Una folla davvero impressionante a Melpignano per la ventiseiesima edizione della Notte della Taranta animata da un cast di artisti eccezionale
La Notte della Taranta è uno degli eventi più straordinari del calendario della musica italiana. Non solo per quanto riguarda gli appuntamenti legati alla tradizione popolare: ma in senso assoluto.
Difficile trovare un altro evento nel quale si radunano così tante persone, secondo le fonti ufficiose degli organizzatori non meno di 250mila, che partecipano con un tale entusiasmo a un evento davvero unico nel suo genere.
Un po’ festa paesana e un po’ concerto rock la Notte della Taranta è caratterizzata da uno spirito collettivo davvero unico nel suo genere. Qualcuno li avvicina ai sabba, altri alle celebrazioni greche che portavano alla catarsi. Stordirsi di musica, ritmo e ballo fino a raggiungere il benessere spirituale, che molto spesso coincideva con la stanchezza fisica che poteva arrivare allo stremo delle forze: e dunque allo svenimento.
Balli sfrenati, ritmo frenetico sui tamburelli, suoni che miscelano il suono assolutamente tradizionale di organetti, cornamuse e flauti ad amplificatori che esaltano chitarre elettriche e tastiere elettroniche. Il tutto pescando in un repertorio immenso di canzoni popolari che raccontano non solo il lavoro dei campi ma anche le angherie e i soprusi subiti sul lavoro. Temi forti, purtroppo in molti casi ancora estremamente attuali soprattutto in un periodo in cui si torna a parlare di uguaglianza nei diritti di vita e lavoro tra uomini e donne e proprio in questi ultimi giorni, di drammatici episodi di violenza sessuale.
Gli organizzatori della Notte della Taranta di Melpignano si aspettavano non meno di 200mila persone: alla fine pare che fossero molte di più. Tantissimi i salentini che tornano a casa, dall’Italia e dall’estero, proprio per partecipare a questa occasione. Molte anche le presenze di turisti e curiosi che almeno per una volta nella vita vogliono assistere a uno spettacolo che è sicuramente unico nel suo genere.
Una manifestazione, giunta ormai alla sua 26esima edizione, che rispecchia perfettamente quell’identità di Festival popolare così importante all’estero e che da noi invece ha fatto fatica a imporsi.
Al centro della scena, nel ruolo di maestra concertatrice, un titolo che assomiglia in tutto e per tutto a quello di un direttore artistico con pieni poteri su scaletta e partecipanti, c’è Fiorella Mannoia che ha voluto dare un’identità ben precisa a questa edizione nella quale proprio il termine identità sembra essere la parola chiave.
Tra gli artisti che Fiorella Mannoia ha voluto accanto a sé sul palco ci sono Arisa, Brunori Sas e Tananai, ognuno con messaggi molto precisi rivolti al grande pubblico. Arisa, da sempre vicina al mondo dei diritti LGBTQ, ma anche Brunori Sas e Tananai, tra gli artisti che hanno risposto con maggiore entusiasmo a tutti gli appelli di solidarietà raccolti nei confronti delle donne.
Inutile sottolineare che il tema della violenza sessuale, soprattutto dopo i tragici fatti di Palermo, è al centro dell’attenzione e irrompe con forza con messaggi estremamente significativi che la folla restituisce al palco con uguale entusiasmo.
Tananai si presenta in scena con una giacca azzurra sulla quale scrive Adesso basta, nessun’altra.
Tra le cose più belle viste nel corso di questa edizione non solo le proposte dei nomi importanti e già noti al grandissimo pubblico. Strepitosa l’esecuzione di Alessandra Caiulo in Beddhra ci dormi . Travolgente una versione di Santu Paulu, una volta preghiera e invocazione cattolica che nella Notte della Taranta diventa un po’ di tutto, forse anche un mantra. Il palco ospita canzoni in salentino, in greco antico e in dialetti semiscomparsi come l’arbëreshë.
Fimmine Fimmine, la canzone popolare delle tabacchine virgola che lavoravano il tabacco per poche lire e spesso erano costrette anche a una schiavitù sessuale nei confronti dei loro datori di lavoro, viene cantata da tutto il pubblico.
Molto bella anche la contaminazione che Arisa propone in uno dei suoi classici, il brano La Notte presentato anche al Festival di Sanremo, il cui testo si mischia a Ferma zitella. Non mancano ovviamente i classici della grande musica italiana: una struggente versione di Bocca di Rosa che Fiorella Mannoia dedica alle vittime di violenze sessuali rievocando il dramma di Palermo. E non possono mancare le canzoni più attese dal pubblico, su tutte forse Tango, che Tananai ha presentato all’ultima edizione di Sanremo.
Un Giorno Di Venerdì – Fiorella Mannoia
Pizzica Di San Vito – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Amato, Galeanda, Paglialunga
Ec Ec – Salvatore Galeanda
Tango – Tananai
Ri Ro La La – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Tananai
L’acqua De La Funtana – Consuelo Alfieri
Taranta De Lizzano – Amato, Galeanda, Paglialunga
Lule Lule – Brunori Sas
Pizzica Di San Marzano – Stefanio Morcian
Taggiu Amatu – Fiorella Mannoia
Bocca Di Rosa – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Fiorella Mannoia
Aremu – Brunori Sas
Pizzica Di Aradeo – Tananai
Santu Paulu – Giancarlo Paglialunga
Beddhra Ci Dormi – Alessandra Caiulo
Ferma Zitella (La Notte) – Arisa
Stornelli – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Amato, Galeanda, Paglialunga
Pizzica Di Stifani – Amato, Galeanda, Paglialunga
Madonna De Lu Mare – Fiorella Mannoia
Fimmene Fimmene – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Fiorella Mannoia
La Cardilleddhra – Enza Pagliara
Lu Zinzale – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Amato, Galeanda, Paglialunga
Lu Ruciu De Lu Mare – Arisa
Pizzica Di Ostuni – Alfieri, Caiulo, Morciano, Pagliara, Amato, Galeanda, Paglialunga
Aria Caddhipulina – Antonio Amato
Calinitta Buonanotte – Fiorella Mannoia, Arisa , Tananai, Brunori Sas e tutto il cast
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