Per la terza volta dall’inizio del suo tour mondiale, Bruce Springsteen interrompe la serie di show per motivi di salute
“Ho il cuore a pezzi ma non posso fare altrimenti. Conto di rivedervi tutti al più presto…”. È l’unica dichiarazione che Bruce Springsteen rilascia attraverso il suo ufficio stampa quando negli Stati Uniti si diffonde la notizia di un suo nuovo malessere.
Poche parole che seguono un comunicato scarno da parte della band e degli organizzatori dello show del Boss che dice molto ma non tutto: “Motivi di salute”. E Bruce Springsteen rinvia tutte le date in programma da qui alla fine del mese del suo tour americano che stava proseguendo dopo la lunghissima sessione europea culminata con l’ultima data all’Autodromo di Monza.
Si tratta di una emergenza più importante rispetto a quella di qualche giorno fa, quando Bruce Springsteen fu costretto a rinviare il suo attesissimo show a Philadelphia per un non precisato malessere. Si era parlato di una leggera influenza; lo staff del rocker aveva smentito l’ipotesi di una nuova positività al Covid dopo quella riscontrata a marzo. Ma a questo punto tutto fa pensare che i problemi di salute della scorsa settimana si siano ulteriormente acuiti. Al punto da non consentire a Springsteen di esibirsi con la E-Street Band. Di qui la drastica decisione di rinviare tutti gli spettacoli in programma fino alla fine del mese.
Non un annullamento, ma un rinvio a data da destinarsi. I biglietti ufficialmente restano dunque ancora validi. Questa la dichiarazione postata dalla E-Street Band sul suo account social ufficiale: “Qui su E Street, abbiamo il cuore spezzato nel dover posticipare questi spettacoli. Innanzitutto, mi scuso con i nostri favolosi fan di Philly che ci siamo persi qualche settimana fa. Torneremo a prendere questi spettacoli e poi alcuni. Grazie per la vostra comprensione e il vostro sostegno. Ci siamo divertiti molto ai nostri spettacoli negli Stati Uniti e non vediamo l’ora di divertirci anche di più. Torneremo presto”.
Stando alle informazioni ufficiose, non confermate ma molto attendibili, Springsteen soffre da qualche tempo di una ulcera peptica. Un problema non grave ma estremamente fastidioso del quale Springsteen aveva già avuto esperienza anni fa e che di tanto in tanto si ripresenta soprattutto nel corso delle sue lunghissime tournée.
Le ulcere peptiche sono piaghe aperte che si sviluppano sul rivestimento interno dello stomaco e sulla parte superiore dell’intestino. Nei casi più gravi, possono anche provocare emorragie interne e lesioni alla parete interna dello stomaco con il rischio di ostruzioni intestinali. Le forme non curate e più aggressive possono portare anche alla formazione di masse e di neoplasie cancerose. Springsteen da qui e fino alla fine del mese dovrà rispettare un regime alimentare molto rigido, riposarsi e attendere che le infiammazioni e le ulcere siano meno aggressive.
Non ci sono al momento ulteriori informazioni circa il recupero di queste date, la cosa potrebbe anche diventare problematica considerando che sono tutti concerti all’aperto e nel frattempo la stagione sportiva che torna a occupare gli stadi americani sta entrando nel vivo.
L’attuale tour di Springsteen era iniziato il 1 febbraio in Florida. Era dal 2019 che il Boss e la E-Street Band non si esibivano insieme. Una prima interruzione a marzo, a causa del Covid. Tre concerti rinviati dopo che lui e la moglie Patti erano risultati positivi… : “Non c’è bisogno di essere ansiosi o spaventati – scrisse all’epoca Steven Van Zandt, alias Little Steven – solo una situazione temporanea. Torneremo tutti al completo molto presto”.
Nessun problema invece nel corso del tour europeo, tre date in Italia, culminato con il meraviglioso spettacolo di Hyde Park a Londra di fronte a quasi 90mila persone. Poi, dopo lo show di Monza che ha chiuso il segmento europeo, nuove date negli Stati Uniti per quella che doveva essere l’ultima parte del tour, senza ulteriori estensioni. Stessa scaletta e durata leggermente ridotta rispetto agli estenuanti concerti di Springsteen di qualche anno fa, anche fino a quattro ore senza pause né interruzioni. Al Wrigley Field di Chicago, il Boss ha completato 44 canzoni per chiudere con un omaggio al chitarrista e cantautore fondatore di The Band, Robbie Robertson deceduto quello stesso giorno.
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