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Toto Cutugno, l’italiano famoso nel mondo, ci ha lasciato: aveva 80 anni

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Si è spento al San Raffaele di Milano dopo una lunga malattia Toto Cutugno, uno degli autori italiani più famosi del mondo

Aveva scelto di vivere la sua malattia in modo isolato e senza clamore. Stava male da tempo e negli ultimi mesi aveva abbandonato completamente quelle scene che lo avevano visto protagonista non solo con le sue canzoni.

Ma anche con la sua personalità e con le sue dichiarazioni, molto spesso vivaci e al centro della polemica. Si è spento a 80 anni Toto Cutugno, uno degli autori più famosi di sempre, un’autentica celebrità all’estero dove rappresentava la canzone pop italiana per eccellenza.

Toto Cutugno, cantante ma soprattutto autore

In una intervista concessa a chi scrive nel 2007 Toto Cutugno disse una cosa davvero molto interessante. Gli chiesi… “ti senti più autore o più interprete…?” la sua risposta fu di grande umiltà…

“Se ti dicessi che avrei fatto più soldi come cantante che come autore sarei un bugiardo. Anche se ammetto che la cosa un pochino bruci devo sottolineare che da autore ho venduto tanto, tantissimo. Ho venduto molto più come autore che come cantante. Ci sono state canzoni che ho scritto che avrei voluto poter interpretare. Ma so che i cantanti cui le ho affidate hanno dato loro l’eternità. Mi accontento di quello per cui la gente mi conosce, che è comunque molto. Sono stato un buon cantante. E un autore di successo. Questo credo che sia un dato oggettivo che va al di là della soddisfazione e dell’egocentrismo”.

Autore di enorme successo

Salvatore Cutugno, per tutti da sempre semplicemente Toto, era toscano di Fosdinovo, un paese in provincia di Massa Carrara ma era molto orgogliosamente figlio di un militare di stanza a La Spezia, un sottufficiale della Marina che guarderà prima con un po’ di preoccupazione e poi con grande soddisfazione alla carriera di un figlio che fin da ragazzino vuole semplicemente fare musica.

Tanta televisione per Toto Cutugno che ha condotto due edizioni di Domenica In – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

Ha vissuto in Liguria i primi anni inziando a girare fin da giovanissimo tra locali, balere e serate dandosi un gran daffare per suonare ovunque ci fosse una richiesta. Aveva tre band… “A volte accavallavo talmente tanti impegni che ci toccava montare e smontare gli strumenti, suonavo ovunque”.

Sogna il Cantagiro ma la grande produzione discografica gli chiude le porte, almeno inizialmente…

Gli Albatros

Fa il suo esordio tra le band beat degli anni ’60. Ma mentre Bobby Solo, Little Tony e Celentano fanno il pieno, lui si ritrova più richieste come autore che come cantante. Il palco gli piace. Quando non trova modo di partecipare come singolo si inventa una realtà parallela. Pochi sanno che il suo esordio a Sanremo è con un gruppo che si chiama Albatros che propone una canzone molto recitata, all’epoca andavano fortissimo – persino Modugno ne aveva incise diverse – dal titolo AZ504. Il ritornello che diceva ‘tornerai tornerò’ lo conoscevano davvero tutti. Poi finalmente le cose cominciano a girare in modo diverso. I critici, mai particolarmente generosi con lui, dicono che è la copia di Celentano, che non va bene per il mercato.

Lui non la prende bene e a Celentano offre una canzone, Soli, che diventerà il più grande successo commerciale del Molleggiato. Celentano da quella canzone lo chiamerà sistematicamente ogni tre-quattro mesi per almeno quindici anni facendogli sempre la stessa domanda: “Hai scritto qualcosa?”

Celentano inciderà diverse canzoni di Cutugno. Compresa Il tempo se ne va, che Celentano voleva dedicare alla figlia Rosita, che all’epoca aveva quindici anni.

Quindici volte a Sanremo

Il culmine del suo successo arriva negli anni ’80 quando finalmente comincia a imporsi all’attenzione del grande pubblico grazie al Festival di Sanremo e a un paio di canzoni semplicemente perfette: Solo Noi è seconda nel 1980 e sarà una delle canzoni più forti di quell’anno. Nel 1983 presenta L’Italiano, la sua canzone più famosa di sempre.

Inizialmente Cutugno la propone proprio a Celentano che, secondo un’ammissione dello stesso autore gli dice… “É bella. Ma perché non la canti tu?”.

All’epoca il Molleggiato stava incidendo cover di pezzi americani. E Cutugno la presenta a Sanremo vincendo a mani basse. La canzone diventerà colonna sonora di una intera generazione di italiani che vivono all’estero e rimpiangono la madre patria rivendicandone le radici. L’Italiano la conoscono e la cantano tutti. Italiani e non: in Sudamerica, Stati Uniti, Russia, Corea del Sud e Giappone.

Cutugno a Sanremo, quindici edizioni, una vittoria e sei secondi posti – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

Cutugno continuerà a incidere e scrivere musica, per sé e per altri ma non riuscirà mai più a realizzare un successo così straordinario nonostante molti altri episodi fortunatissimi. Scrive brani intensi e altri leggeri, quasi comedy: come Voglio andare a vivere in Campagna, presentato anch’esso a Sanremo… o É arrivata la fine del mondo, affidata al suo amico Gigi Sabani.

Nel frattempo incassa assegni impressionanti grazie ai diritti d’autore. Vince l’Eurovision nel 1990 con Insieme, una delle sue canzoni meno note, trent’anni prima dei Maneskin.

“Meglio se canto in italiano…”

Musicista autodidatta sosteneva di non sapere leggere la musica ma di avere una memoria di ferro, e di non dimenticare mai un refrain. In tutto si calcola che abbia scritto non meno di 500 canzoni, incidendone poco meno della metà.

Ogni anno riceveva centinaia di richieste per esibizioni all’estero. Non c’era paese che non lo volesse e tutti pretendevano che cantasse solo ed esclusivamente in italiano: “Meglio – disse una volta con una sua celebre battuta – il mio italiano non lo capiscono ma il mio inglese potrebbe anche essere peggio…”

Toto Cutugno sul palco del teatro Ariston durante la prima serata del 2013, la sua ultima presenza all’Ariston – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

La malattia…

In realtà aveva scritto numerose canzoni anche per il mercato estero.

Era da tempo sofferente, ricoverato al San Raffaele da ormai diversi giorni a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni: diverso tempo fa gli era stato diagnosticato un tumore alla prostata.

Ha lottato generosamente e in silenzio. Pochi giorni fa una delle sue ultime esibizioni in TV, ospite dell’amico Massimo Ranieri nello show Sogno e son Desto. Si calcola che abbia venduto non meno di 100 milioni di dischi in tutto il mondo, uno dei tre autori italiani di maggiore successo di sempre nel mondo.

Quindici le edizioni del Festival di Sanremo, due con gli Albatros e tredici da solista. Oltre alla vittoria con L’Italiano è il cantante più volte sul podio di sempre. Sei secondi posti con Serenata (1984), Figli (1987), Emozioni (1988), Le Mamme (1989), Gli Amori (1990, cantò niente meno che con Ray Charles), Come Noi Nessuno al mondo (2005, con Annalisa Minetti).

Toto Cutugno avrà un enorme successo anch ecome personaggio televisivo conducendo diverse edizioni di Domenica In e programmi di puro intrattenimento quotidiano come I Fatti Vostri.

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