Un’autentica sollevazione popolare a Manchester aveva caratterizzato la copertura del murale di Ian Curtis, il leader dei Joy Division tragicamente scomparso
Non è facile spiegare chi sia stato Ian Curtis alle giovani generazioni, che magari non sanno nemmeno che alcune delle canzoni che stanno ballando sono il remix dell’adattamento della cover di canzoni scritte da lui. Ian Curtis leader e cantante dei Joy Division è stato un musicista straordinariamente influente che purtroppo, all’apice della sua carriera, nel pieno del suo successo personale e della band, decise di farla finita.
Aveva appena completato la pubblicazione del suo secondo album Closer e il suo capolavoro, Love Will Tear Us Apart era in classifica. Ma la depressione lo aveva completamente travolto, insieme alle difficoltà di un matrimonio che stava volgendo al termine. Ian Curtis si è impiccato nella sua abitazione poco prima di partire per la sua prima tournée negli USA… Non aveva ancora compiuto 24 anni.
Ian Curtis e Joy Division
La musica dei Joy Division ha completamente dominato la scena degli anni ‘80 con la sua influenza il suo suono, onirico e sofferente. Da qui è nata la cosiddetta new wave che ha generato decine di band che a Ian Curtis e ai Joy Division devono praticamente quasi tutto. The Cure, Depeche Mode, Tears for Fears… Così come il gruppo che nacque poco dopo dalle ceneri di quella stessa band, i New Order, formati dai suoi ex compagni.
A Manchester i Joy Division sono considerati una band di culto forse persino più degli Oasis: al punto che la città, molto spesso, ha dedicato all’iconica e sofferente figura di Ian Curtis immagini estremamente importanti, mostre interi murales. Uno di questi, il più famoso, si trovava nella parte alta della città, quella più popolare nei pressi di Port Street.
Quel graffito, insieme alla poverissima tomba che raccoglie i resti di Curtis, sepolti a terra nel cimitero di Macclesfield a poche decine di metri da dove si tolse tragicamente la vita, sono uno dei punti di riferimento culturali più importanti della città per migliaia di persone che ogni anno vanno a Manchester anche per onorare la sua memoria. Oggi i Joy Division rivivono in questi luoghi ma anche nell’attività di pochissime band che continuano a suonare la loro musica perpetuando la tradizione.
Un murale per ricordare Ian
Quando lo scorso anno il graffito dedicato a Ian Curtis fu coperto dalla pubblicità di un album prodotto da rapper locale Aitch si scatenò il caos. I graffiti in molte città dell’Inghilterra sono considerati arte, una sorta di collezione artistica a cielo aperto. E anche se non vengono realizzati con il benestare delle autorità locali, a difenderli molto spesso sono gli abitanti della zona. Gente comune, che preferisce quel genere di disegno a un muro vuoto e indistinto piuttosto che a una pubblicità.
Quindi, quando su quel muro il graffito realizzato dal popolarissimo attore pop Akse venne coperto per fare spazio alla pubblicità dell’album debutto di Aitch Close To Home, tutta la gente di North Manchester si sollevò chiedendo la rimozione di quella pubblicità.
Il confronto sui social fu molto duro. Il ritorno di immagine per Aitch pessimo. Il rapper tuttavia in un tweet disse di non essere al corrente di quanto quel graffito rappresentasse per la popolazione e di essere dispiaciuto dell’accaduto: “Colpa mia, è la prima volta che ne sento parlare, io e il mio team stiamo risolvendo questa questione in modo definitivo. In nessun modo al mondo vorrei mancare di rispetto a un eroe locale come Ian Curtis…”
Love Will Tear Us Apart…
Ora, un murale praticamente identico sarà dipinto di nuovo da Akse anche se in una posizione leggermente diversa, su un muro più ampio e più in vista. A scegliere la nuova collocazione per la commissione artistica della municipalità di Manchester. E non perché la vecchia location non andasse bene, ma perché i proprietari di quel muro hanno deciso di venderlo come spazio pubblicitario.
Il nuovo graffito dedicato a Ian Curtis sorgerà sul lato di uno dei locali dove il cantante andava spesso a bere e chiacchierare insieme agli amici. Il pub Star and Garter di Fairfield Street.
Il post di Akse che denunciava la copertura del Murale dedicato a Ian Curtis
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Il murale originario di Ian Curtis aveva una doppia valenza. Come noto, le sofferenze fisiche e mentali di Curtis sono anche diventate lo sprone per molte iniziative benefiche. Campagne di assistenza e tutela di chi, come lui, affronta il dramma della depressione. Nel nome di Curtis, infatti, e nata molti anni fa Manchester Mind, un servizio telefonico attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, che assiste persone alle prese con crisi e breakdown nervosi. Un servizio fondamentale che da quando è stato istituito ha salvato parecchie vite. Il murale era stato dipinto sul muro al 75 di Port Street nell’ottobre 2020 proprio per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale.
La gratitudine degli amici
Non è ancora chiaro se Aitch abbia avuto un ruolo nel garantire il ritorno del murale alla città. Né se in qualche modo abbia contribuito finanziariamente alla sua nuova collocazione.
Quello che è certo è che il gesto del rapper è stato molto apprezzato da chi con Ian Curtis ha condiviso un’esperienza straordinaria prima e drammatica poi. In particolare il bassista fondatore dei Joy Division, Peter Hook che con poche parole ha commentato il ripristino del vecchio disegno: “Grazie Aitch, grande gesto”.