Un’altra tragedia nel mondo del rap, la morte di Young Capone ufficializzata dopo che il rapper era stato dichiarato scomparso da quasi un mese…
Il 2023 ci prova di un altro artista, Young Capone, rapper che ha ottenuto un eccellente successo nei primi ani 2000 appartenente a una crew meno nota di altre. Ma forse anche per questo estremamente apprezzato per il suo stile.
Nessuno lo ha scritto e non ci sono ammissioni né da parte della famiglia così come degli amici o delle autorità. Ma la morte improvvisa di Young Capone, il cui vero nome era Rodriguez Smith, è tutta da chiarire. L’ennesima tragedia di questa stagione nel mondo del rap.
Capone aveva soltanto 35 anni: numerose le canzoni con le quali si era fatto notare arrivando fino alla classifica americana dei singoli tra le quali What It Iz, Lights, Lights…Camera… Action e Dope Boy Fashion.
Young Capone, un rap di scuola antica
La morte del rapper è stata confermata dalla sua addetta stampa, Aleesha Carter attraverso un messaggio postato su Instagram.
La notizia arriva dopo che il rapper – un protetto di Jermaine Dupri che per primo lo aveva messo sotto contratto e prodotto – era scomparso senza lasciare traccia il mese scorso. Gli amici e i collaboratori più stretti avevano postato anche alcune immagini nel tentativo di rintracciarlo invitando chi avesse informazioni a rivolgersi alla famiglia o alla sua casa discografica…
Molti avevano ritenuto che Young Capone, che stava affrontano un momento personale molto delicato, avesse deciso di starsene tranquillo per un po’, lontano dai social e dalle serate ad alta tensione. In realtà a quanto pare il disagio personale che lo aveva colto era molto più profondo di quanto si potesse temere.
Una delle immagini più frequenti di Young Capone-Rodriguez Smith era quella che lo vedeva con un foglietto spiegazzato e una penna da pochi cent mentre prendeva appunti che di lì a poco sarebbero diventate rime. Il suo stile di scrittura era molto fotografico, estremamente innovativo molto più aggressivo rispetto alle sue esibizioni nelle quali preferiva uno stile molto più slow-tempo.
Una morte da chiarire
L’ultima volta che era stato visto, Capone era a Chicago. Doveva esibirsi in un festival. Le informazioni sono estremamente contraddittorie e frammentarie al momento. Le autorità che hanno confermato di avere rinvenuto il suo corpo senza vita e hanno disposto l’autopsia al termine della quale la salma sarà restituita ai parenti. Il corpo senza vita del rapper è stato rinvenuto a Marquette Park, una zona residenziale sul lago Michigan, non lontano da Chicago.
Per capire le cause della morte saranno dunque necessari ancora alcuni giorni di accertamento oltre a tutto il tempo richiesto dagli esami tossicologici i cui esiti definitivi richiederanno non meno di tre mesi. Al momento, di conseguenza, nessuna ufficializzazione circa ciò che ha provocato la sua morte.
Il cordoglio dei colleghi
La notizia dell’improvvisa scomparsa di Young Capone ha destato una profonda impressione nella comunità rap e hip hop statunitense in particolare nella zona di Atlanta, da dove proveniva, e in quella della Florida e di Chicago dove era attivissimo.
Tra i primi a postare un breve messaggio di cordoglio proprio il rapper che gli aveva finanziato le prime pubblicazioni producendo con lui alcuni singoli, Jermaine Dupri che ha condiviso una foto del rapper su Instagram e l’ha sottotitolata con quattro emoji taggando l’account Instagram dell’amico scomparso.
In sottofondo un brano che Dupri e Capone avevano realizzato in collaborazione con Daz Dillinger, I’m Hot.
Una carriera nata per strada
Capone si era guadagnato una notevole popolarità e un nome ad Atlanta nella prima metà degli anni 2000 irrompendo sulla scena hip-hop underground e lavorando in modo estremamente aggressivo ma sotterraneo, pubblicando pochi demo del valore di qualche decina di dollari, prima di firmare il primo contratto discografico proprio con l’etichetta di Dupri, la So So Def.
La sua prima pubblicazione Lights, Camera, Action ottenne subito un immediato riscontro poi confermato da due pubblicazioni successive, a cavallo del 2010, Look Who’s Back e Paper and Politics del 2011.
Con lo pseudonimo di Dopeboy Ra, Capone aveva collaborato con il collettivo Hustle Gang di TI nel suo album del 2017 We Want Smoke. La versione finale di Capone, SlumMade 2.0, è uscita a dicembre ed è stata la sua ultima pubblicazione. Da alcuni mesi ci lavorava in modo piuttosto intenso tra serate, locali gare e improvvisazioni: non aveva mai abbandonato quel sottobosco culturale dal quale era nato e al quale sentiva di appartenere in modo estremamente profondo. Le sue difficoltà legate soprattutto al consumo di sostanze stupefacenti il farmaci erano piuttosto note nell’ambiente anche se negli ultimi tempi le sue condizioni erano sembrate un po migliorate.
Il messaggio che annuncia la morte di Young Capone
“Pubblico questo messaggio con il cuore davvero pesante. Facevamo magie quando ci lanciavamo progetti strategici. Young Capone, alias Dopeboy Ra, alias Rara, è stato uno dei miei primi clienti di provenienza hip-hop/rap, e non posso credere alla notizia che ho appena ricevuto della sua inaspettata scomparsa! Un amico più che un cliente, un personaggio straordinario, un riferimento per tutti ad Atlanta. Il mio post più difficile… Rest easy…”