Dedicato a noi è l’ultima fatica in studio del cantautore di Correggio, nel disco è presente anche un ospite davvero speciale
Ad anticipare l’uscita del nuovo attesissimo album di Luciano Ligabue due singoli che hanno già spopolato tra i suoi fan, Riderai e Una canzone senza tempo. Dedicato a noi arriva dopo un lungo silenzio discografico per il cantautore, che aveva pubblicato l’ultimo lavoro 7 circa tre anni fa. Fuori il disco, il suo quattordicesimo, inizierà il tour già il 9 ottobre, si esibirà all’Arena di Verona.
L’idea per i concerti è di cambiare scaletta ogni serata, così da lasciare al pubblico l’effetto wow. Almeno questa è l’intenzione di Ligabue, come spiegato ai microfoni di Sky: “Vorrei che le scalette siano sempre diverse, se non ogni sera quasi. Il mio concerto dev’essere una sorpresa, non preparato dai social”. All’interno dell’album presente anche un ospite d’eccezione, il figlio batterista Lenny, che oggi ha 25 anni – Lenny è nato dal matrimonio tra Luciano e Donatella Messori, sua prima moglie.
Non è stata un’idea di Luciano Ligabue, in realtà, quella di far suonare il figlio Lenny sulle tracce del suo ultimo album Dedicato a noi, a proporlo è stato invece Fabrizio Barbacci, produttore assieme al cantautore e a Niccolò Bossini – la produzione esecutiva nelle mani di Claudio Maioli. “Non l’ho proposto io, sarei stato in imbarazzo. Fabrizio Barbacci mi ha fatto notare che sarebbe stato perfetto per questo progetto”, ha ammesso al Corriere della Sera.
I brani erano inizialmente trenta, poi si è scesi a undici. Il 25enne aveva messo la sua firma su uno dei singoli che anticipava il disco, Riderai, ma in qualche modo è riuscito a entrare anche nelle trame delle altre canzoni. Lo aveva raccontato lo stesso Ligabue qualche tempo fa, sempre al Corriere: “Lenny sta suonando la batteria in ognuno dei pezzi in cui stiamo mettendo le mani. Ha un orecchio migliore del mio e suona ogni strumento con un talento naturale. Inoltre nel gruppo di lavoro in studio è come se ci fosse stato da sempre“.
La collaborazione artistica si è poi trasformata in un periodo di riscoperta l’uno dell’altro, i due forse non si conoscevano così a fondo come credevano: “Mi ha inorgoglito, ma soprattutto questa collaborazione è sfociata in qualcosa di bello dal punto di vista personale. C’è stato molto tempo per parlare di cosa ci fosse dietro queste canzoni. Lenny non mi aveva mai conosciuto così bene personalmente“.
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