Dopo le polemiche a seguito del suo ultimo tour, Roger Waters è di nuovo al centro accuse molto pesanti
Sono trascorsi ormai alcune settimane dalla conclusione dell’ultimo segmento europeo del tour di Roger Waters This is Not a Drill, passato con grande successo anche dal nostro paese nel corso di due tappe a Milano e Bologna.
Un tour contrassegnato anche da numerose polemiche che hanno visto il concerto bloccato in Germania e il musicista sotto accusa con un’indagine della procura di Berlino per apologia del nazismo.
La questione ormai è nota da tempo. Pacifista e antimilitarista da sempre, Rogers Waters – anche nel corso di quest’ultimo tour – non ha mancato di rilanciare le sue posizioni politiche ostili nei confronti di potenze militari, marchi globali, lobby delle armi e dell’informazione.
Le sue posizioni di simpatia nei confronti della causa palestinese sono stati oggetto di frequente discussione, persino di boicottaggi. Alcuni suoi concerti in Germania sono stati contestati da attivisti filo-israeliani. Un tribunale aveva addirittura sospeso uno dei suoi show. Ma Waters ha presentato ricorso, lo ha vinto ed è andato regolarmente in scena. Anche l’indagine avviata dalla procura di Berlino è stata archiviata.
Sotto accusa l’immagine con la quale Waters entra in scena da almeno quarant’anni eseguendo i brani di The Wall. Quella nei panni di un gerarca in una divisa del tutto simile a quelle naziste ma con simboli completamente diversi, è stata giudicata una rappresentazione teatrale.
Tuttavia nei suoi confronti, ora, ci sono nuove accuse raccolte in un documentario dal titolo The Dark Side of Roger Waters. Il documento video racchiude numerose interviste, tra le quali quella del produttore storico dei Pink Floyd, Bob Ezrin, che lavorò fianco a fianco con Waters anche su The Wall.
Stando a queste nuove dichiarazioni Waters in più occasioni si sarebbe espresso in modo fortemente razzista e antisemita. Ad attaccarlo un musicista, il sassofonista Norbert Stachel. All’interno del documentario vengono diffuse anche alcune mail nelle quali pare che Waters chiedesse esplicitamente di far scrivere insulti antisemiti su un gigantesco maiale gonfiabile che sarebbe poi volato sopra il pubblico durante i suoi concerti del 2010.
Il documentario, prodotto dall’organizzazione benefica londinese Campaign Against Antisemitism e presentato dal giornalista investigativo John Ware, è stato pubblicato due giorni fa e sta destando notevole clamore.
Recente infatti è la polemica tra Waters e Polly Samson, la moglie di David Gilmour, che in passato lo aveva definito “antisemita marcio fino al midollo”.
Waters, 80 anni, è da tempo oggetto di critiche per alcuni commenti sulla politica estera e militare di Israele. Ma ha negato con veemenza di essere antisemita.
Bob Ezrin, la cui famiglia è di origine e religione ebraica, ha affermato di aver sentito personalmente Waters usare insulti antisemiti. I rapporti tra Ezrin e Waters, che si conoscono da decenni ci sono notevolmente deteriorati nel corso degli ultimi anni.
Il produttore spiega il motivo della sua decisione di esprimersi: “Roger Waters resta un brillante cantautore e poeta. Una parte di me lo ama ancora. Ma un’altra parte di me è molto arrabbiata con lui per le posizioni che sta assumendo in pubblico. Posizioni che riguardano me come ebreo e che influenzano la mia gente. Ma anche la mia famiglia e i miei amici. Ed è per questo che ho deciso di parlarne pubblicamente”.
Nel frattempo il tour di Roger Waters, che è in circolazione ormai da quasi due anni, si appresta a sbarcare negli Stati Uniti e in Sudamerica.
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