Dopo 17 mesi si è concluso l’ennesimo tour mondiale di Zucchero con un bilancio estremamente positivo sotto ogni profilo
È terminato il World Wild Tour di Zucchero, partito ormai 17 mesi fa. Il ventesimo tour dai tempi di Rispetto, 1986, che fu il primo album che portò la musica del bluesman emiliano al grandissimo pubblico.
Un successo, quello di Rispetto, successivo alla sua doppia apparizione a Sanremo con Canzone Triste e Donne che lo impose soprattutto all’attenzione delle radio che iniziarono a programmare la sua musica. Rispetto e soprattutto il successivo Blue’s diventarono un successo in grado di imporre Zucchero anche all’attenzione di un pubblico internazionale. Uno dei pochissimi musicisti italiani in grado di collaborare con tutte le più grandi superstar della musica rock e blues.
I numeri del Wild Word Tour di Zucchero
Il World Wild Tour arrivava immediatamente dopo la pandemia, al termine di un periodo di intensa attività compositiva e di produzione di Zucchero, costretto a rallentare prima e fermare poi tutta la sua attività live nonostante due album di grande successo come D.O.C. e Discover.
Il tour era iniziato dall’estero per proseguire con quattordici date di fila all’Arena di Verona, tutte esaurite e in ogni ordine di posti. Un tour estenuante, lunghissimo e problematico che tuttavia è riuscito a rispettare tutti gli impegni previsti, e dunque i segmenti in Australia, Nord e Sudamerica ed Europa nonostante alcuni rinvii legati alle conseguenze della pandemia.
Dopo adeguamenti e riprogrammazioni nel marzo 2022, dopo una breve parentesi in acustico, Zucchero torna finalmente sul palco con la sua band al gran completo a Rimini per la data zero. E da lì seguono oltre cento concerti con alcuni picchi di valore straordinario. Due date a Campovolo da 60mila persone l’una, quella dalla Mercedes Benz Arena di Berlino che lo vede riportare sul palco il suo chitarrista e collaboratore storico, Corrado Rustici.
La data di Rosenheim che vede salire sul palco Matteo Bocelli e quella di Los Angeles nel meraviglioso Hollywood Bowl, ospite invece di Andrea Bocelli che lo vorrà sul palco in quasi tutte le sue date statunitensi. Solo nel 2022 gli spettatori del tour europeo certificati sono oltre 600mila, più di 150mila solo quelle di Verona. Un bagno di folla dietro l’altro che si è concluso in Spagna dopo le ultime sei date italiane al Sud (Caserta, Valle dei Tempi di Agrigento e Teatro Greco di Siracusa).
Altri record
Zucchero ha chiuso questa straordinaria esperienza con un bel messaggio sui social: “Come si fa a raccontare in poche parole un tour così ricco di emozioni, pieno di passione, bellezza, energia, dolcezza, anima, cuore e stomaco. Oltre un milione di visi, occhi, mani, sorrisi, voci indimenticabili e colpi di scena. Eric Clapton, Rolling Stones, Coldplay, Jimmy Burns, Andrea Bocelli, Tina Arena, Salmo, Irene e tanti altri amici on the road”.
Il nome di così tante superstar che lo hanno affiancato sul palco è impressionante. Zucchero dà appuntamento a tutti alla prossima occasione: “Grazie di cuore a tutti e a buon rendere. Noi siamo in missione. Ovunque poso il mio cappello è casa mia! Buon tutto, alla prossima”… una chiusura in stile con due citazioni illustri. La missione lo riporta ai Blues Brothers, una delle sue grandi passioni, mentre la frase sul cappello è la citazione di Wherever I Lay My Hat, un grande classico di Marvin Gaye.
Una carriera straordinaria
La tournée si è conclusa il 7 agosto al Jardin Terramas di Sitges in Spagna con numeri record: 114 concerti in 3 continenti toccando 36 nazioni e 90 città, più di 500mila chilometri percorsi e oltre un milione di spettatori. Tanti i momenti clou.
Zucchero Fornaciari è stato uno dei protagonisti dello show-evento con Eric Clapton al Waldbühne di Berlino, ha aperto per la seconda volta nella sua carriera il concerto dei Rolling Stones alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen in Germania.
Alle 14 date sold out all’Arena di Verona, bisogna aggiungere le 18 date altrettanto sold out nelle più suggestive location italiane, dalla Valle dei Templi al Teatro Greco di Siracusa, dalle Terme di Caracalla a Roma fino al Cortile della Reggia di Caserta, e due mega show alla Rcf Arena di Camovolo a due passi da Reggio Emilia, la città natale di Zucchero.
Tra i maggiori interpreti del rock blues in Italia, Zucchero – ospite straordinario anche dei Coldplay a San Siro – nella sua quarantennale carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l’album Oro, Incenso & Birra. Oltre a essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, è anche l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela di cui è ambasciatore ufficiale e al leggendario Freddie Mercury Tribute nel 1992, pochi mesi dopo la scomparsa del cantante dei Queen.