Guccini sa un po’ di caricatura. “È una bellissima canzone, racconta di un uomo che dà la vita per il suo ideale è questo è quello che ho sempre creduto!” Ha spiegato lui stesso e dopo che l’intervistatore gli ha fatto notare con ironia che si tratta di una canzone tipicamente di sinistra, lui ha risposto: “Io ritengo che la musica non abbia colore politico”
Ma di cosa parla effettivamente la Locomotiva di Francesco Guccini? Innanzitutto, si tratta di una ballata tra le più popolari del famoso cantautore, che di solito la propone come ultimo brano dei suoi concerti. Tutti i fan dell’artista l’hanno cantata e le sue strofe sono famosissime. La canzone si riferisce ad una storia vera, accaduta nel 1983 e che vede protagonista il ventottenne anarchico bolognese Pietro Rigosi. Egli si impadronì di una locomotiva in sosta, sganciata da un treno merci, mettendola in moto e lanciandola sui binari ad una velocità di cinquanta chilometri orari, che all’epoca non era poco. L’ uomo si ferisce gravemente e gli imputano una gamba. Si trattò di un gesto di protesta contro le dure condizioni di vita e di lavoro di quegli anni e contro l’ingiustizia sociale, anche in ambito ferroviario, dove le carrozze di prima classe erano comode e confortevoli rispetto a quelle delle classi inferiori che erano invece scomode e fatiscenti.
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