Splendida iniziativa, ancora una volta molto controversa, da parte dei Green Day che da una parte fanno beneficenza ma dall’altra si schierano
I disastrosi incendi che nel corso delle ultime settimane hanno devastato le Hawaii e in modo particolare l’isola di Maui, colpendo in modo davvero molto pesante tutta l’economia locale e decine di migliaia di abitanti, sono l’ultima grande emergenza affrontata dagli Stati Uniti.
Il tutto con l’aiuto di numerose stelle del cinema, della musica e della tv che alle Hawaii sono particolarmente legati perché per gran parte dell’anno, magari, vivono lì.
É il caso di Mick Fleetwood, il batterista dei Fleetwood Mac il cui ristorante alla moda sulla promenade di Maui è stato spazzato via dall’incendio, completamente raso al suolo insieme alla sua splendida villetta.
Maui in cenere, l’iniziativa dei Green Day
Anche Mick Fleetwood, insieme alla sua amica Stevie Nicks, inconfondibile voce solista della band, ha iniziato una sottoscrizione per aiutare numerosissime persone che non hanno certo le sue possibilità economiche e finanziarie. In particolare i pescatori, o i piccoli operatori turistici, che si sono visti costretti a ricominciare tutto da capo dopo che la loro attività e stata ridotta in cenere.
Tra le persone fortemente legate alle Hawaii ci sono anche i Green Day di Billie Joe Armstrong che da molto tempo trascorre gran parte delle proprie vacanze a Maui insieme alla sua famiglia.
Di qui l’idea, mettere in vendita una delle famose maglie celebrative della band, i cui proventi andranno completamente al sostegno degli abitanti e degli artigiani dell’isola.
Tuttavia, a fare discutere, è stata proprio la scelta da parte di Billy Joe Armstrong su quale maglietta stampare: “Volevamo che fosse qualcosa di completamente nuovo e che le persone che decidevano di aiutarci nella nostra iniziativa avessero qualcosa di speciale, in un certo qual modo indimenticabile” ha spiegato Billy Joe Armstrong. Che, dal canto suo, ha pagato di tasca propria il costo della realizzazione delle magliette per fare in modo che la cifra raccolta fosse quanto più alta possibile. A una sola condizione: “Si stampa quello che decido io e le magliette saranno a disposizione del pubblico per non oltre 72 ore”.
Le magliette celebrative ‘della liberazione’
Le magliette sarebbero andate esaurite molto rapidamente perché la risposta dei fan dei Green Day sulla pagina online appositamente allestita per la vendita, è andata largamente al di sopra di ogni iniziativa. Ma Billy Joe ha pagato uno stock ulteriore terminato il quale la vendita si è conclusa.
Una maglietta che potrebbe anche costare qualche imbarazzo ai Green Day, cosa alla quale per la verità la band è abbastanza abituata. Perché il loro bersaglio, ancora una volta, è l’ex presidente americano Donald Trump, da tempo in prima linea per una potenziale rielezione alla Casa Bianca in quelle che sono le candidature in vista delle presidenziali del prossimo anno.
Rifacendosi a un’altra maglietta celeberrima, quella di American Idiot con la quale prendevano invece di mira l’ex presidente George W. Bush e la guerra in Iraq, i Green Day hanno rispolverato la grafica di Nimrod. La t-shirt in vendita per 35 dollari è andata completamente esaurita.
La foto ‘incriminata’
La foto di Donald Trump è quella che lo stesso ex presidente americano ha diffuso dopo la realizzazione di una foto segnaletica legata ai suoi noti problemi giudiziari che lo vedano ancora al centro dell’attenzione con diversi processi. Trump ha deciso di utilizzarla come strumento di marketing producendo magliette, portachiavi, tazze ricordo.la vendita di ognuno di questi prodotti servirà a finanziare la sua campagna elettorale.
I Green Day, questo punto, sfidando qualche problema legato ai diritti d’autore, perché potrebbero anche essere citati da Donald Trump, hanno deciso di forzare il meccanismo sfruttando quella stessa foto per una raccolta benefica: senza ovviamente guadagnarci un solo euro.
Quella tra Trump e i Green Day è una sfida di lunga data. Nel 2017 Billy Joe Armstrong disse… “Stiamo vivendo una vera e propria crisi istituzionale in cui la Presidenza, che dovrebbe rappresentarci tutti, sta invece cercando di metterci gli uni contro gli altri. Ora più che mai è importante capire che cosa voglia dire fondamentalmente essere un americano. Veniamo tutti da contesti diversi, ma ci uniamo e diamo il nostro contributo a questa nostra identità. Siamo un microcosmo”.
Missione compiuta
I Green Day hanno ovviamente reso pubblica la loro t-shirt che illustra sullo sfondo della copertina di Nimrod la foto segnaletica scattata da Trump nella prigione della contea di Fulton, Atlanta, dopo l’accusa di reati legati alle proteste pubbliche seguite alle elezioni del 2020. Sebbene sia il suo quarto atto d’accusa quest’anno, si tratta della prima foto segnaletica di Trump.
Le autorità della contea di Fulton hanno scattato foto segnaletiche di tutte le 19 persone accusate nel caso, che oltre a Trump includevano i suoi avvocati Rudy Giuliani e Sidney Powell, nonché il suo ex capo dello staff Mark Meadows. Trump ha lasciato il carcere su cauzione versando 200mila dollari.
I Green Day pare ne abbiano incassati molti di più con la loro vendita di beneficenza.