Ha destato profondo sconcerto il caso di Peso Pluma, un giovane artista messicano che i cartelli della droga hanno inserito tra le persone da eliminare…
Qualcuno lo avrà visto esibirsi agli MTV Video Music Award dove era un esordiente assoluto. Si chiama Peso Pluma ed è un rapper 24enne messicano.
Originario di Zapoplan, un sobborgo molto popolare di Guadalajara, il cantante si è messo in luce per alcune canzoni dal contenuto quanto meno discutibile in cui esalta il traffico di droga drammativamente presente nel suo paese come ‘una risposta alle necessità quotidiane della gente’… aveva dichiarato qualche mese fa.
La realtà è che il Messico convive da anni con una situazione drammatica dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico. Agguati, rapine, sparatorie: i traffici delle gang giovanili legate allo smercio della droga e alla compravendita delle armi dettano legge.
Peso Pluma ha cavalcato l’onda lunga di quella che molti rapper considerano soltanto una provocazione artistica: esaltare la violenza, l’uso delle armi o la coalizione dei giovani in bande armate. Una provocazione che però alcuni giovanissimi prendono estremamente sul serio. Tant’è che gli arresti tra i minorenni sono al massimo storico e i fatti di sangue o di violenza che riguardano giovani poco più che adolescenti stanno diventando una emergenza internazionale senza precedenti.
Peso Pluma si chiama in realtà Hassan Emilio Kabande Laija. Le sue canzoni parlano di pistole tempestate di diamanti, di spedizioni di cocaina con piccoli aerei privati. In uno dei suoi testi spiega che il suo programma è quello di mandare chiunque gli sbarri la strada al cimitero.
Nel video di una delle sue ultime canzoni di successo – Siempre Pendientes – Peso Pluma imbraccia una mitragliatrice e racconta la storia di un soldato che è diventato mercenario personale di Joaquin “El Chapo” Guzmán, uno dei principali trafficanti di droga americani, il fondatore del cartello di Sinaloa.
La cosa però lo ha messo troppo al centro dell’attenzione e alcuni contrabbandieri rivali di El Chapo lo hanno palesemente minacciato di morte. In occasione del suo imminente concerto di Tijuana sono comparsi quattro grandi striscioni che lo invitano a cancellare annullare il suo show previsto il 14 ottobre.
Gli striscioni, tutti scritti a mano, dicono testualmente… “La tua lingua parla troppo, ma se canti a Tijuana sarà il tuo ultimo show”.
Le minacce sono state firmate con le lettere CJNG, le iniziali spagnole del cartello Jalisco New Generation, che è il principale avversario del cartello Sinaloa non solo a Tijuana ma in gran parte del paese.
La polizia ha aperto una inchiesta sulla realizzazione e sul posizionamento degli striscioni. Ma è indubbio che la ‘proposta artistica’ di alcuni rapper sia andata molto al di là delle previsioni e rischi di diventare una vera e propria emergenza nazionale. Una controversia che sta alimentando una vera e propria guerra culturale sull’appropriatezza di musica e testi quando gli artisti esaltano le imprese di bande di malavita organizzata in un paese profondamente devastato dalla criminalità.
Peso Pluma sostiene di ispirarsi ai cosiddetti corridos, cantanti folk le cui origini risalgono al Messico rurale del XIX secolo. Originariamente i corridos erano noti per raccontare storie eroiche di banditi e fuorilegge, in particolare personaggi che lottavano contro il potere costituito. Ma dai personaggi che hanno contribuito a liberare il paese dalla tirannia di alcuni dittatori o dalle ingerenze degli Stati Uniti si è passati ai trafficanti di droga. Da quanto si è capito pare che alcuni gangster abbiano commissionato delle canzoni ad alcuni rapper per essere esaltati agli occhi della gente.
I corridos ora sono diventati narcocorridos: e alcuni hanno fatto una brutta fine, uccisi a volte da sicari delle cosche rivali o da quegli stessi spacciatori che avevano glorificato nelle loro canzoni.
Peso Pluma in Messico è un’autentica superstar esaltata in particolare da una legione di giovanissimi che lo segue sui social: in particolare su TikTok. Quest’anno è diventato uno degli artisti più ascoltati su Spotify, dove vanta più di 50 milioni di ascoltatori al mese. Il cantante ha suonato al Coachella e al The Tonight Show Starring Jimmy Fallon; questa settimana è diventato il primo musicista messicano regionale ad esibirsi agli MTV Video Music Awards.
L’esibizione di Peso Pluma ai Video Music Award
Mentre un tempo la cultura del narcocorrido era in gran parte confinata nel nord del Messico e nelle comunità di immigrati negli Stati Uniti, il cantante Guadalajara ha sdoganato il genere in trasmissioni di portata globale.
Domenica sera, il cantante ha chiuso un importante festival musicale a Città del Messico dedicato ai corridos tumbados, i narcocorridos della nuova generazione.
Indossa pesantissime catene d’oro, capi d’abbigliamento firmati: tra le sue canzoni di maggiore successo c’è El Gavilán– Il Falco – un’altra canzone su un trafficante fedele a Guzmán. Per la vicenda degli striscioni due persone sono state fermate.
Il sindaco di Tijuana, Montserrat Caballero Ramírez, ha detto che la città deciderà nei prossimi giorni se annullare il concerto, cosa che teme possa mettere a rischio i partecipanti.
“Sappiamo che cantanti come Peso Pluma sostengono il crimine – ha detto il sindaco a un gruppo di giornalisti – purtroppo ‘la loro arte’ in quetso momento sta mettendo a repentaglio la vita di giovanissimi e di semplici cittadini. E questa è una cosa intollerabile”.
All’inizio di quest’anno, una band di narcocorridos dello stato di Sinaloa chiamata Grupo Arriesgado era in un centro commerciale di Tijuana per firmare autografi prima di un concerto programmato quando alcuni uomini armati hanno sparato sulla folla.
Uno striscione firmato dal cartello di Jalisco è stato rinvenuto sulla scena poco dopo l’accaduto. Diceva…. “Andatevene o la prossima volta non sbaglieremo mira”.
Peso Pluma ha spesso sviato le domande sul contenuto violento della sua musica. All’inizio di quest’anno, ha attaccato un giornalista del Times che gli aveva chiesto informazioni a riguardo durante un’intervista…
Questa la sua risposta: “Rivendico la mia espressività e la mia arte che voglio esprimere in piena e assoluta libertà. I Corridos sono sempre stati molto attaccati e molto demonizzati. Alla fine si tratta semplicemente musica”.
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