Lizzo, lo scandalo delle molestie ai ballerini si allarga a macchia d’olio

Dopo la denuncia di alcune settimane fa da parte di alcuni ballerini che si sono detti molestati sessualmente, la cantante Lizzo affronta nuove accuse

Nel corso delle ultime settimane ha destato grande scalpore un caso di molestie sessuali denunciato da alcune ex ballerine della cantante Lizzo che nel corso dell’ultimo tour mondiale dell’interprete RnB, sarebbero state prima bullizzate e poi licenziate nel corso di alcuni confronti molto tesi dietro le quinte.

Tra le persone accusate, oltre alla società produttrice del concerto, c’è la responsabile delle coreografie dello show oltre alla stessa Lizzo. Che dal canto suo si è difesa da ogni accusa ma, contestualmente, ha incassato una reazione estremamente negativa da parte dei suoi fan, molti dei quali hanno smesso di seguirla sui social network.

Lizzo, il caso si allarga

In attesa che un giudice faccia chiarezza sugli episodi esprimendosi anche sulla causa di lavoro intentata dalle ex ballerine dello show della cantante, sarebbero emersi nuovi casi che riguardano lo staff di Lizzo in periodi diversi e precedenti a quelli portati alla luce dagli ultimi eventi.

A parlarne è l’avvocato che rappresenta i tre ballerini che stanno facendo causa a Lizzo per molestie sessuali che avrebbe raccolto almeno altre sei nuove denunce contro la cantante.

Le denunce provengono da altri artisti che sono stati in tournée con Lizzo o che hanno lavorato al suo reality show- Watch Out For The Big Grrrls.

L’avvocato del lavoro Ron Zambrano ha dichiarato a NBC News che le nuove accuse descrivono in dettaglio un ‘ambiente sessualmente molto teso e compromettente’ ma anche ‘il mancato pagamento di alcuni collaboratori ed episodio di bullismo tali da essere interpretati come un vero e proprio atto di discriminazione penalmente perseguibile’.

Numerosi episodi circostanziati

Zambrano ha citato alcuni episodi molto precisi e dettagliati. Stando alle denunce ricevute dal legale Lizzo avrebbe insultato uno dei ballerini del suo spettacolo South By Southwest dicendo di non sopportare i ballerini grassi e che tutti quelli che avrebbero preso peso durante il suo tour erano destinati al licenziamento in tronco. Un vero e proprio caso di body shaming che, dietro questa ulteriore denuncia, potrebbe essere valutato civilmente e penalmente da un giudice con un consistente risarcimento.

A firmare la causa originale sono tre ballerine Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez. Tutte hanno lavorato per Lizzo fino all’inizio di quest’anno, prima del licenziamento di Davis e Williams dopo il quale anche Rodriguez si è dimessa dalla compagnia.

Anche la società di produzione di Lizzo Big Grrrl Big Touring Inc. e la coreografa dello spettacolo Shirlene Quigley sono citati come testimoni ma soprattutto come imputati.

Il presunto episodio di molestie sessuali menzionato nella causa sarebbe avvenuto in uno strip club di Amsterdam. Le tre ballerine hanno denunciato che Lizzo stessa avrebbe costretto Arianna Davis a toccare un artista nudo, spingendosi a vere e proprie molestie di carattere sessuale. Il tutto in un crescendo molto esplicito e spinto. Tra le testimonianze raccolte nel corso di questa causa si parla anche di audizioni strazianti nel corso delle quali a musicisti e ballerini era vietato bere e mangiare anche dopo 12 ore di prove.

Aumenti di peso vietati

Anche Arianna Davis era finita nel mirino della cantante della sua coreografa per un presunto aumento di peso ed era stata presa in giro al termine di uno spettacolo davanti a tutte le sue colleghe. Pochi giorni dopo la ballerina, accusata di avere filmato alcune di queste molestie con un telefonino, è stata licenziata.

Tra le figure chiave dell’inchiesta la ballerina e coreografa Shirlene Quigley, accusata di fare proselitismo per la sua comunità religiosa, deridendo i collaboratori dello show che avevano avuto rapporti sessuali prematrimoniali e chiedendo a tutti i ballerini di discutere pubblicamente delle proprie preferenze sentimentali e sessuali.

Le denunce sono diventate pubbliche dopo alcune interviste. Una delle quali – rilasciata a Sky News – ha causato profondo imbarazzo nel team di Lizzo. Che a quel punto si è vista costretta a una smentita, affidata al noto avvocato Marty Singer che ha definito la causa ‘pretenziosa’.

L’autodifesa di Lizzo

Lizzo nel frattempo ha diffuso una breve nota personale: “Come artista sono sempre stata molto appassionata a tutto quello che faccio. Prendo sul serio la mia musica e le mie esibizioni perché alla fine voglio solo esprimere al massimo la migliore arte, in modo che rappresenti perfettamente quello che sono ai miei fan. Con la passione derivano il duro lavoro e standard molti elevati. A volte devo prendere decisioni difficili, ma non è mai mia intenzione far sentire qualcuno a disagio o come se non fosse considerato una parte importante della squadra”.

Lizzo ha chiesto di essere giudicata serenamente, e non dalle parole di persone mosse da invidia e ingigantite dalla stampa: “Non sono qui per essere guardato come una vittima, ma so anche che non sono il cattivo che le persone e i media mi hanno descritto come negli ultimi giorni. Sono molto aperto con la mia sessualità e con la sua espressione, anche in modo pubblico. Ma non posso accettare o permettere alle persone di usare questa apertura mentali per farmi sembrare quello che non sono”.

La stessa Lizzo sì è spesso definita vittima di body shaming e di forme di bullismo che l’avrebbero perseguitata fin dalle scuole elementari. Un atteggiamento che dai social, molto spesso, la vede ancora una volta al centro dell’attenzione di hater e flamer. Anche se nessuno avrebbe mai pensato di vederla sul banco degli imputati per un episodio del tutto simile.

Non molto tempo fa Lizzo aveva dichiarato di essere pronta ad abbandonare il mondo dello spettacolo se gli episodi di bullismo da parte del pubblico dei social media fossero continuati nei suoi confronti.