Dopo la preoccupazione per le sue condizioni di salute emerse la settimana scorsa, Bruce Springsteen è tornato a esibirsi dal vivo
Una settimana fa aveva rinviato gli attesissimi spettacoli in programma a Philadelphia a causa di un imprecisato problema di salute.
Bruce Springsteen è tornato sul palco giovedì sera al Foxborough Stadium di Boston dimostrandosi di nuovo in grandissima forma, comunque all’altezza di reggere senza difficoltà le oltre tre ore di spettacolo in programma.
Si era parlato di Covid, voce questa smentita categoricamente dallo staff del rocker che era già risultato positivo alcuni mesi fa, all’inizio della sua tournée mondiale. In realtà a mettere KO il Boss sarebbe stata una banale influenza con un forte calo di voce che gli avrebbe reso impossibile esibirsi. Fermo restando l’età di Springsteen che tra un mese festeggerà i suoi 74 anni.
Smaltita l’influenza di Philadelphia, Springsteen è salito sul palco allestito all’interno del gigantesco stadio dei New England Patriots, come al solito gremito all’inverosimile. Le date di Philadelphia, in programma al Citizens Bank Park dovrebbero essere riallineate in coda al tour ma al momento devono ancora essere annunciate.
Springsteen ci ha anche scherzato sopra salutando il pubblico dopo un paio di canzoni dicendo… è bello essere vivi . Il pubblico ha riso di gusto.
Anche perché lo show è scivolato sui soliti standard di Springsteen che fin dall’inizio di questa tournée ha suonato e cantato mai per meno di tre ore: un po’ meno rispetto anche solo a una decina di anni fa quando il Boss si esibiva anche per quattro ore, a volte addirittura di più. Con scalette sempre improvvisate ogni giorno, a volte ispirate dalle richieste dei fan che si presentavano con dei grandi cartelloni chiedendo i brani più strani, per festeggiare un matrimonio, un compleanno o per ricordare un amico scomparso.
Springsteen si è sempre dimostrato molto generoso nei confronti del suo pubblico offrendo frequenti colpi di scena e cantando di tanto in tanto canzoni che non inseriva in scaletta da una vita e che puntualmente la sua E-Street Band proponeva senza esitazioni.
Anche lo spettacolo del Gillette Stadium è durato poco meno di tre ore seguendo la scaletta consolidata portata avanti nel corso di tutto il tour che ormai ha abbondantemente superato le 60 date.
Lo spettacolo si è aperto con un classico come No Surrender, da Born in the U.S.A. del 1984 per chiudersi con I’ll See You in my Dreams, canzone crepuscolare e dedicata – come aveva fatto al Wells Fargo Center di South Philadelphia a marzo – agli amici assenti.
Il Boss e la sua band suoneranno una manciata di date sulla East Coast fino alla fine di settembre. Un mese di pausa prima di riprendere con altre date indoor a novembre, una ventina, per chiudere a San Francisco il 12 dicembre.
Springsteen e la E Street Band suoneranno di nuovo a Foxborough questa sera prima di trasferirsi al Met Life Stadium di East Rutherford, per tre spettacoli, 30 agosto 1 e 3 settembre.
Il Boss tornerà dunque a casa, nello Stato dov’è nato, il New Jersey, dedicandogli il 23 settembre, il giorno del suo compleanno come Bruce Springsteen National Day ed eleggendolo ambasciatore universale.
No Surrender
Ghosts
Prove It All Night
Letter to You
The Promised Land
Out in the Street
Darlington County
Kitty’s Back
Nightshift (Cover dei Commodores)
Trapped
The E Street Shuffle
Mary’s Place
Last Man Standing
Because the Night
She’s the One
Wrecking Ball
The Rising
Badlands
Thunder Road
BIS
Born to Run
Rosalita
Glory Days
Dancing in the Dark
Tenth Avenue Freeze Out
I’ll See You in My Dreams
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