Usciranno in un libro in pubblicazione il 31 agosto i diari di Amy Winehouse, pagine scritte a mano intense e molto commoventi
Il 14 settembre Amy Winehouse avrebbe compiuto quarant’anni. Rispettando quelli che erano e desideri della figlia i suoi genitori Mitch e Janis hanno raccolto tutti i suoi diari, scritti nel corso di almeno una decina di fittissima corrispondenza scritta a mano, e ha acconsentito alla loro pubblicazione.
Il libro dal titolo Amy Winehouse: In Her Words uscirà il 31 agosto pubblicato da HarperCollins ma molte delle sue pagine sono state condivise proprio in questi giorni.
Una raccolta di appunti a tratti divertenti, altre struggente che rivela tutte le potenzialità artistiche di una cantante assolutamente straordinaria che fin da ragazzina aveva un unico desiderio: quello di potersi esibire come cantante e di raggiungere il grande successo.
Magari per accontentare ambizioni che, per l’appunto, erano quelle di un’adolescente… viaggiare in tutto il mondo toccando ognuno dei cinque continenti in sei mesi soltanto. Piuttosto che avere un guardaroba solo per le scarpe, non meno di 300. E finalmente potere fare sesso con Huey, che pare che fosse la sua crush all’epoca delle scuole superiori, anche se di lui non si sa nient’altro.
Amy aveva un rapporto incredibile con il suo diario sul quale annotava tutto. Le canzoni che ascoltava, quelle che la impressionavano particolarmente; i film che la commuovevano; le letture che la ispiravano. I diari raccolgono anche una gran quantità di idee che sarebbero poi diventate testi e canzoni scritte personalmente da lei. Ci sono frasi, classifiche, elenchi di cose da fare vi ricordo a persone da frequentare, sogni da realizzare. Tra i tanti quello di fare un film insieme a Steve Buscemi; piuttosto che partecipare a un lungometraggio… “nel quale devo sembrare assolutamente orrenda” scrive testualmente Amy…
Come tutte le ragazzine anche Amy era solita fare un elenco o una classifica di qualsiasi cosa: alcuni dei suoi appunti personali, scritti con ordine e in bella grafia, sono assolutamente spassosi. Ma molto spesso Amy affidava alle pagine del suo diario anche tutto quello che non riusciva a rivelare direttamente alle persone più care. Il diario in un certo qual modo per lei era una sorta di seduta psicanalitica che è molto spesso la metteva a confronto con il suo io più interiore, quello che la giudicava e che purtroppo l’ha trascinata sull’orlo della depressione.
I suoi genitori hanno personalmente scritto anche la prefazione del libro. Ma è il motivo per cui hanno deciso di pubblicare segreti tanto personali che ha un valore e che merita di essere spiegato: “Non cerchiamo un altro successo editoriale – spiega Mitch Winehouse – il lascito di Amy è qualcosa di inestimabile. Ma è anche un peso con il quale dovremo convivere per il resto dei nostri giorni. Il ricavato di questa iniziativa servirà ad aiutare donne che si sono trovate nella sua stessa situazione e che, come lei, hanno incontrato difficoltà nel trovare un appoggio o un aiuto. Tuttavia, ed è la cosa più importante, volevamo condividere i suoi ricordi più intimi con i fan, in modo che tutti possano godersi nostra figlia, attraverso le sue stesse parole e i suoi ricordi più personali”.
Molto bello il ricordo di Janie Winehouse: “Uno dei pochi ricordi che mi da sollievo nei momenti di maggiore tristezza è quello di pensare a mia figlia, con la sua lunghissima coda di cavallo che scrive china sul suo diario. Era una scena che si ripeteva quotidianamente, più volte al giorno, soprattutto alla sera. Sembrava quasi che Amy non potesse andare a dormire serenamente se prima non aveva svolto i suoi compiti, e l’ultimo compito per eccellenza era quello di fermare su carta tutti i suoi pensieri della giornata. Quando la penso mentre scrive le sue pagine provo una sensazione di serenità. Che è quanto di più lontano sia la mia vita dopo che lei se n’è andata…”
Amy Winehouse è morta tragicamente il 23 luglio 2011 nel suo appartamento di Camden Town, a Londra, uccisa da un mix mortale di farmaci e alcol. Era reduce da un periodo estremamente stressante e dall’ennesima devastante delusione amorosa. Aveva 27 anni, un’età purtroppo tristemente nota considerando le tante superstar della musica rock che hanno perso la vita proprio prima di compiere il ventottesimo compleanno.
Purtroppo la battaglia con le dipendenze, ma soprattutto quella con la depressione, l’aveva completamente allontanata dalla realtà nonostante l’enorme successo dei suoi dischi e l’immenso amore dei fan e dei colleghi. Tra i quali Tony Bennet, scomparso poche settimane fa, che considerava proprio Amy Winehouse e Lady Gaga le uniche voci al mondo in grado di poter reinterpretare i classici del jazz in chiave moderna.
Curatrice del libro è Lisa Sharkey della HarperCollins: “Si tratta di una pubblicazione che aiuta a comprendere molto meglio di qualsiasi documentario chi era davvero Amy Winehouse, svelando il cuore dell’artista, i suoi sentimenti più intimi e la straordinaria ambizione di una ragazza che sognava in grande, e alimentava i suoi sogni con molta dedizione. Non possiamo che essere grati ai genitori di Amy per avere condiviso un tesoro tanto prezioso”.
Tutti i diritti d’autore del libro saranno donati alla Amy Winehouse Foundation, con una donazione minima garantita da parte dell’editore di quasi 100mila euro. La fondazione che porta il nome della cantante già dal 2011, e dunque immediatamente dopo la morte di Amy, si occupa di sostenere i giovani vulnerabili per questioni di carattere familiare.
La Amy Winehouse Foundation fornisce alloggi, corsi di formazione e avviamento al lavoro ma anche sedute di terapia a chi soffre di dipendenza da alcol, farmaci e droga. I suoi laboratori di musicoterapia sono considerati tra i migliori a livello mondiale.
È intanto in produzione un nuovo film biografico sulla vita di Winehouse: si intitola Back to Black e sarà diretto da Sam Taylor-Johnson. Sebbene il materiale promozionale ufficiale non sia ancora stato diffuso, ci sono già molte chiacchiere intorno ai suoi contenuti che porranno l’accento in modo particolare sul fenomeno mediatico rappresentato da Amy Winehouse e sul suo percorso autodistruttivo purtroppo incentivato dall’incessante curiosità dei media e dei paparazzi.
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