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Kanye West, finisce in tribunale la lite per le ‘canzoni rubate’

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Tra le numerose diatribe di cui si parla in questi ultimi giorni ce n’è una estremamente ricca e interessante che riguarda Kanye West

Il 2023 si sta dimostrando un anno estremamente dinamico anche sotto l’aspetto delle ‘beghe’, liti artistiche che riguardano in particolare i diritti delle canzoni che molto spesso finiscono in tribunale.

Il caso più clamoroso di questi ultimi mesi, senza alcun dubbio, è stato quello che ha visto al centro dell’attenzione niente poco di meno che Ed Sheeran, costretto a difendersi di fronte al tribunale federale di New York da un’accusa di plagio. La denuncia arrivava dagli eredi di Ed Townsend, uno degli autori del classico di Marvin Gaye Let’s Get it On, che sostenevano che il successo di Sheeran Thinking Oud Loud fosse copiato, più che ispirato, dal brano originario, pubblicato oltre 50 anni fa.

Il caso di Kanye West

Al termine di una lunga serie di udienze culminate tra l’altro col malore di una delle eredi di Townsend, il giudice ha archiviato il caso e tutte le accuse nei confronti di Ed Sheeran che aveva addirittura minacciato di abbandonare la musica se la giustizia federale gli avesse dato torto. Ma non si tratta certo dell’unica questione in ballo presso tribunali e corti federali.

Kanye West, recentemente sul palco a Roma con Travis Scott – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

Un altro caso, per la verità piuttosto atipico, riguarda Kanye West, produttore di enorme successo tornato recentemente sulla ribalta dopo la clamorosa apparizione del concerto di Travis Scott al Circo Massimo. Era da diverso tempo che West non si mostrava più al pubblico e non si esibiva live anche in considerazione di queste problematiche di carattere legale che, stando al suo staff e ad alcune dichiarazioni ufficiose ma molto vicine al cast dell’artista, lo avevano innervosito e indisposto.

La questione riguarda alcune canzoni composte da Kanye West e pubblicate senza l’autorizzazione dell’artista: in particolare Shy Can’t Look, NASDAQ e We Did It Kid.

La ricostruzione dei fatti

Quello che è accaduto è ancora poco chiaro. Stando alla denuncia di Kanye West si tratta di un vero e proprio caso di spoiler, estremamente dannoso per le strategie commerciali dell’artista. In pratica alcune delle sue canzoni che sarebbero dovute uscire, poco per volta, nel corso dell’anno prima della pubblicazione di un album, sono state anticipate già nelle prime settimane del 2023.

Chi lo abbia fatto e perché resta un mistero. West ha presentato una denuncia contro ignoti citando in giudizio un account che ha fatto trapelare molte delle sue canzoni. Ma chi ci sia dietro questo account non è ancora per nulla chiaro.

L’abbraccio tra Travis Scott e Kanye West

Il rapper accusa un gruppo di persone che sarebbero in qualche modo riusciti a entrare in possesso della sua musica diffondendola senza permesso: soprattutto attraverso canali social.

L’accusa è quella di violazione di accordi commerciali e appropriazione indebita e diffusione di segreti commerciali.

L’indagine prosegue

L’account sotto inchiesta è @daunreleasedgod, attivo sia su Twitter che su Instagram. In tutto le canzoni diffuse indebitamente al di fuori di quello che era lo scheduling di Kanye West sono sei, oltre ad alcuni brani realizzati in collaborazione con DJ Khaled.

La causa è firmata dal legale personale di West: “L’artista ha subito perdite finanziarie e danni significativi come risultato diretto delle azioni degli imputati – si legge nella causa. Ma al momento tutto è demandato alla capacità degli inquirenti di identificare la persona o il gruppo di persone, che potrebbero anche essere dei collaboratori molto stretti di Kanye West, che si nascondono dietro l’account anonimo.

Facendo trapelare la musica, la denuncia sostiene che gli imputati hanno violato i diritti di West e gli dovranno versare danni e profitti ricavati dalla diffusione illegittima della sua musica.

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