Mercoledì 26 luglio Mick Jagger festeggerà il suo ottantesimo compleanno, si tratta di una ricorrenza speciale per un’artista la cui carta d’identità invecchia più di lui
Chiunque lo abbia visto dimenarsi come un ragazzino, magrissimo e apparentemente in splendida forma nel corso dell’ultimo tour dei Rolling Stones, può confermare che lo stato di salute di Mick Jagger è veramente straordinario.
Al punto che durante l’ultima parte del tour, in una delle pochissime parentesi di confronto concesse alla stampa, Mick Jagger ha offerto una delle sue sferzanti battute. forse una delle più belle di sempre.
A una giornalista di una popolare rivista di moda americana che gli chiedeva quale fosse il suo segreto, se l’alimentazione, lo yoga, qualche cura omeopatica particolare, per mantenere un tono del genere e una capacità così straordinaria di esibirsi sul palco, Mick Jagger ha risposto da par suo: “So già che domani scriverete che probabilmente io ho fatto un patto col diavolo. Ma posso dirvi che non c’è nessun patto. Anche perché io sono il diavolo…”
“Io sono il diavolo”
Una citazione dedicata a se stesso, e a uno dei suoi testi più controversi, famosi e amati dal grande pubblico dei Rolling Stones, quel Simpathy for the Devil che di tanto in tanto torna in auge magari grazie anche a colonne sonore di film recentissimi. Jagger, per la verità, ha sempre respinto con forza l’ipotesi di una relazione stretta con satanismo e adoratori del male. Pur riconoscendo di essere sempre stato affascinato da un certo tipo di letteratura che nel corso degli anni lo ha anche aiutato a scrivere alcuni dei suoi successi più importanti. Perché di canzoni che si rifanno agli angeli caduti e ai diavoli i Rolling Stones ne hanno scritte diverse. Una delle quali, per la verità, è nascosta da un testo che apparentemente sembra parlare di altro: Time is on my Side.
Il tempo è dalla mia parte…, frase che viene ripetuta in diversi film nei quali il diavolo torna a essere protagonista e che, ovviamente, non possono fare a meno della musica dei Rolling Stones. Il tocco del male, con Denzel Washington, L’avvocato del Diavolo, capolavoro con Al Pacino e Keanu Reeves.
Mick Jagger, elogio della vita veloce
Mick Jagger, narrativa più o meno diabolica a parte, si gode la vita e per trascorrere il tempo nel modo migliore possibile si divide tra quattro o cinque location superlative che lo vedono continuamente in viaggio. Londra, New York, Nassau – la sua villa sull’oceano è una delle più belle di tutto l’arcipelago delle Bahamas – con frequenti escursioni in Costa Brava e non meno di due mesi all’anno in una delle sue tre ville in Toscana, dove ha investito parecchi soldi nella ristrutturazione di alcuni poderi finanziando anche le attività di uno splendido vigneto.
I problemi di salute non sono mancati. Se la sua anca non sembra avere incontrato problemi particolari nonostante il super lavoro delle ultime tournée e una brutta caduta rimediata nel 2018, Jagger nel 2019 ha dovuto fare i conti con una valvola cardiaca ballerina. È finito sotto i ferri per una sostituzione al volo. Ai medici non ha nemmeno chiesto se l’intervento gli avrebbe impedito di esibirsi dal vivo. Probabilmente dava per scontato che la risposta fosse… ‘non c’è problema’.
E in effetti nel corso della successiva tournée non c’è stato alcun problema. I Rolling Stones si sono limitati a spostare di qualche settimana il loro tour del 2019 mentre Mick Jagger, in Toscana, riprendeva brillantemente la sua migliore condizione allenandosi con corsette e bicicletta.
Case, vigneti e castelli
Con il suo patrimonio può permettersi di fare quello che vuole. Tanta beneficenza, certo, ma anche diverse operazioni immobiliari l’ultima delle quali è un castello, splendido, comprato a Noto. Il suo patrimonio ammonta a circa 600 milioni di dollari. Da molto tempo si parla della possibile cessione definitiva per una cifra astronomica di tutto il cartellone dei Rolling Stones. Che Jagger condivide in gran parte con Keith Richards, compagno ma anche nemico di un’avventura artistica durata sessant’anni, e ovviamente del suo repertorio personale.
Nel frattempo, come se niente fosse, in barba all’età, alla carta d’identità, all’anca e anche alla valvola mitralica, Mick Jagger continua a viaggiare con l’incoscienza di un ragazzino programmando nuove imprese. Da poche ore si parla di un nuovo possibile nuovo tour dei Rolling Stones in programma tra il 2024 e il 2025. Sarebbe il quinto successivo a quello che, vent’anni fa, doveva essere l’ultimo.
Lutti e dolori
La vita di Mick Jagger va avanti record e di colpi di scena. Ma anche di dolori. La perdita di David Bowie, quella del suo amico fraterno Charlie Watts, ma l’ultimo è stato per lui devastante… la morte di Tina Turner.
Jagger e la regina del rock and roll non erano soltanto amici, molto di più. Non è mai stato un mistero, lo hanno riconosciuto entrambi scrivendolo anche nelle proprie biografie, che ognuno dei due deve moltissimo all’altro, per motivi diversi.
Quando Tina Turner era molto dubbiosa circa un progetto cinematografico che le era stato offerto, quello di Mad Max Beyond the Turnerdome insieme a Mel Gibson, fu Jagger a convincerla. E il cinema ha avuto un ruolo iconico che ha reso Tina Turner, una volta per tutte, una stella di valore globale. Ma fu proprio Tina Turner a influenzare in modo decisivo lo stile dei movimenti di Jagger.
Nel corso della sua lunghissima permanenza a Londra, quando stava reinventandosi una carriera immediatamente dopo il divorzio dal marito Ike, Tina Turner e Jagger – che erano già molto amici – diventarono “partners in crime”.
La leggenda racconta che Jagger, delusissimo per una brutta sconfitta dell’Arsenal, la squadra per la quale fa il tifo da sempre, era reduce da una sbronza colossale e durante i postumi si fece insegnare alcuni passi da Tina Turner. Un amico virgola che era presente con una piccola videocamera, riprese tutto e lo ripropose al cantante dei Rolling Stones due giorni dopo. Nella tournée successiva che passò anche dall’Italia, Mick Jagger eseguiva quegli stessi identici passi che sono diventati un marchio di fabbrica del suo repertorio.
Otto figli, l’ultimo dei quali a 73 anni; Mick Jagger colleziona amori, case, viaggi ed emozioni come se non ci fosse un domani. É padre di un ragazzino di dieci anni e bisnonno di un adolescente di 14. La pensione può attendere, il diavolo deve ancora dire la sua.