Il frontman dei Sex Pistols Johnny Lydon ha ammesso di aver bevuto per tre mesi consecutivi dopo la morte di sua moglie
“Ho pianto per mesi interi, senza uscire di casa, ho pianto dentro la mia bottiglia di whisky tutte le lacrime che potevo piangere, tu ma ora sto cercando di venirne fuori e in qualche modo sto provando a reagire…”
É piena di rassegnazione e disperazione la prima frase ufficiale che John Lydon, fondatore e leader dei Public Image Limited, indimenticabile voce dei Sex Pistols quando il suo nome d’arte era ancora Johnny Rotten, rivolge ai giornalisti ad alcuni mesi di distanza dalla morte di sua moglie Nora.
John Lydon e la moglie Nora
Un rapporto solidissimo quello tra Nora e John che stavano insieme da una vita intera nonostante la carriera di lui, un controverso musicista punk sempre in discussione e in lite con il mondo intero, e le radici di lei, una donna di buona famiglia tedesca, ricchissima e molto bella, che aveva deciso di abbandonare tutto e si era praticamente diseredata, pur di seguire la sua grande passione.
I due si erano conosciuti in piena epopea punk, a Londra, e non si sono mai più lasciati. Nonostante lei fosse bella e decisamente molto più vecchia di lui: “Probabilmente non esisteva una coppia peggio assortita di quella – disse una volta il regista Julien Temple, che ha firmato alcuni dei più bei documentari dedicati a Lydon e ai Sex Pistols – eppure era proprio questo la cosa che ti conquistava, il fatto che fossero così diversi e tremendamente uniti, innamoratissimi”.
Gli ultimi anni di Nora, che è scomparsa pochi mesi fa, sono stati estremamente difficili, condizionati dal morbo di Alzheimer. Lydon ha completamente abbandonato tutta la sua attività artistica per starle vicino fino al giorno dei funerali. Da allora, però, non è mai più riuscito a tornare a una vita normale.
“Ho pianto tutte le lacrime che avevo”
“É vero – ammette Lydon – gli ultimi due anni sono stati devastanti ma anche intensissimi perché abbiamo vissuto praticamente in simbiosi e mi sono reso conto ancora maggiormente di quanto fossimo fatti l’uno per l’altra. Non mi sono mai rassegnato all’idea di poterla perdere e quando alla fine ho dovuto salutarla una volta per tutte non sono più riuscito a tornare in me”.
Lydon che ha 67 anni, tredici meno della moglie, ha iniziato una seconda durissima battaglia. Quella contro la depressione: “L’ho affrontata nel modo peggiore cercando di distrarmi con l’alcol. Ho tentato di annegare ogni lacrima che avevo nel whisky ma bere non mi bastava mai. Sono stati tre mesi autodistruttivi quelli che ho vissuto dopo la morte di mia moglie. Ma ora, tuttavia, sto cercando di rimettermi in forma. Sono riuscito a capire che l’alcol non basterà ad allontanare la tristezza e dunque, da un giorno all’altro, ho deciso di smettere di bere”.
Tornare alla normalità
Determinante in un percorso di nuova normalizzazione per il musicista l’apporto di alcuni amici e in particolare di suo fratello, una persona che a quanto pare gli è sempre stata incredibilmente vicino ma del quale John Lydon non ha mai parlato pubblicamente: “Arriva a casa mia ogni fine settimana insieme a sua moglie, i suoi figli i suoi molti cani e sembrava quasi volermi costringere a prendere confidenza con una realtà che fosse diversa. Non dico che le cose vadano meglio, non sempre, alcuni giorni sono semplicemente tremendi. Ma sto cercando di vivere poco per volta, di darmi delle prospettive anche perché il dolore che ho provato inizialmente è stato molto più grande e pesante di quanto potessi mai pensare di riuscire a sopportare”.
Lydon e Nora erano sposati dal 1979, ma stavano assieme da cinque anni prima, da quando lui era già molto attivo sulla scena underground londinese ma il clamore del successo dei Sex Pistols era ancora assolutamente lontanissimo. Nora viveva tra le case comuni degli artisti lavorando come modella per alcuni fotografi, aveva deciso di abbandonare la casa di suo padre, un ricchissimo industriale, e la Germania in modo definitivo. Aveva avuto una figlia, Ariane dal musicista Chris Speeding: Lydon decise di adottarla dopo avere conosciuto e sposato Nora. Ariane è morta nel 2012 vittima del cancro.
John Lydon e i PIL: n concerto a Milano
Lydon ha confessato di dormire ancora accanto alle ceneri di sua moglie: “Credo sia una cosa che al momento è più forte di me. Non ho mai pensato di togliermi la vita, non fa parte del mio modo di essere. Ora mi sto lentamente convincendo a rimettermi in forma, anche mentalmente perché la mia famiglia non era solo Nora, devo tenere presente anche il pubblico che mi vuole bene e che viene a vedere i PIL”.
La band dopo la morte di Nora ha pubblicato un album, End of The World, e un singolo, Hawaii con il quale ha cercato di rappresentare l’Irlanda all’Eurovision Song Contest di Liverpool. Senza tuttavia essere selezionata.
Ora il gruppo sta provando per tornare insieme e partire per il tour in programma dall’8 settembre. Unica data italiana a Milano, ai Magazzini Generali lunedì 30 ottobre.