Nel panorama, molto ricco, di artisti rock di ispirazione cristiana Mylon LeFevre ha rappresentato per anni una personalità di grande spicco
Sono moltissimi gli artisti rock che hanno deciso di ‘consacrare’ la propria opera artistica a un messaggio più alto.
Li chiamano ‘i rocker di Dio’, hanno scelto di scrivere musica rock che fosse in qualche modo ispirata da un messaggio cattolico, o comunque cristiano. Ma per il resto fanno esattamente la vita di musicisti perennemente on the road. Sono davvero tanti, per il pubblico italiano alcuni sono anche una sorpresa: perché non tutti hanno rivelato il loro motivo di ispirazione lasciando al pubblico l’interpretazione del loro messaggio, non immediatamente comprensibile a chi non parla o non capisce tutte le sfumature della lingua inglese.
Tra questi ci sono per esempio Scott Stapp, la voce dei Creed, band che ha venduto oltre 60 milioni di dischi, il nono gruppo in assoluto per numero di vendite nel primo decennio degli anni 2000. Un paio di scioglimenti e altrettante reunion. Il gruppo tornerà insieme a breve per un tour che li dovrebbe portare anche in Italia con la propria formazione originale. Scott Stapp non ha mai fatto mistero di essere un Born Again Christian e di avere dedicato alla sua illuminazione tutta la propria opera narrativa e artistica negli ultimi anni.
Un altro caso importante è quello rappresentato dai P.O.D. gruppo originario di San Diego che suona musica alternativa estremamente dura ma che nei propri testi invita il suo pubblico alla riflessione e alla conversione.
Una delle voci del rock cristiano più autorevole era senza dubbio quella di Mylon LeFevre, membro fondatore dei Mylon and Broken Heart il cui album del 1987 Crack the Sky gli è valso un Grammy Award per la migliore interpretazione gospel. La moglie Christi ha annunciato oggi il decesso di Mylon, morto a 78 anni venerdì scorso per complicazioni legate alla sua lunga battaglia contro il cancro.
Questo il messaggio di Christi su Instagram.
“Il mio prezioso, forte e coraggioso marito ha conquistato la vita eterna. Quando abbiamo discusso del paradiso nel corso degli anni, Mylon era molto entusiasta di ricevere la corona e il premio eterno della sua anima. Con il suo gruppo rock cristiano contemporaneo Mylon and Broken Heart, ha avuto il privilegio di condurre oltre 250mila giovani al cospetto di Gesù. Ha apprezzato tutti gli anni di ministero musicale e le innumerevoli vite toccate attraverso le sue canzoni, ma la sua gioia più grande è stata insegnare la Parola di Dio, soprattutto attraverso i nostri concerti e programmi televisivi, sulla strada verso la libertà”.
Toccanti le parole di sua moglie nell’ultimo saluto: “Amore mio, finalmente stai godendo in questo momento quello che affettuosamente chiamavi ‘il primo giorno dell’eternità’. È stato il mio più grande onore e privilegio per Dio affidarmi a te negli ultimi 25 anni.
Tutto il mio amore, Christi”
LeFevre era quello che si può definire un figlio d’arte. Aveva cominciato a cantare nella band di famiglia, The LeFevres, un complesso band che suo padre aveva formato insieme ai suoi fratelli alternando le attività artistiche a quelle di predicatore itinerante.
Aveva 17 anni quando ha scritto la sua prima canzone Without Him. E dopo aver cantato il brano alla National Quartet Convention di Memphis, Tennessee, quando ancora stava svolgendo il servizio di leva nell’esercito, LeFevre fu notato da Elvis Presley, che rimase così colpito dal brano che in seguito lo registrò per il suo album del 1967 How Great Thou Art. Tutta la prima parte della carriera di Presley, che era nato poco lontano dalla chiesa dei LeFevre, fu profondamente ispirata dalla musica religiosa e dal gospel…
LeFevre pubblicò il suo album di debutto da solista, New Found Joy nel 1964, seguito da Your Only Tomorrow nel 1968.
Negli anni ’70 e ’80, LeFevre ha registrato numerosi album esibendosi con star di prima grandezza come The Who, Elton John, Geroge Harrison, Duane Allman, Eric Clapton, Berry Oakley, Little Richard e Billy Joel.
Nel 1981, LeFevre formò i Mylon and Broken Heart. Fu l’unico momento in cui abbandonò per qualche anno la musica di ispirazione religiosa per dedicarsi esclusivamente al rock per poi completare il suo percorso con numerosi dischi nei quali il rock diventava un vero e proprio messaggio religioso di riflessione, conversione e perdono.
Mylon era molto legato all’Italia dove veniva spesso in cerca di ispirazione: “Avete così tanta cultura qui – diceva quando era nel nostro paese – e sapete raccontare storie di immenso spessore”. Aveva visitato San Giovanni Rotondo, si era interessato molto alla vita e alle opere di San Francesco. Come molti pellegrini aveva visitato Medjugorje.
Gli americani lo conoscevano anche per la sua intensa attività televisiva dove compariva sempre con la sua chitarra elettrica con la quale accompagnava i suoi gospel. Era uno splendido polistrumentista in grado di suonare quasi tutti gli strumenti per registrare autonomamente i suoi dischi. Ma con la chitarra era un autentico fuoriclasse…
Mylon Lefvre ha all’attivo vanta una ventina di album, ultimo dei qualiBow Down, pubblicato nel 2003. Nel 1988 ha ricevuto il GMA Dove Award come album rock dell’anno per Crack the Sky. LeFevre è stato indotto nella Gospel Hall of Fame nel 2005.
Dopo Sarà Sanremo è cresciuta la preoccupazione dei fan per lo stato di salute di…
Anticipazioni e curiosità sulla puntata di domenica 22 dicembre del programma di Maria De Filippi,…
Achille Lauro, tra musica, arte e anticonformismo: scopri tutto sull’artista che ha rivoluzionato il panorama…
Tony Effe, all’anagrafe Nicolò Rapisarda, è uno dei nomi più influenti della scena trap italiana.…
Chiara Ferragni ha pubblicato un messaggio sui social che, per molti fan, sarebbe una chiara…
Mancano poche ore alla finalissima di Ballando con le Stelle, su Rai Uno, e la…