2Pac, giustizia dopo 27 anni? L’arresto che cambia la storia dell’omicidio

Gli investigatori sono finalmente riusciti a trovare delle prove per incriminare uno dei responsabili dell’omicidio del rapper.

Sono passati più di 20 anni da quando, il 13 settembre 1996, la morte di 2pac ha sconvolto l’industria musicale americana e l’opinione pubblica mondiale. Il suo nome non è molto noto in Europa, ma agli inizi degli anni ’90 il rapper era uno degli artisti più influenti della scena ed è stato uno dei primi ad introdurre nelle sue canzoni elementi di critica sociale.

In quel periodo, il mondo del rap era un ambiente molto più duro rispetto a quello di oggi, caratterizzato dalle continue faide tra gang, spesso molto violente. Ed è proprio a causa di una di queste faide che Tupac ha perso la vita. Per la sua uccisione non è mai stato incriminato nessuno, vista la difficoltà nell’individuare i responsabili. Fino ad oggi: con gli ultimi sviluppi delle indagini, un uomo sarà finalmente incriminato per il crimine.

Dopo più di 20 anni, finalmente la verità

Nel 1996 Tupac era all’apice del suo successo. All’inizio dell’anno aveva pubblicato “All Eyex on Me”, un album che ha poi fatto la storia della musica vendendo più di 28 milioni di copie in tutto il mondo e influenzando la carriera di molti altri artisti dopo di lui.

La sera del 13 settembre il rapper aveva assistito a un incontro di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Seldon a Las Vegas. In tarda serata, sulla via di casa, la sua vettura fu affiancata da una Cadillanc bianca da cui partirono dodici colpi di pistola. Quattro di questi colpirono Tupac, ferendolo a morte.

un uomo è stato incriminato per la morte di 2pac
La verità sulla morte di 2pac non è mai stata stabilita (Foto Instagram @2pac – velvetmusic.it)

L’evento scosse l’opinione pubblica e le indagini furono subito avviate. In più di vent’anni, però, neanche una persona è stata incriminata per l’omicidio.

Le indagini furono riaperte nel 2019 a causa delle parole di un uomo di nome Duane Keith Davis, membro della gang californiana nota come South Side Compton Crips. La gang dei Crips era stata fin da subito tra i principali sospettati dell’omicidio, ma Tupac in quegli anni si era fatto diversi nemici ma la polizia non riuscì a trovare nessuna prova che potesse confermare le svariate ipotesi.

Il coinvolgimento di Duane Keith Davis nell’omicidio di 2pac era già noto da tempo. Nel suo libro autobiografico l’uomo aveva ammesso di essere sulla Cadillac dalla quale sono partiti i colpi che hanno ucciso il rapper. Tuttavia, non fu mai possibile determinare quale fosse il suo ruolo nella vicenda e una vera e propria condanna non arrivò mai.

Lo scorso luglio, con grande sorpresa di molti, la polizia dichiarò di aver effettuato alcune perquisizioni per riaprire il caso e trovare finalmente i responsabili. Una di queste perquisizioni è avvenuta propria a casa di Davis, che è l’ultimo testimone ancora in vita dell’omicidio.

In quell’occasione, la polizia avrebbe trovato le prove che cercava: secondo i nuovi sviluppi, Duane Keith Davis è stato il mandante dell’omicidio e, probabilmente, anche l’uomo che ha procurato l’arma del delitto. L’uomo, che ormai ha 60 anni, è quindi stato arrestato il 23 settembre.